Ingannevole la pubblicità dei Vini Giordano: i 70 mila euro di multa nel 2011 decisi dall’Antitrust si sommano ai 250 mila del 2010. Prende in giro i consumatori
Ingannevole la pubblicità dei Vini Giordano: i 70 mila euro di multa nel 2011 decisi dall’Antitrust si sommano ai 250 mila del 2010. Prende in giro i consumatori
Roberto La Pira 18 Settembre 2011Per la seconda volta l’Antitrust ha giudicato ingannevole la pubblicità dei Vini Giordano, la società di vendite per corrispondenza che ogni anno spedisce a milioni di italiani proposte di acquisto giudicate scorrette.
La società che nel 2010 ha registrato ricavi per 834 milioni di euro , nel 2008 ha condotto 46 campagne che hanno totalizzato oltre 10 milioni di contatti, che si sono un pò ridotte nel 2009 . Alle brochure inviate per posta si sommano decine di offerte inserite nei giornali (l’Espresso, Panorama, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana, Specchio, Di Più TV, il Mondo, Vanity Fairr e Sport Week) sotto forma di inserti o pieghevoli che propongono vini e prodotti alimentari, spesso abbinati ad altri beni di consumo (poltrone, fotocamere digitali, biciclette, giubbotti di pelle, trolley, servizi da cucina, stereo…..). C’è anche una sezione della società che utilizza il sito internet e il web-marketing.
L’Antitrust ha giudicato otto offerte denominate: Set Saturno (18 bottiglie di vino e 6 specialità + set Saturno composto da trapano avvitatore senza fili, a 99,50 euro con un risparmio di 107,95 euro sul valore della confezione), e altre simili denominate: Sapori e Regali, Natale 2010, 110° anniversario di Giordano, Lei è il nostro n. 1, Cantine in allegria, Invito all’assaggio (vedi nota 1) , ingannevoli in quanto presentate come “occasioni irripetibili”, con premi e vincite “riservate” a volte abbinate a sconti vantaggiosi inventati, senza evidenziare in modo adeguato le spese di spedizione e le modalità di recesso.
Secondo l’Antitrust queste offerte, realizzate negli ultimi mesi del 2010 e nel 2011, sono scorrette, come lo erano quelle censurate nel 2010 con una multa di 250 mila euro pagata da Vini Giordano (vedi nota 2). Le furberie adottate nelle nuove campagne sono pressoché identiche. In alcune si ostenta la convenienza economica quantificando un risparmio in euro , senza offrire un parametro di riferimento per valutare l’effettiva bontà dello sconto ( in alcuni casi definito come una riduzioen del 400%).Un’altra accusa riguarda la poca trasparenza delle spese di spedizione (12,50 euro + iva) ,e di imballaggio (9,40 euro +iva) indicate con caratteri tipografici minuscoli, decisamente inferiori rispetto all’offerta principale.
L’ultimo appunto riguarda la mancanza di chiarezza relative alle modalità di recesso che la legge garantisce ai consumatori negli acquisti per corrispondenza. Vini Giordano invita a chiamare entro 30 giorni un numero verde a pagamento ( 199..) e a inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno. In realtà la legge non prevede telefonate, ma la restituzione della merce accompagnata da una semplice raccomandata senza ricevuta di ritorno.
Dopo questa seconda multa si può solo sperare che Vini Giordano ritrovi la strada della correttezza e della trasparenza verso i consumatori, un percorso che in questi anni ha un pò dimenticato.
