Kinder Ferrero venduto a 94 euro al kg batte in volata tutti i listini delle uova di Pasqua. Un prezzo ingiustificato per un uovo che non è tutto di cioccolato
Kinder Ferrero venduto a 94 euro al kg batte in volata tutti i listini delle uova di Pasqua. Un prezzo ingiustificato per un uovo che non è tutto di cioccolato
Roberto La Pira 3 Marzo 201394 euro al kg non è il prezzo dell’aragosta, ma quello dell’ovetto Kinder GranSorpresa Ferrero da 41g, venduto in tutti i supermercati più o meno alla stessa cifra. Una cosa è certa l’ovetto di Pasqua preferito dai bambini rientra nella classifica dei prodotti alimentari più cari, preceduto da zafferano, tartufo, caviale. Molte mamme e papà quando comprano non guardano attentamente il cartellino che indica 3,85 euro e nemmeno il peso che corrisponde al doppio rispetto all’ovetto classico venduto nei negozi tutto l’anno, ma il prezzo è davvero esagerato e ingiustificato.
Certo le sorprese Ferrero sono tra le più ambite ma è altrettanto vero che l’ovetto Kinder non è tutto di cioccolato come gli altri. La scritta sull’etichetta “Uovo dolce con sorpresa ricoperto di puro cioccolato”, indica un prodotto “ibrido”, ottenuto abbinando un guscio bianco preparato con grassi vegetali non eccellenti, diversi dal burro di cacao, a un secondo guscio di cioccolato al latte.
C’è un altro elemento da considerare il prezzo del piccolo Kinder da 41g, non solo risulta il più caro tra tutte le uova vendute al supermercato, ma è anche aumentato del 2,7% rispetto all’anno scorso. Il prezzo indicato sulla confezione indicava 3,75 euro l’anno scorso e 3,85 quest’anno.
Abbiamo fatto una veloce ricognizione in tre supermercati milanesi e abbiamo notato che solo Unes propone uno sconto significativo, pari al 13% (applicando lo stesso listino dell’anno scorso), mentre da Carrefour (3,79) ed Esselunga (3,85) si allineano molto al listino ufficiale di Ferrero.
Ferrero in una lettera sostiene che il prezzo elevato è giustificato “dall’eccellente qualità delle materie prime” e “dall’unicità delle sorprese”. Possiamo concordare sulle sorprese ma non sulla qualità. L’ovetto Kinder contiene grassi vegetali diversi dal burro di cacao (come indicato in etichetta). I consumatori attenti sanno che il pregio del cioccolato è correlato alla presenza di due ingredienti (il cacao e il burro di cacao). Le materie grasse vegetali che usa Ferrero per la parte bianca dell’ovetto sono considerate di qualità decisamente inferiore. Lo stesso discorso si può fare per la Nutella che impiega olio di palma, un olio che non viene venduto nemmeno al supermercato!
Tutta la gamma Kinder Gransorpresa Ferrero ha prezzi sbalorditivi oscillanti da 55 a 63 €/kg. Per comprendere il divario basta dire che le uova Lindt da 300 g, considerate di eccellente qualità, sono vendute a 68 €/kg, le altre come Bauli, Zaini, Nestlè, Pernigotti… oscillano tra i 32 e i 46 €/kg.
Ma in periodi di crisi economica come quelli attuali con meno di 4 euro si possono comprare uova di Pasqua da 210g, fatte di vero cioccolato, anche se la marca è poco nota, come abbiamo visto nei supermercati Esselunga.
Il prezzo delle uova in generale può sembrare elevato, perchè si fa un confronto improprio con le tavolette che costano 3-4 volte meno. Gli elementi da considerare per capire perchè il listino lievita sono diversi: l’imballo vistoso, le spese di produzione e spedizione, le dimensioni, la sorpresa e il ricarico del supermercato che deve predisporre uno spazio molto ampio.
In ogni caso Pasqua è ancora lontana e basta aspettare 15 giorni per trovare sconti interessanti.
Roberto La Pira
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
che affare, per loro. nei Mcartur-glenn, c’è lo shop Lindt, io compro il famoso e ottimo coniglietto.
