Media e istituzioni continuano a ripeterlo: per rallentare il coronavirus Sars-CoV-2 è necessario lavarsi le mani bene e spesso, evitare baci, abbracci e strette di mano, tenere almeno un metro di distanza dalle altre persone e restare a casa il più possibile. Ma se, nonostante tutte le precauzioni, sale la febbre e arriva la tosse cosa bisogna fare, a parte restare tassativamente a casa? Per queste situazioni l’Istituto superiore di sanità ha preparato un vademecum, con l’obiettivo di rispondere ai dubbi dei cittadini.
I sintomi a cui prestare l’attenzione, spiegano gli esperti, sono febbre, tosse, mal di gola, respiro corto, dolori muscolari e stanchezza. In tal caso, se nelle due settimane precedenti si è entrati in contatto con persone poi rivelatesi infette, si ha frequentato luoghi a rischio o lavorato in ospedali con pazienti con COVID-19, la malattia causata dal coronavirus, è necessario chiamare il proprio medico di base oppure i numeri dedicati all’emergenza per ricevere indicazioni sugli step successivi. La cosa importante da fare è non recarsi nello studio del proprio medico o al pronto soccorso: è il modo migliore per diffondere il contagio.
© Fonte immagine: Istituto superiore di sanità
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