Gli snack ricchi di calorie e poveri di sostanze nutritive dovrebbero essere uno sfizio occasionale, non un’abitudine quotidiana. Negli Stati Uniti non è così: una recente indagine del Dipartimento dell’agricoltura rivela che questi alimenti rappresentano per gli americani circa un terzo dell’apporto calorico complessivo.

 

In particolare, i maschi adulti ingeriscono circa 920 calorie di junk food al giorno. In questo modo, osservano i ricercatori, le persone «consumano in media una percentuale di grassi e zuccheri aggiunti doppia o tripla rispetto a quanto previsto dalle Linee guida». Le cose non vanno meglio per le donne che, pur consumando in media «solo» 624 calorie vuote al giorno, arrivano ad ingerirne il quadruplo del consigliato.

 

Unica nota positiva: proprio gli spuntini sono l’occasione in cui gli americani consumano circa un terzo della quantità giornaliera di frutta, che resta comunque inferiore a quanto previsto dalle tabelle nutrizionali.

 

E in Italia? Merende e spuntini sono un’abitudine solo per i bambini, che consumano cibi ricchi di calorie, come le merendine confezionate, i panini e le pizzette. Per gli adulti, invece, i fuori pasto non fanno parte delle abitudini alimentari.

 

Secondo l’indagine Inran sui consumi degli italiani, gli spuntini incidono solo l’8% sul fabbisogno calorico quotidiano. Ancora meno di quanto consigliato dal “merendometro” elaborato dallo stesso Istituto che prevede, per i  due spuntini giornalieri dei ragazzi, di poter raggiungere anche il 10-14% del fabbisogno calorico quotidiano.

 

Mangiare qualcosa a metà mattina o nel pomeriggio può essere una buona idea. Ma non bisogna eccedere. Basti pensare che una porzione piccola di patatine fritte McDonald’s vale 235 calorie, 50 grammi di frollini o di crackers superano le 200 calorie, una merendina di medie dimensioni (38 grammi) sfiora le 170 calorie, un piccolo snack al cioccolato (26 g) le 140 calorie. Senza contare che si tratta spesso di prodotti ricchi di acidi grassi saturi e trans, zucchero e sale.

 

Per rimanere nei valori indicati dunque bisogna stare attenti alle dosi. O, meglio, scegliere alimenti poco calorici, come frutta o yogurt. 

 

Paola Emilia Cicerone

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