L’hamburger senza carne che sembra vero: uguali il gusto e l’aspetto. Prodotto da Impossible Foods, ma la FDA ha dubbi sulla sicurezza
L’hamburger senza carne che sembra vero: uguali il gusto e l’aspetto. Prodotto da Impossible Foods, ma la FDA ha dubbi sulla sicurezza
Beniamino Bonardi 30 Agosto 2017La statunitense Food an Drug Administration (FDA) ha dubbi sulla sicurezza dell’hamburger senza carne, ma con il sapore e l’aspetto della carne, prodotto da Impossible Foods. La FDA teme che una sostanza presente nel burger high-tech possa essere un potenziale allergene.
Impossible Foods è stata fondata nel 2011 dall’ex professore di biochimica dell’Università di Stanford, Pat Brown, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della carne senza fare cambiare abitudini alimentari ai consumatori. L’ultima raccolta di denaro ha portato nelle casse della società 75 milioni di dollari, grazie alla partecipazione del fondo sovrano di Singapore Temasek e della Open Philantrophy Project guidato dal co-fondatore di Facebook, Dustin Moskovitz, e da sua moglie, Cari Tuna. Tra i finanziatori della start-up della Silicon Valley ci sono già Bill Gates, Khosla Ventures e Horizons Ventures, società di investimenti di proprietà del magnate cinese Li Ka-shing. Sinora, Impossible Foods ha raccolto complessivamente più di 250 milioni di dollari.
Il New York Times ha dedicato un lungo articolo alla questione della sicurezza dell’hamburger di Impossible Foods, riferendo sul contenuto di alcuni documenti della FDA, ottenuti dall’organizzazione canadese ETC Group e dai Friends of the Earth Usa, in base alla legge sull’accesso agli atti della pubblica amministrazione, il Freedom of Information Act. La FDA contesta a Impossible Foods di non aver fornito prove sufficienti sulla sicurezza di un ingrediente geneticamente modificato che è alla base dell’Impossible Burger, dandogli il gusto e il colore della carne. Si tratta della leghemoglobina di soia, una proteina che in natura è presente nelle radici della soia e che Impossible Foods ha riprodotto in laboratorio attraverso un processo di ingegneria genetica, chiedendo alla FDA di confermarne la sicurezza alimentare. Secondo l’agenzia statunitense, però, gli argomenti presentati dalla compagnia “non stabiliscono la sicurezza della leghemoglobina di soia per il consumo” e, in particolare, si sottolinea come la sostanza, che contiene 46 proteine e che sinora non è stata consumata dagli esseri umani, potrebbe essere un potenziale allergene.
Questo dubbio della FDA non impedisce a Impossible Foods di continuare a vendere il suo hamburger immesso sul mercato nel 2016, dato che l’Agenzia non ha stabilito clasificato la proteina geneticamente modificato insicura. La normativa statunitense consente di immettere sul mercato ingredienti alimentari senza la formale approvazione della FDA, classificandoli come GRAS (Generally Recognized As Safe), ossia generalmente riconosciuti come sicuri fino a prova contraria, sulla base di test condotti dal produttore. Impossible Foods ha seguito questa procedura e nel 2014 un gruppo di esperti di tre università statunitensi hanno concluso che la leghemoglobina di soia è sicura. Tuttavia, anche se non era necessario, ha chiesto l’imprimatur della FDA, che nel 2015 ha espresso le sue perplessità. Convinta della sicurezza del suo ingrediente, ora la compagnia produttrice di Impossible Burger intende rinnovare alla FDA la richiesta dichiarando di voler essere totalmente trasparente nei confronti dei consumatori.
In un comunicato di risposta all’articolo del New York Times, Impossible Foods afferma che nuovi studi condotti su ratti all’inizio di quest’anno hanno dimostrato che la leghemoglobina di soia ha un potenziale allergenico molto basso e che questo viene correttamente indicato in etichetta.
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