La Knorr rinnova l’offerta dei tradizionali risotti in busta che adesso si possono cuocere anche al microonde. Il prodotto è stato rivisitato e modernizzato con precise indicazioni di cottura e alcuni consigli per aggiungere il tocco personale. La vera novità dei 14 risotti disidratati è la possibilità di utilizzare il microonde. Basta versare il contenuto di una busta in un contenitore adatto, aggiungere mezzo litro d’acqua e lasciare cuocere per 18 minuti a 750 watt.
Non si tratta, come sembrerebbe a prima vista, di un risparmio di tempo, perché con la cottura tradizionale in pentola bastano 15 minuti. Il vantaggio potrebbe essere legato all’impiego sui luoghi di lavoro e al fatto che non serve un piano cottura per la preparazione e nemmeno una pentola da lavare dopo. Un altro elemento da considerare è che le porzioni sono due, per cui la confezione non si può considerare propriamente un pasto fuori casa.
Si tratta di un prodotto rivolto ai consumatori di piatti pronti tradizionali, e ha il vantaggio di conservarsi a lungo, oltre l’anno, e di essere tenuto in dispensa per le emergenze. Vanta l’assenza di conservanti e di glutammato con una frase di richiamo alla naturalità dei componenti (“Il Gusto è nella nostra natura con Ingredienti naturali”).
Tra gli ingredienti troviamo la farina e il grasso vegetale che rappresentano i punti critici, visto che nel risotto fatto in casa la farina è inutile e come grasso si usa il burro oppure l’olio. Per quanto riguarda l’apporto nutrizionale, la quantità di sodio in una porzione è pari al 40% del valore giornaliero di riferimento. È un valore piuttosto alto da ricordare nell’arco della giornata per non aggiungere altri alimenti troppo ricchi di sale.
Il prezzo è interessante 79 centesimi a porzione, già piuttosto basso anche senza la promozione che lo riduce a 50 centesimi a porzione.
Valeria Torazza
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In effetti la cottura di un risotto in pentola non è di 15 minuti visto che questi sono dal momento in cui bolle. I tempi vanno aumentati almeno di 5 minuti.
A parte l’eccesso di sale (comune in moltissimi prodotti industriali), non trascurerei la presenza degli aromi artificiali (quindi chimici) al settimo posto tra gli ingredienti e seguiti da altri sei, per cui – ritengo – in quantità notevole.