L’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare (ANSES) ha diffuso i risultati di uno studio sui rischi connessi alla cottura in forno a microonde dei cibi confezionati, che sono sempre più diffusi per la loro praticità. Lo studio, condotto in collaborazione con l’Institut national de la consommation, ha voluto valutare il rischio di passaggio di sostanze chimiche dall’imballaggio all’alimento. La conclusione è che questo rischio è maggiore quanto più alta è la potenza utilizzata.
Il consiglio dell’Anses è di seguire le indicazioni di cottura nel microonde fornite dai produttori, che però, come fa notare Albert Amgar sul suo blog legato alla rivista Process Alimentaire, non si sa se sono state provate e validate scientificamente. In caso di mancanza di indicazioni sulla confezione, l’Anses consiglia di utilizzare temperature basse, preferendo, ad esempio, una cottura di due minuti a 650W, piuttosto che una di 50 secondi a 1270W.
L’Anses consiglia anche di evitare imballaggi danneggiati o che mostrano segni di usura. In generale, nell’utilizzo del microonde va sempre controllato che il contenitore che si utilizza sia compatibile con questo uso e non vanno mai riutilizzati imballaggi a perdere, come vaschette per alimenti. Ne caso di cibi acidi, come pomodori o ricette a base di limone, non va utilizzata carta stagnola per conservarli e riscaldarli, perché l’acidità aumenta la migrazione dell’alluminio verso l’alimento. Infine, i biberon non vanno riscaldati nel microonde, perché la diversità di temperature ottenute all’interno dell’alimento può provocare scottature al bambino.
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Sul biberon, ma un po’ di buonsenso no? basta scuotere due secondi il biberon perché il liquidi all’interno abbia una temperatura uniforme. Perché non dare indicazioni sensate invece di trattare le persone come dei mentecatti?
Concordo, tra l’altro aggiungo che quando si tira fuori un biberon dal microonde, al tocco è palese la differenza di temperatura nelle sue parti e basta, appunto, scuoterlo un attimo per sentire immediatamente che la temperatura si uniforma in tutto il contenitore senza più pericoli.
mi pare logico che non l’alluminio non vada assolutamente in microonde.
Scusate ma le conclusioni di questo studio non hanno senso. La domanda che un consumatore si pone è: Nel momento in cui acquisto un prodotto in cui in etichetta c’è chiaramente scritto che può essere scaldato direttamente al microonde così come è (penso per esempio alle zuppe pronte) posso stare tranquillo che il contenitore utilizzato effettivamente non trasmette le sue sostanze chimiche al cibo?
Questo perchè è risaputo già da tempo (e c’è scritto anche nelle istruzioni del microonde) che si possono usare solo contenitori di plastica in cui sul fondo c’è il simbolo del microonde e soprattutto non si usa alluminio o polistirolo. Inoltre in caso di dubbi è sempre meglio utilizzare un contenitore di ceramica (non decorato all’interno) o di pirex.
saperlo prima! ho sconsideratamente riscaldato i biberon di tre figli nel microonde.
se penso ai rischi che ho corso non ci dormo la notte.
scusate dove si compra la carta stagnola? Grazie
al supermercato