concentrato di pomodoro in ciotola bianca su tavolo di legno con pomodorini a grappolo

Grazie alle  furbesche campagne di Coldiretti e a numerosi giornalisti incompetenti, milioni di consumatori sono convinti che l’Italia  è invasa dal pomodoro cinese e che le conserve  di pomodoro esposte sugli scaffali dei supermercati sono ottenute con materia prima “made in china”. Non è vero! Non è così!

Da sempre il concentrato di pomodoro cinese importato viene rilavorato dalle imprese del settore ed esportato quasi totalmente in altri paesi del Mediterraneo. Per contrastare questa falsa credenza molte aziende di conserve dicono sull’etichetta che il pomodoro è tutto  italiano.

La storia del pomodoro cinese che come una erba infestante invade i nostri campi è una favola inventata da Coldiretti per colpevolizzare gli alimenti  importati e invitare i consumatori a diffidare dei prodotti stranieri indipendentemente dalla qualità. E’ necessario  contrastare questa cultura alimentare barbarica che non tiene conto della globalizzazione. L’ltalia ha sempre una importato materie prime. Quando gli addetti ai lavori dicono che la pasta deve essere fatta con grano italiano l’olio extra vergine con olive nostrane raccontano storielle, perché non è mai stato così e perché all’estero si può trovare grano migliore del nostro e anche olio di ottima qualità. Purtroppo la cultura di Coldiretti  è anche quella di molti ministri e di politici “distratti” che rivendicano il made in Italy  a tutti i costi, come se fosse uno slogan. Basterebbe fare la spesa al supermercato e leggere le etichette ogni tanto per rendersi conto che la realtà al supermercato è un’altra,  che la qualità non è legata all’origine, ma è un concetto più complesso.  Contro la favola del pomodoro cinese che invade l’Italia si è espresso con una certa animosità anche  Annibale Pancrazio presidente dell’Anicav (Associazione delle imprese conserviere) che in un articolo di ieri sul quotidiano Il sole 24 ore dice: così “Per il pomodoro italiano nessun rischio dalla Cina”.

Foto: Photos.com