Il metabolismo basale è la quantità di energia che serve all’organismo per mantenersi in vita, per far funzionare i quattro sistemi vitali: respirazione, cuore, reni e cervello. Questo metabolismo copre circa il 60-70% del consumo calorico giornaliero. Se ogni persona brucia mediamente 2.000 calorie al giorno, 1.300 sono spese per mantenere in vita l’organismo, anche se restasse a letto per l’intera giornata. Considerando che l’aumento di peso avviene in presenza di un introito di energia superiore al consumo, si intuisce perché il metabolismo ha una grossa influenza nella regolazione del peso.
È importante sottolineare come ognuno abbia il proprio metabolismo per cui negli uomini è più alto che nelle donne, per via di una maggiore massa muscolare. Aumenta all’aumentare del peso. Inoltre, a parità di peso è maggiore nei soggetti più alti. Infine, anche l’età incide; dopo i trenta anni si riduce di circa il 2% ogni decennio. Infine pure la genetica ha una certa influenza, ma occorre precisare che, malgrado i luoghi comuni, a parità di parametri considerati (età, sesso, struttura, ecc.) le differenze di metabolismo basale sono minime.
In passato si stimava in maniera grossolana a partire da parametri come peso, altezza, età e sesso, con l’utilizzo di alcune speciali formule. Altre volte facendo ricorso a strumenti, quali il plicometro e l’impedenziometro, in grado di calcolare la massa muscolare, da cui poi ricavare dei dati sul dispendio di base. Insomma una stima sulla stima: non proprio precisa. Se si vuole conoscere con esattezza il proprio consumo di calorie a riposo, bisogna ricorrere a un particolare strumento, presente nelle strutture specialistiche: il calorimetro. Questo dispositivo permette di eseguire un esame, da compiere a digiuno da 12 ore circa, durante il quale, il soggetto dovrà respirare per 20 minuiti attraverso una mascherina in grado di riconvertire il quantitativo di ossigeno utilizzato e anidride carbonica prodotta in calorie consumate.
Anche la tiroide influenza il metabolismo. Un paziente con una bassa funzionalità tiroidea avrà un valore ridotto, il contrario si riscontra nei pazienti affetti da ipertiroidismo. Di norma, quando si decide di iniziare un programma di perdita di peso è utile il dosaggio del TSH per valutare la funzionalità tiroidea.
Una buona restrizione calorica non dovrebbe mai scendere al di sotto dei valori richiesti dal metabolismo basale perché altrimenti nel corpo scatta un allarme e inizia una sorta di autocannibalismo, nei confronti della massa muscolare. Inoltre, si avverte un senso di stanchezza, il cuore si indebolisce, le ossa diventano più fragili, ci si ammala più facilmente, cala la capacità di concentrarsi e si ha sempre sonno.
Tornando al peso, il corpo interpreta la carenza di calorie come un’emergenza da gestire riducendo al minimo i consumi. Quindi, le persone che si sottopongono a diete drastiche con pochissime calorie, non ottengono l’effetto sperato perché l’ago della bilancia si blocca, scattano i sensi di colpa, la delusione, la frustrazione e spesso si abbandona tutto.
Francesco Iarrera, responsabile Centro di riabilitazione nutrizionale UOL-AIDAP, Referente regionale AIDAP Sicilia
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Ottimo articolo che spero vogliate approfondire in nuovi articoli successivi in modo da cercare di abbattere questa leggenda secondo la quale mangiare poco, o nei casi più gravi non mangiare affatto, faccia dimagrire.
Se posso permettermi di consigliare un argomento particolarmente importante per un Vs successivo articolo dedicato ai non addetti ai lavori, proporrei di spiegare quanto il concetto di perdita di peso sia in molti casi travisato essendo la massa magra (muscolo) molto più pesante rispetto alla massa grassa (lipidi). Purtroppo molte persone si affidano molto più al risultato della bilancia che non al risultato del semplice metro da sarto che misura il girovita.
Questa mania di perdere peso porta a non rendersi conto che perdite importanti di peso sono spesso dovute al “cannibalismo” della massa muscolare causata da diete incoscienti e se il muscolo diminuisce paradossalmente la percentuale di massa grassa aumenta.