Nella settimana n°44 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 67 (20 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende sei casi: mercurio in due lotti di pesce spada fresco (Xiphias gladius) dalla Spagna; istamina in filetti di tonno pinna gialla (Thunnus albacares), senza pelle e congelati dalla Spagna; presenza di tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in mezzene di bovini provenienti dalla Polonia; mercurio in pesce spada congelato (Xiphias gladius) dal Portogallo, attraverso la Spagna; mercurio in lombi surgelati di pesce spada (Xiphias gladius) dalla Spagna.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: mercurio pesce spada fresco (Xiphias gladius) dalla Spagna; filetti di tonno scongelati dalla Corea del Sud sospettati di aver causato intossicazione alimentare; alto contenuto di piombo in carni di manzo refrigerate dalla Polonia; nuovo ingrediente alimentare (agmatina solfato) in integratore alimentare non autorizzato, dalla Polonia, con materie prime provenienti dalla Cina.
Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: contenuto di solfiti troppo alto in uvetta dal Cile; migrazione di cromo e di nichel da oggetti da cucina in acciaio provenienti dalla Cina; aflatossine in fichi secchi biologici provenienti dalla Turchia; vermicelli di riso con ingredienti geneticamente modificati (CRYI) non autorizzati provenienti dalla Cina; etichettatura insufficiente (assenza del bollo sanitario e del paese di origine) per due lotti di merluzzo d’Alaska congelato (Theragra chalcogramma) dalla Cina; aflatossine in due lotti di fichi secchi provenienti dalla Turchia; sostanza non autorizzata (triclorfon) in fagioli bianchi dalla Nigeria; aflatossine in pistacchi con guscio dagli Stati Uniti; migrazione di manganese da frullatore a immersione cinese.
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, la Lettonia segnala una migrazione di olio di soia epossidato (ESBO) da coperchi per barattoli, via Polonia; Malta lancia un’allerta per mercurio in tonno congelato (Thunnus obesus); la Slovenia segnala un’allerta per aflatossine in pistacchi tostati salati dall’Iran, confezionati in Italia.
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Buon giorno, leggendo l’articolo mi viene spontaneo chiedermi: a cosa serve dare una notizia rigurdante la salute pubblica,e non i nomi delle marche sospette? Scusate la mia ignoranza se vi rivolgo questa domanda,ma le notizie di questo genere,che sono diventate troppe, devono avere un punto di riferimento per i consumatori e non essere un motivo di allarmismo.Ringraziandovi per la possibilità di esprimersi costruttivamente, vi auguro buona giornata. – Tiziano –
Il Rasff “Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi” è una struttura coordinata a livello europeo. Molti Stati pubblicano i nomi delle marche i cui lotti sono oggetto di ritiro, richiamo o allerta. L’Italia non è tra questi; cioè neanche a noi è dato sapere di che prodotti si tratta. Abbiamo chiesto più volte alle catene di supermercati e al Ministero che questi dati fossero resi pubblici. La nostra intenzione non è di allarmare, ma di creare consapevolezza nei consumatori: anche facendo conoscere il rasff, le tipologie di alimenti, e i motivi di richiamo, si può aumentare la conoscenza del sistema di sicurezza alimentare europeo e italiano.
Valeria Nardi, ogni settimana viene fatta sempre la stessa domanda…non potete mettere la risposta in automatico in chiusura agli articoli relativi al RASFF?
Potrebbe essere un’idea. Grazie per il suggerimento.