Porcamiseria, ho un figlio di 4 anni che mi sta facendo diventare, mio malgrado, uno dei più grandi finanziatori della Ferrero..
Non credo che questo attacco alla ferrero sia giustificato. Sappiamo benissimo che il loro cioccolato non è di prima qualità… ma noi lo compriamo per la sorpresa, l’incarto, il regalo…! Il cioccolato è solo parte della confezione 🙂
Prima di fare affermazioni del genere sulla qualità indagherei a fondo, solamente allora farei dei commenti.
La qualità si evince anche dall’elenco degli ingredienti e chi sa decodificare un’etichetta capisce subito la qualità del prodotto.
Mi ricollego al commento di Angela. Vede, la qualità si evince dalla scelta di una materia prima, preferendo un origine o un fornitore piuttosto che un altro. Si evince dalla cura che si ha nella preparazione di un prodotto, da un semplice piatto di spaghetti al pomodoro a una bibita, una caramella o altro. Si evince dalla passione che mette nel costruire e portare avanti un progetto, un’idea.
Per quanto riguarda l’autore dell’articolo , posso dire che fa piacere che lei sappia leggere l’etichetta, decifrare è tutt’altra cosa. Cordiali saluti.
Salve a voi,
dovete sottolineare nell’ articolo DOVE avere reperito il prezzo perché, almeno nei supermercati dove giro io,
il costo dell’ Uovo della Kinder è di
61 Euro al Kg.
Dove avete letto 95 euro al Kg?!
I prezzi sono stati rilevati a Milnao il 6 marzo 2013 (è scritto nell’articolo).
LEGGENDO L’ARTICOLO VERIFICO CHE NON E’ PROPRIO COSI…
SI RIFERISCE ALLO UOVO T2 QUELLO PREPASQUALE 41 GR NON ALLE UOVA DI PASQUA VENDUTE AL PUBBLICO
T3 € 63 AL KG
T4,5 € 64 AL KG
T6 € 59 AL KG
CONTRO LE €68 MEDIO DELLE UOVA LINDT
QUESTO ARTICOLO TRAFSERISCE CATTIVE INFORMAZIONI
Giulio i prezzi indicati e riferiti al piccolo ovetto Kinder da 41 g sono corretti. Anche Ferrero li ha confermati in una letera arrivata in redazione. Forse dovrebbe controllare meglo i suoi riferimenti .
Spieghiamo all’autore dell’articolo che la parte bianca è anche formata dal latte,e non solo da grassi vegetali come dice l’articolo.Spieghiamo che forse è per questo che il kider è l’uovo con più latte.Spieghiamo che è per questo che l’uovo non è SOLO di cioccolato,e per questo si differenzia da tutte le altre uova.
Spieghiamo che forse le sorprese contenute sono molto costose,grandi,belle ed elaborate,e che si pagano anche quelle quando si compra l’uovo.Spieghiamo che forse,non importa il prezzo al kg e la quantità,perché se compro questo a mio figlio e non l’uovo da 210g con le solite sorprese(sempre a 4€)sarà certo più felice e sorridente.
Spieghiamole queste cose,perchè altrimenti l’anno prossimo rileggeremo il solito ridicolo articolo annuale sul prezzo al kg del kinder gransorpesa mini.E’ normale che qualche dubbio venga su tutte queste “attenzioni particolari” rivolte alla ferrero…
Antonio la ringrazio per la nota, vorrei solo chiederle perchè, che se gli ingredienti sono così eccellenti, Ferrero non indica il tipo di grasso vegetale usato per un prodotto per bambini ?
La ringrazio per la risposta.E’ ovvio che il grasso vegetale usato è l’olio di palma.Ma questo è anche per ragioni “tecniche”non penso sia possibile ottenere un guscio come quello del kinder (si noti bene che è differente dal cioccolato bianco,oltre che nel colore,nel gusto.)Pertanto,penso sia impossibile sostituirlo,così come penso sia difficile sostituire l’olio di palma nella nutella,senza variare sapore,spalmabilità perfetta,colore e densità.Sono prodotti che piacciono così come sono,e variazioni tangibili delle ricette penso non saranno gradite alla maggior parte dei consumatori.Inoltre,data l’impegno (quantomai evidente)della ferrero e della maggior parte delle industrie alimentari a ridurre porzioni e grassi,penso che mangiare un ovetto non faccia poi così male.
