Buongiorno. Potete darmi notizie sulle conseguenze dell’assunzione di nichel con l’alimentazione quando una persona è allergica e comunque continua a mangiare cibi che lo contengono?
Molte grazie.
Lettera firmata
Alla domanda giunta in redazione risponde Antonio Pratesi, medico nutrizionista.
Il nichel è un metallo di basso peso molecolare che di per sé non è in grado da solo di scatenare un’allergia. Deve prima penetrare lo strato corneo della pelle e legarsi a delle proteine della pelle che vengono così modificate e scatenano la risposta allergica cellulo-mediata (cellule T). È una risposta immunitaria non immediata ma di tipo ritardato che causa la cosiddetta dermatite da contatto.
Alcuni dei soggetti affetti da allergia al nichel possono presentare sintomi in seguito a ingestione di alimenti ricchi di questo metallo quali frutta secca, baccelli, cioccolato, tè verde, verdure in generale, grano o riso integrali e altri alimenti. I sintomi sono prevalentemente cutanei (prurito, dermatite) e intestinali (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali…).
Quella che viene definita sindrome sistemica da allergia al nichel (SNAS) interessa comunque una minoranza dei soggetti allergici. Per cui non vanno propinate diete prive di nichel a tutte le persone allergiche se non è stato chiaramente dimostrato che siano affette da SNAS. Ricordiamo inoltre che una dieta a basso contenuto di nichel è poco salutare, poiché predilige alimenti di origine animale rispetto a quelli vegetali.
Quindi la maggioranza delle persone allergiche al nichel può seguire una dieta libera senza alcuna conseguenza. Qualora il nichel sia presente in grandi quantità nell’ambiente in cui viviamo è possibile avere un accumulo in eccesso, con tossicità di questo metallo per ingestione con il cibo o l’acqua. Ma questo riguarda chiunque, individui allergici e non.
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medico nutrizionista