L’Italia voterà “no” al rinnovo decennale dell’autorizzazione Ue all’erbicida glifosato proposto dalla Commissione europea, su cui i governi si pronunceranno il 25 ottobre in una riunione straordinaria del comitato per i fitofarmaci. A meno che si rinvii di nuovo la decisione, come già successo lo scorso 5 ottobre, poiché in Germania Angela Merkel non ha ancora formato il nuovo governo, di cui potrebbero far parte i Verdi.
La posizione italiana è stata comunicata dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ai manifestanti di Greenpeace sotto il ministero. “Noi abbiamo risposto ufficialmente a tutti i canali, informatevi”, ha affermato Beatrice Lorenzin, come riferisce l’Ansa. “Non dovete venire qui, dovete andare in Unione Europea: andate dai tedeschi, dai finlandesi, dagli svedesi, dagli spagnoli, dai greci, dai portoghesi – ha aggiunto – perché il ‘no’ è sempre stata la nostra posizione”.
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, aveva già annunciato la sua posizione contraria con un post su Facebook il 3 ottobre. Un modo poco istituzionale per comunicare la posizione del governo, che va ad aggiungersi a Francia ed Austria, il cui ‘no’ è già stato preannunciato da tempo.
Intanto, la commissione ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo ha votato a favore di un’uscita graduale dall’utilizzo del glifosato, per arrivare a un divieto totale entro il 15 dicembre 2020. Una risoluzione in tal senso è stata approvata il 19 ottobre con 39 voti a favore, 9 contrari e 10 astenuti, e su di essa si pronuncerà l’Assemblea plenaria di Strasburgo un giorno prima della riunione dei rappresentanti dei governi.
Delusione per il voto della commissione ambiente del Parlamento europeo è stato espresso dal Copa-Cogeca, rappresentante del mondo agricolo dell’Ue, che chiede il rinnovo dell’autorizzazione al glifosato per 15 anni, “dato che solide prove scientifiche europee hanno confermato la sua sicurezza”. Se non ci sarà il rinnovo dell’autorizzazione, “l’approvvigionamento di derrate alimentari prodotte nel rispetto dell’ambiente sarà messo a repentaglio”.
Per dare il via libera al rinnovo dell’autorizzazione al glifosato per dieci anni, come proposto dalla Commissione Ue, occorre una maggioranza qualificata degli Stati membri, cioè almeno 16, che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Ue. La maggioranza qualificata era mancata quando, il 30 giugno 2016, la Commissione aveva deciso una proroga di 18 mesi dell’autorizzazione al glifosato, in attesa del parere dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), a fronte della disputa scientifica sul livello di cancerogenicità di questo erbicida tra l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). La proposta di proroga di 18 mesi aveva visto venti paesi a favore, Francia e Malta contro, mentre si erano astenuti Germania, Italia, Portogallo, Austria, Lussemburgo, Bulgaria e Grecia.
Il commissario Ue alla Salute e alla sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ha già chiarito che questa volta “la Commissione non ha alcuna intenzione di riapprovare questa sostanza senza il sostegno di una maggioranza qualificata degli Stati membri. Questa è e rimarrà una responsabilità condivisa”.
© Riproduzione riservata
* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare 2017. Clicca qui
io mi chiedo una cosa …ma se la posizione dell’italia era chiara
perchè…
“La proposta di proroga di 18 mesi aveva visto venti paesi a favore, Francia e Malta contro, mentre si erano astenuti Germania, Italia, Portogallo, Austria, Lussemburgo, Bulgaria e Grecia”
l’italia si è astenuta il 30 giugno 2016??!?…….. forse la chiarezza è arrivata adesso ..con l’avvicinarsi delle elezioni e..visto il numero di firme-sostenitori che ci sono in italia ?!