Poi,se vuole il mio gusto personale,beh,io preferisco il puro cioccolato fondente,ma mio figlio…beh,è inutile dirlo.
Siamo ai paradossi, ora per esaltare un prodotto scadente si cerca di far passare che il cioccolato con grassi vegetali al posto del burro di cacao è segno di qualità.
Signora Angela, ma che senso ha comprare un uovo di cioccolato scadente per la confezione e la sorpresa?poi il cioccolato si mangia comunque ?meglio scegliere cioccolato di buona qualità ,o far confezionare un uovo con la sorpresa preferita in pasticceria….
Mi permetto di far notare, da ex dipendente della Ferrero, e da persona che capisce qualcosa di marketing, che il costo del Kinder sorpresa non sta affatto nella materia prima, così come l’euro di costo di un caffè al bar non sta nella granella di caffe che costa pochi millesimi di euro. Ma sta nell’importanza dell’occasione di consumo (momento di relax, di conversazione etc). Con l’ovetto kinder la mamma fa una sorpresa al figlio che è già contento per il regalino ricevuto. Poi non vede l’ora di vedere cosa c’è dentro e poco importa se è un giocattolino dal valore minimo, è l’attesa quella che conta!!! Nel frattempo mangia anche qualcosa di dolce che lo mette di buon umore. Ma il mangiare è la parte più marginale del prodotto!
Luca, non è assolutamente vero che la granella del caffè costa pochi millesimi di euro. E poi per restare in tema c’è il caffè arabica lavato di eccellente qualità che costa molto di più di un robusta. Quello che si pretenderebbe è che a certi livelli e a certi prezzi ci sia una qualità eccellente oltre che una bella sorpresa di qualità.
Roberto, non volevo dire che il caffè costa poco “in assoluto” anche perchè non ha senso, ma ti posso dire che, avendo lavorato in autogrill che il caffè messo in una dose sono 8 grammi di caffe e se consideri che un buon caffè costa 10 euro al Kg (noi avevamo il Lavazza normale, un caffè di costo e qualità media)capisci che il costo della materia prima era risibile tanto che i nostri capi ci dicevano che per il caffè era importante essere veloci a farlo perchè era solo costo della materia prima).
Ah, dimenticavo, il caffè in autogrill lo facevamo pagare 1 euro!!! E la giustificazione non era afftto la granella, com’è facile capire…
Quello che racconta Luca è il meccanismo del gioco,della sorpresa. Gli esperti di marketing lo conoscono benissimo, e anche le mamme: si ottiene anche nascondendo un confetto o qualcosa di simile in una fetta di torta, o facendo la caccia alle uova colorate in giardino come usa in Inghilterra, chi ne trova di più vince un premio.. Quello che mi sembra discutibile è che un’azienda-la Ferrero o altri- lucri su questo meccanismo per guadagnare di più…
Per chiudere il discorso sul rapporto prezzo/qualità vi lascio con un famoso detto di uno dei padri fondatori del marketing, che spiega come nei prodotti c’è un valore che può andare ben oltre il puro materiale.
Il detto recita: “Chi compra una fede, in realtà non compra un metallo, compra un buco”. So che non è il massimo dell’eleganza, ma la frase non è mia e serve a spiegare la logica del marketing.
Non c’e’ da sorprendersi se si vuole acquistare un cioccolato di qualità non bisogna cercare certo da quelle parti, ma presso le aziende che lavorano prodotti di qualità e fanno informazione e formazione, perchè quando il prodotto è buono, parla il prodotto, quando invece il prodotto è scadente devi mettere qualcos’altro che offuschi la vista del consumatore.
Quindi dubitate sempre di chi vi vende un alimento e parla di tutto tranne di quello che vi sta vendendo.
comprate le uova del mercato equo-solidale! Fatte con cioccolato vero che non uccide chi lavora per la sua raccolta e trasformazione!