Nato in Francia nel 2016 su iniziativa di Nicolas Chabanne e oggi presente in dieci Paesi e tre continenti, il movimento “Chi è il padrone?! La marca del consumatore” punta a restituire centralità ai consumatori all’interno della filiera agroalimentare. L’iniziativa ha visto la luce durante la “crisi del latte”, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di riconoscere agli allevatori il giusto prezzo d’acquisto.
La marca del consumatore
In poco tempo l’iniziativa ha coinvolto 10mila soci consumatori, che hanno avuto la possibilità di entrare “dentro al prodotto” per scoprire le voci di costo che compongono il prezzo, le fasi che conducono alla sua realizzazione e le eventuali problematiche associate, riappropriandosi così di un ruolo attivo all’interno della filiera agroalimentare. In soli quattro anni dal debutto del “Latte dei Consumatori”, ne sono stati venduti 200 milioni di litri e oggi, in Francia, il paniere de “La marca del consumatore” conta ben 30 referenze per 250 milioni di euro il volume d’affari che sostengono 3.500 famiglie di produttori e allevatori, acquistati da oltre 16 milioni di cittadini.
Il processo che porta alla nascita di una referenza del paniere è sempre lo stesso. I consumatori sono invitati a “costruire” il prodotto ideale, valutando gli elementi più importanti, ma tenendo anche presente il relativo costo e confrontandolo con la propria propensione di spesa.
L’inizio con la pasta
In Italia a giugno dello scorso anno la pasta ha inaugurato l’iniziativa, in vendita a 1,07 €/500 g e caratterizzata da un’essiccazione lenta e a basse temperature, fatta con solo grano italiano, e che garantisce la giusta remunerazione ai produttori di grano. In questi giorni invece si assiste al lancio della passata di Pomodoro di origine 100% italiana, qualità premium – più dolce e densa rispetto al prodotto standard, senza l’aggiunta di sale né aromi – e in grado di garantire la giusta remunerazione agli agricoltori. Si produrrà con metodi di agricoltura sostenibile da Fruttagel con pomodori coltivati nelle province di Ravenna e Ferrara, e disponibile a partire da metà febbraio al costo di 1,27 €/500 g, nei punti vendita Carrefour Italia, prima insegna della GDO ad abbracciare e sostenere il progetto, su tutto il territorio nazionale.
Il prezzo
Per rendersi conto di come funziona il meccanismo è interessante analizzare le singole voci che compongono il prezzo finale: si inizia con 0,8307 € ripartiti tra industria di trasformazione, logistica e distribuzione; 0,13 € al produttore (ovvero 130 euro a tonnellata, il 30% in più rispetto al prezzo medio di mercato); 0,19 € servono per il confezionamento (vaso di vetro, etichetta e cartone); 0,0635 euro all’Associazione “Chi è il padrone?! La marca del consumatore”; 0,0508 cent di Iva. I consumatori hanno, inoltre, scelto di destinare 0,005 € per confezione a persone e famiglie in condizioni di fragilità economica.
La passata aderisce al “Patto contro lo Spreco Alimentare” promosso dall’app Too Good To Go con l’Etichetta Consapevole, per consentire ai consumatori di interpretare meglio il significato del TMC (termine minimo di conservazione). “Chi è il padrone?!” sta già lavorando al questionario della prossima referenza, le “Uova dei Consumatori” ma il paniere continuerà ad arricchirsi con altri prodotti, come olio extravergine d’oliva, farina e latte, secondo un ordine di realizzazione deciso dai consumatori.
© Riproduzione riservata. Foto: Chi è il padrone?! La marca del consumatore
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
L’iniziativa è senz’altro interessante, però:
– le royalties richieste da “la marca del consumatore” non sono trascurabili: per la pasta 11 centesimi di euro per kg, superiori al “maggior guadagno” garantito al produttore (+25% rispetto al prezzo medio di mercato);
– sul sito lamarcadelconsumatore non ho trovato bilanci pubblicati: chi è il padrone della marca del consumatore? (la risposta “i consumatori” non vale…)
Basta crederci ! Un altro sistema per aumentare i prodotti !