La FDA americana annuncia che la Kellogg’s ha ritirato dal mercato milioni di scatole di cereali per la prima colazione Frosted Mini Wheats, perchè c’è il sospetto che pezzetti di metallo siano finiti nel prodotto durante la lavorazione.

 

La FDA ha anche pubblicato la lista dei lotti coinvolti per dare la possibilità ai consumatori di controllare se i cereali che eventualmente hanno acquistato fanno parte delle partite coinvolte.

Informazioni molto dettagliate si trovano anche sul sito della Kellogg’s che prevede per l’intera operazione una spesa variabile da 20 a 30 milioni di dollari. Fino ad ora non si segnalano incidenti da parte di consumatori.

 

Anche in Italia si riscontrano questi problemi ma nessuno avverte i consumatori se non in rarissimi  casi.

Per rendersi conto basta dire che ogni anno vengono ritirati dagli scaffali dei supermercati italiani 4-500 prodotti a causa di difetti spesso legati a complicazioni minori dovuti alle etichette o al packaging, ma ci sono anche questioni importanti come quelli che hanno portato la Kellogg’s in Usa a ritirare milioni di confezioni di cereali.

In Italia il cittadino non viene però informato dalle autorità sanitarie. Perchè?

 

In questi giorni il Sistema di allerta europeo (Rasff) ha lanciato un allarme per la ricotta Frescolina sospettata di essere contaminata con Listeria e accusata di avere provocato due morti in USA.

 

Il formaggio è stato ritirato in diversi Paesi europei e persino in Australia, ma il nostro Ministero non ha fornito nessun elemento per risalire al lotto incriminato.

Eppure la ricotta commercializzata dalle fattorie Chiarappa di Bari, in realtà viene prodotta in Sardegna da alcuni stabilimenti, uno dei quali è stato chiuso pochi giorni fa dalle Asl.

 

C’è il forte sospetto che la stessa ricotta sia stata venduta con altri marchi direttamente in loco dai caseifici. Il Ministero tace. Perchè i cittadini non vengono informati? Forse manca un po’ di trasparenza nei confronti dei consumatori. Da noi i ministri parlano sempre di sicurezza alimentare, ma poi quando c’è un problema si mantiene segreta la lista dei prodotti pericolosi ritirati dal mercato.

 

Roberto La Pira

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Serena
Serena
21 Ottobre 2012 11:19

capisco che non si voglinao dare allarmismi (il cittadino italiano medio non è ancora troppo erudito in materia di educazione alimentare), ma concordo che occorrerebbe che il ministero fosse più comunicativo in materia ai fini di una vera tutela della salute

luca
luca
20 Novembre 2012 12:52

la cosa scandalosa è che in italia si sente parlare di prodotti ritirati, ma mai una volta viene fatto il nome della ditta produttrice. Sempre più tutela per il produttore che per il consumatore.