Coffee shop woman owner working with face mask, open after lockdown quarantine.

donna turista caffe bicchiere bar caffetteria mascherina coronavirus covid19 AdobeStock_347866624Dopo mesi di reclusione in casa, finalmente si può tornare a fare colazione al bar, anche se in modo radicalmente diverso rispetto a come eravamo abituati. Mascherine, barriere e ingressi contingentati sono alcune delle nuove regole per ridurre il rischio di contagio stabilite dal Dpcm del 17 maggio che ha dato il via libera alle aperture (di cui abbiamo abbiamo già parlato in questo articolo). Precauzioni che, molto probabilmente, ci accompagneranno ancora a lungo.

Per venire incontro a clienti e gestori spaesati dalle nuove regole, l’Istituto superiore di sanità ha elaborato delle linee guida per il settore della ristorazione, contenute nel documento “Indicazioni ad interim su contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti”. Il rapporto è stato messo realizzato dal gruppo di lavoro dell’Iss sulla Sanità pubblica veterinaria e la sicurezza alimentare COVID-19, con la collaborazione di esperti, tra cui Antonello Paparella, microbiologo alimentare dell’Università di Teramo. Qui di seguito le indicazioni per i bar e i locali che non effettuano servizio cucina.

1) Per prima cosa, il gestore deve posizionare all’ingresso del locale una segnaletica che vieta l’accesso alle persone con sintomi simil-influenzali o riconducibili a infezione da coronavirus.

2) Come per i ristoranti, il personale di bar ed esercizi simili deve garantire, nei limiti del possibile anche nelle aree esterne al locale, che nelle eventuali code per l’accesso sia rispettato il distanziamento di un metro tra i clienti.

Se si forma una coda all’ingresso del locale, deve essere rispettata la distanza di sicurezza di almeno un metro

3) All’ingresso del locale deve essere a disposizione dei clienti uno spray o gel sanificante per le mani posizionato anche nelle vicinanze dei servizi igienici.

4) Sul pavimento davanti al bancone e alla cassa dovrebbe essere collocata la segnaletica orizzontale per indicare ai clienti la distanza di sicurezza; quando è possibile, la segnaletica di distanziamento dovrebbe essere anche sul bordo del bancone.

5) Quando la struttura lo consente, devono essere indicati percorsi obbligati per permettere ai clienti di raggiungere il bancone senza incrociare gli avventori già serviti che si apprestano a uscire.

6) Deve essere consentito l’ingresso a un numero di persone tale da garantire all’interno del locale il rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro.

7) Dove è possibile è meglio utilizzare barriere fisiche di protezione tra il cliente e il personale. Le barriere dovrebbero essere sempre usate per le postazioni di cassa.

8) Il gestore dell’esercizio deve verificare che i clienti al momento dell’ingresso indossino la mascherina chirurgica o riutilizzabile (di comunità) fino al momento della consumazione, per ridurre la diffusione del Sars-CoV-2 minimizzando la diffusione delle goccioline respiratorie da parte di soggetti asintomatici, quindi inconsapevolmente infetti.

A female Waiter of European appearance in a medical mask serves Latte coffee.
Il personale di bar e locali deve sempre indossare la mascherina

9) Se nel locale sono presenti aree per il consumo in piedi con tavoli o altri piani di appoggio, deve essere rispettata la distanza di almeno un metro tra i clienti.

10) Gli espositori, per esempio quelli per caramelle e chewing-gum, non dovrebbero essere raggiungibili direttamente dai clienti, a meno che non sia garantita l’igiene delle mani (in tal caso dovrebbe essere presente un gel sanificante vicino  agli espositori) o siano usati dei guanti.

11) Nei locali si dovrebbe evitare l’utilizzo di distributori automatici ed espositori self-service di alimenti e bevande, limitando l’accesso solo al personale. Evitare i buffet.

12) Il personale deve sempre indossare la mascherina e adottare misure igieniche stringenti, come lavare le mani più spesso e non toccarsi gli occhi, il naso e la bocca.

13) Il personale deve pulire e disinfettare le superfici del bancone del bar e dei piani di appoggio dopo ogni servizio.