(Nota n°1)
L’offerta Set Saturno inviata per posta e datata 18 ottobre 2010 con la quale si offrivano 18 di vino e 6 specialità + set saturno (trapano avvitatore senza fili) a 99,50 euro in cui si
prospettava un risparmio di 107,95 euro sul valore della confezione; un asterisco rinviava ad una scritta riportata a fondo pagina con caratteri ridotti e molto inferiori a quelli utilizzati per l’offerta che invitava a prendere visione dei costi di imballo e di invio del buono d’ordine;
– l’offerta “Sapori e Regali” con scadenza entro il 6 dicembre 2010 proponeva la possibilità di
ricevere quale regalo un orologio cellulare con l’acquisto di una confezione “Sapori e Regali” al
prezzo di 119,50 euro. L’orologio veniva in alcuni punti del messaggio ricompreso nell’elenco dei prodotti offerti alla cifra indicata, mentre in altri punti del messaggio stesso si indicava trattarsi di un regalo il cui ottenimento era subordinato alla verifica della corrispondenza del codice nascosto al codice numerico al quale appariva correlata la presunta “vincita”; un asterisco rinviava ad una nota che, attraverso caratteri ridotti e molto inferiori rispetto a quelli utilizzati per il claim principale, invitava a visionare i costi di imballo e spedizione;
– le offerte Natale 2010 – Speciale Aziende (busta verde e busta rossa) con la quale a fronte di un ordine di almeno 250 euro si offriva la possibilità di ricevere in “regalo” un computer portatile e, inoltre, nel prospettare la selezione di vini che era possibile abbinare in confezioni regalo e il costo al netto dell’IVA delle diverse confezioni non segnalava l’esistenza di spese di spedizione (pari a 12,50 euro, più IVA per ogni destinatario), riportate solo in una pagina del catalogo e nel buono d’ordine;
– altro opuscolo con validità al 31 gennaio 2011, in occasione del “110° anniversario di Giordano”, presentava quale offerta una selezione di 12 bottiglie e 6 specialità alimentari, con una batteria di pentole di 8 pezzi in acciaio, al prezzo di 39,50 euro anziché di 149,50, sottolineando un risparmio di 110 euro; accanto all’importo di 39,50 euro era posto un asterisco che rinviava ad una nota a fondo pagina che invitava a visionare i costi di spedizione, redatta con caratteri dimensionalmente molto inferiori a quelli utilizzati per i claim centrali dell’offerta;
– una promozione veicolata attraverso posta dal titolo “Lei è il nostro n. 1” con validità al 31
gennaio 2011, in cui veniva offerta una selezione di 24 bottiglie di vino rappresentate nel loro
insieme al prezzo di 69,50 euro, anziché 150,00 euro con un risparmio di 80,50 euro (53%); oltre a ciò veniva prospettata la consegna gratuita e due prestigiose bottiglie di vini;
– un opuscolo relativo alla promozione “Cantine in allegria”, con validità al 31 gennaio 2011, nel
quale veniva offerta una selezione di vini e una stazione meteorologica al prezzo complessivo di 99,50 euro (un asterisco rinviava ad una scritta che invitava a vedere il buono d’ordine per le spese di imballo e spedizione) e si offriva nel contempo in regalo un personal computer 7 pollici.
– in allegato alla rivista Automobile Club riservata ai soci ACI del febbraio 2011 è stato diffuso un opuscolo dedicato alla promozione “Invito all’assaggio” nel quale si offriva una selezione di vini e un servizio di piatti in porcellana al prezzo di 29,90 euro, invece di 129,90 euro ostentando un risparmio di 100 euro. Un asterisco rinviava ad una scritta, riportata con caratteri molto inferiori a quelli utilizzati per l’offerta, che invitava a vedere i costi di invio sul buono d’ordine. Analogo pieghevole è stato diffuso in allegato alla rivista “Il Venerdì di Repubblica” distribuita con il quotidiano La Repubblica in data 18 febbraio 2011.
(Nota n°2) Nel 2010 i messaggi sottolineavano in modo ingannevole l’eccezionalità dell’offerta, descritta come un premio o una vincita destinata ad un pubblico selezionato o frutto di vincita straordinaria. La proposta veniva spesso definita come occasione irripetibile. In alcuni messaggi sulla busta erano riportate diciture come “riservato”, “ancora un’occasione per lei ”. Altre offerte venivano presentate con caratteri di particolare ufficialità (ad esempio, “Commissione clienti speciali” , Personale – contiene una comunicazione riservata della Direzione Generale per il Cliente Speciale tra 100 clienti selezionati ). In alcune brochure si riportaa un’immagine del “premio” accompagnata da affermazioni quali “LEI HA VINTO” o “Giordano LA PREMIA”. In altre campagne la comunicazione induceva il lettore a ritenere che senza ordine si sarebbero persi i premi assegnati (ad esempio si chiede di rispedire un “atto ufficiale di rinuncia” “per autorizzare” ad “attribuire questi privilegi esclusivi ad altro cliente”).
L’Antitrust contestava a Vini Giordano anche l’ammontare dello sconto per l’acquisto delle bottiglie di vino abbinati a altri beni di consumo. Questa riduzione di prezzo risulta stranamente uguale nel corso delle varie annate ed è difficile da controllare.
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Ma siete sicuri che Giordano fatturi 834 milioni di euro all’anno? No perché voi mi sa che state campando i dadi e mettete nero su bianco dati che vi inventate…..siete troppo superficiali e volete fare i precisini….
Gentile Barbagianni, siamo sicuri che i ricavi di Vini Giordano nel 2010 sono stati di 834 milioni di Euro. Non è una nostra ipotesi è quanto riporta l’Antitrust nella sentenza. Non condivido la sua critica sull’essere superficiali ma lascio ai lettori il giudizio finale.
prova