Bombo bottina polline su un fiore; concept: impollinatori, pesticidi, api

Un insetticida è per sempre. O almeno per molto tempo, dal punto di vista dei pollini e delle api che lo raccolgono. Perché quando un fitofarmaco è presente sulle piante, nel terreno, nelle acque, entra inesorabilmente nei pollini, dove si accumula restando anche per anni, e le api non possono fare a meno di assorbirlo, con tutta la sua tossicità. E questo accade a tutti gli impollinatori, non solo alle api da miele, che di solito sono utilizzate come insetti indicatori della situazione. 

La pervasività e la resistenza di alcuni dei principali insetticidi, tra i quali cinque neonicotinoidi, è stata studiata a fondo, attraverso l’analisi dei pollini provenienti da 12 campi-campione di colza e fave posti in una vasta regione dell’Irlanda orientale, dai ricercatori del Trinity College di Dublino, che hanno rilevato una situazione piuttosto seria e non del tutto prevista. Come hanno poi illustrato su Science of the Total Environment, infatti, il polline raccolto dalle api da miele e dai bombi è risultato altamente contaminato da insetticidi e fungicidi, la maggior parte dei quali non era stata usata da almeno tre anni nei campi studiati, a riprova del fatto che queste sostanze sono estremamente resistenti e permangono nei terreni e nelle acque. I fitofarmaci sono talmente diffusi che le api e gli altri impollinatori non possono fare a meno di assumerne, anche quando il loro areale non è stato trattato.

Ape o bombo in mezzo al polline; concept: pappa reale, api
Secondo lo studio, insetticidi e fungicidi persistono nell’ambiente e potrebbero contaminare api e bombi in misura differente

Lo studio inoltre mostra che ci sono differenze di contaminazione a seconda alla provenienza dei pollini: mentre quelli prelevati direttamente dalle piante in campo e quelli raccolti dalle api da miele contengono soprattutto fungicidi, i pollini che si trovano sul corpo dei bombi sono intrisi soprattutto di insetticidi neonicotinoidi. Tra l’altro, sono proprio i bombi a essere maggiormente carichi di sostanze dannose, ma sono le api da miele a essere monitorate, rischiando così di dare una visione molto parziale della situazione di una certa zona. Inoltre, tutti e cinque i neonicotinoidi ricercati (acetamiprid, clotianidina, imidacloprid, thiacloprid e thiamethoxam) sono stati riscontrati nel polline raccolto dai bombi analizzati, mentre la miscela più comune è risultata essere quella di azoxystrobin (fungicida), boscalid (fungicida) e thiamethoxam (neonicotinoide) a conferma del fatto che nel tempo è stato usato letteralmente di tutto. La situazione è quindi preoccupante, anche perché è già stato dimostrato che, quando insetticidi e fungicidi sono presenti insieme, gli effetti tossici sono sinergici e perché la morìa degli impollinatori sembra inarrestabile, con tutto quello che ne consegue anche in termini economici.

In attesa che diminuisca l’impiego di fungicidi e insetticidi – concludono gli autori – sarebbe comunque importante avere visioni più chiare e precise di quanto accade in un certo terreno, per pianificare meglio eventuali interventi correttivi e cercare di proteggere molto di più gli impollinatori.

© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, iStock

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giova
giova
2 Novembre 2023 10:37

“… quando insetticidi e fungicidi sono presenti insieme, gli effetti tossici sono sinergici … “: la sinergia dei vari composti è un aspetto questo che spesso non si tiene in considerazione, ma è importante. Ancor più per i bambini.