La ricetta è semplice, il costo (teoricamente) abbordabile e il gusto sicuramente apprezzato. Stiamo parlando della maionese, una delle salse più amate dai consumatori, proposta nei supermercati in svariati formati e molteplici versioni. Sugli scaffali si trova la formula classica a fianco del vasetto senza uova, la salsa “light” e quella di soia. Anche se gli ingredienti principali sono più o meno gli stessi, i prezzi variano anche in modo esagerato. Nell’elenco troviamo quasi sempre l’olio di semi di girasole seguito in molti casi dall’acqua, le uova, l’aceto o succo di limone e, spesso, un addensante per legare meglio olio e acqua.
Tra i vasetti più economici troviamo le “private label”, ovvero le marche delle catene di supermercati. La fascia di prezzo generalmente oscilla da 3 e 4 €/l. Le salse firmate come ad esempio Kraft o Calvé hanno un costo variabile dal doppio al triplo, sebbene gli ingredienti siano gli stessi. Sicuramente un ruolo di rilievo che fa lievitare il listino è la voce pubblicità e più in generale il marketing, anche se obiettivamente la differenza risulta forse esagerata.
I vasetti che seguono la ricetta classica (olio, uova, aceto e/o succo di limone) sono quelle con il marchio Esselunga e Conad. Queste salse, oltre ad utilizzare meno ingredienti rispetto alle altre, impiegano un quantitativo di uova superiore rispettivamente l’11 e il 15%. Esselunga in particolare non aggiunge nemmeno lo zucchero. Il costo? Da 3,52 a 3,96 €/l. Anche Carrefour e Coop rientrano nella fascia di prodotti a prezzo contenuto (3,18 – 3,60 €/l), ma si differenziano perché nella ricetta viene aggiunta l’acqua come secondo ingrediente, e questo comporta l’impiego di addensanti, in genere gomma di guar, xantano o amido di mais, per amalgamare la fase oleosa con l’acqua e conferire la tipica consistenza al prodotto.
L’aggiunta di acqua è il sistema utilizzato per preparare la maionese light proposta come una salsa con la metà circa delle calorie rispetto alla ricetta classica. Un buon esempio è il vasetto Esselunga “light” dove l’acqua è il primo ingrediente e la quantità di olio si abbassa (dal 78% nella versione classica al 25%). L’espediente per ridurre le calorie del 60% funziona, anche se la salsa risulta quella con la maggiore quantità di zucchero. Molto interessante è il prezzo che risulta pressoché inalterato (3,72 €/l).
Le maionesi dai marchi famosi come Calvé, Heinz, Hellmann’s e Kraft hanno come secondo ingrediente della ricetta l’acqua, e la quantità di uova non supera il 5% (solo Hellmann’s arriva al 7,9%). Per quanto riguarda i prezzi la situazione è ballerina perché se la maionese classica di Calvé ha un listino simile a quello delle “private label” (3,69 €/l) le altre propongono prezzi superiori del 70-80% (da 5,60 €/l a 6,20 €/l). È vero che Heinz e Hellmann’s dichiarano l’utilizzo di uova da allevamenti all’aperto ma questo non è un motivo tale da giustificare la differenza. La “Calvé raffinata” si differenzia dalle altre perché è una salsa “light” con più acqua e il 10,1% di olio extra vergine e di oliva. Questa diversità non può certo giustificare il prezzo elevato (8,66 €/l) pari a un incremento del 125% rispetto alla versione classica.
È vero che i vasetti di maionese sono diversi fra di loro per l’aspetto e per il gusto che risulta correlato alle spezie, allo zucchero e agli aromi, ma questo non spiega la presenza sugli scaffali di salse vendute a prezzi dimezzati rispetto alle marche più famose. Considerando che i costi di imballaggio, commercializzazione e trasporto sono abbastanza uniformi e che il prezzo finale non è correlato al tipo di ingredienti se non in minima parte, la chiave di lettura per decodificare i listini è da ricercare nel marketing e nella pubblicità.
Un discorso a parte merita l’etichetta a semaforo Nutri-Score che delinea il valore nutrizionale dei prodotti. Come si vede dalle tabelle non ci sono grandi differenze tra un vasetto e l’altro. Si oscilla tra il colore arancione e quello rosso, a causa dell’elevato apporto di grassi e calorie. Anche la salsa in versione “light”, a dispetto di quello che ci si potrebbe aspettare, il giudizio nutrizionale non cambia di molto e per questo il colore arancione o rosso suggerisce un consumo moderato.
Tra gli scaffali la scelta delle maionesi non è solo tra Esselunga o Calvé, tra Conad o Kraft, ma ci sono anche le salse biologiche, e quelle “più salutari” senza uova o con la soia. Ogni versione ha il suo prezzo (esagerato?), ma questo segmento lo esamineremo in un altro articolo.
*Prezzi rilevati nei siti di Carrefour, Coop, Esselunga (Milano) e Conad (Roma)
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Quella più cara è la light esselunga…
Che poi, a farsela in casa, ci metti un attimo !
Allucinante come la gente, ancora oggi, si compri tranquillamente un prodotto con più di 10 ingredienti quando in realtà dovrebbe averne pochissimi.
Che poi… Basta un po’ di olio (magari EVO) ed, eventualmente, poco sale per insaporire un panino, non serve la maionese industriale.
Sì, forse per gli ingredienti usati non è giustificata la differenza di prezzo, ma è anche vero che le grandi aziende fanno ricerche sul gusto e trovano un equilibrio ideale a partire dalla qualità e dalla differenza di quantità anche minima di materie prime all’interno della ricetta.
Non sono un grandissimo consumatore di maionese, ma ad esempio da quando ho scoperto quella Heinz la uso molto di più perché ha un gusto meno pungente di quella Kraft che invece usano altre persone all’interno del mio nucleo familiare, è questione di gusti.
Devo anche dire che consapevolmente è una delle poche volte che decido di “farmi fregare”, nel senso che per una questione di praticità compro quella nel tubetto anche se costa nettamente di più, però per il tipo di utilizzo che ne faccio, ad esempio anche solo metterla occasionalmente sulle patatine fritte, non c’è paragone nella praticità d’uso rispetto a prendere un cucchiaio per distribuirla uniformemente sulle patatine.
Il tubetto tipo dentifricio è ancora più pratico anche rispetto ai contenitori in plastica che si spremono perché quando metti la maionese in frigo poi tende a solidificarsi e invece di uscire “a filo” esce a spruzzi e agglomerata.
Diciamo che pur stando attendo ai prezzi al kg, ogni tanto come consumatore faccio scelte che vanno oltre al prezzo.
Al di là del gusto, il fatto che io scelga volutamente di spendere di più per comprarla nel tubetto la dice lunga su come le aziende devono valutare tutti gli aspetti quando mettono un prodotto sul mercato.