Il lancio negli Stati Uniti di Nugtella – una crema di nocciole e cacao alla marijuana – e il ritiro dal circuito televisivo di uno spot destinato a promuovere il cioccolato bianco, sono stati due episodi che hanno rovinato l’estate alla Ferrero. La notizia delle vendita in California di una crema spalmabile simile alla Nutella, a base di cacao e nocciole ma arricchita con cannabis, ha fatto un certo scalpore. In realtà la novità non è così rilevante, visto che negli Usa e in alcuni Paesi europei da anni si vendono torte, caramelle, gelati e biscotti con cannabis.
La Nugtella
La Nugtella americana in realtà non ha nulla a che vedere con la Nutella classica, anche se la grafica, i colori del vasetto, l’etichetta e alcuni ingredienti sono molto simili al prodotto firmato Ferrero. Nugtella però non è un vero dolce ma un preparato medico destinato ad un’azione terapeutica, che si può acquistare solo dietro presentazione di ricetta. Nonostante ciò è probabile un’azione legale della Ferrero contro l’azienda americana rea di avere “copiato” il marchio. A parte questi aspetti legali la vicenda è servita a stimolare il dibattito sull’uso della cannabis come principio attivo per curare alcune patologie come: cancro, emicrania e Aids.
Lo spot ritirato di Ferrero
La seconda storia è meno avvincente perché riguarda l’ennesimo incidente a carico di una pubblicità Ferrero. Questa volta lo spot riguarda lo spot del nuovo cioccolato bianco “Ferrero Küsschen”, trasmesso in Germania e ritirato dopo pochissimo tempo dalla stessa azienda per le polemiche suscitate.
Il video presentava un immaginario comizio elettorale tenuto dal cioccolato bianco, che arringa una folla di giovani dicendo: “Tutti vogliamo far diventare questo paese più gustoso, vogliamo il bianco Ferrero Küsschen per sempre”. Subito dopo si vedono le immagini dei ragazzi che urlano “Sì, il bianco può” e infine compare una grande scritta su un poster che recita “ La Germania sceglie il bianco”. Lo spot ha suscitato un vivace dibattito da cui è scaturita l’accusa all’azienda di proporre un messaggio razzista e l’inevitabile ritiro della campagna.
© Riproduzione riservata
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24