Dopo ogni servizio bancone e piani di lavoro devono sempre essere disinfettati

14) Per ridurre il numero degli accessi nell’esercizio, occorre incentivare la vendita a distanza o online, sia con modalità di consegna a domicilio, sia con ritiro in orario concordato.

15) Anche in questo caso è opportuno incoraggiare modalità di pagamento in modo da evitare lo scambio di denaro.Si consiglia di usare carte contactless. 

Gli esperti dell’Istituto superiore di sanità hanno incluso nel rapporto anche alcune indicazioni per i clienti.

1) Gli avventori devono evitare il contatto ravvicinato (inferiore al metro) con gli altri clienti e il personale del bar, rispettando le indicazioni fornite dai gestori su distanziamento e igiene.

2) Si deve restare nel locale per il tempo strettamente necessario e togliere la mascherina per la consumazione solo quando gli altri clienti e il personale sono a una distanza  maggiore di un metro. La mascherina deve essere sempre indossata quando ci si sposta all’interno del locale, ad esempio per raggiungere i servizi igienici. 

3) È meglio evitare di condividere bicchieri e bottiglie con altri clienti.

Per scaricare il documento completo con le linee guida per ristoranti, attività di asporto e consegna a domicilio, clicca qui.

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francis
francis
30 Maggio 2020 18:22

Devo dire che i ristoratori si lamentano giustamente dei loro (grossi) problemi e poi però c’è anche chi non ci mette un pò di impegno.
Prima facevo pausa pranzo in un ristorante. Bravi e simpatici. Ora faccio l’asporto. Noto che i due camerieri (i titolari) difficilmente hanno la mascherina tirata su.
L’ultima volta c’era un tavolo con genitori ed un bimbo, seduti, probabilmente amici dei titolari. Uno dei titolari conversava amabilmente con loro, senza mascherina ed in piedi vicino al loro tavolo. Lui in piedi loro seduti: rischio fontanella! Non una bella sensazione… Come minimo superficiali. Poi se la gente non ci torna… farebbero bene a non lamentarsi

Rocco
Rocco
2 Giugno 2020 11:11

Come gestire i servizi igienici aperti al pubblico?
Come gestire la registrazione dei nomi di chi si siede ai tavoli?lo devono fare tutti? E come?grazie

giulio74
giulio74
2 Giugno 2020 21:19

SE lo faccio leggere ad alcuni ristoratori in Svizzera,lavoro nell’alto vallese,non ci credono.Regole impossibili,c’è più liberta in una mensa da galera e per cosa?Per un virus scomparso.In Svizzera dal 15 riaprono alle tavolate da 30.Fino ad ora,sono aperti dal 11 maggio,hanno 2 metri a tavolo,vietano l’accesso al bancone ma nessun obbligo mascherina,nessun percorso obbligato,nessuna regola da laboratorio da armi biologiche.E per magia non si sono verificati contagi,anzi,svizzera quasi a zero contagi con scuole aperte e gente in giro senza mascherine.Con queste regole ammazzano il turismo per nulla.E dopo vediamo se è più micidiale il virus o la distruzione del settore più proficuo della nazione.E dire che ormai le statistiche ed alcuni esperti parlano chiaro,il virus stà facendo la fine di quelli influenzali all’arrivo del caldo,scompare o ,al limite riappare in piccolissimi focolai molto circoscritti.

Silvio
Silvio
6 Giugno 2020 02:05

Leggendo le disposizioni imposte, mi convinco sempre di più che i Professori, dovrebbero fare almeno un corso di vita reale ogni anno. Spesso per mania di protagonismo (o opportunità mercenaria) rendono impossibile la vita dei cittadini. Salvo poi infrangere in ogni dettaglio loro stessi le regole che vorrebbero imporre agli altri. Un classico dei professori d’antan. Pieni di sicurezze e nessun dubbio sull’evolvere delle abitudini e costumi della società. Sono Imprenditore artigiano e Professore, mi rendo conto ogni giorno di quanto esimi colleghi siano pieni di certezze e mai mettano in discussione saperi a volte solo presunti in virtù di studi svolti anni fa e che la storia ha drammaticamente superato e stravolto. La saggezza dei vecchi dovrebbe essere la regola guida di ogni governante. Regole da padre di famiglia più che da autoritario gerarca territoriale.