Quattro hamburger a confronto: Beef Burger e Chicken Burger Findus, Montana e Sadia. Pronti all’uso e versatili, ma sono troppi gli ingredienti aggiunti
Quattro hamburger a confronto: Beef Burger e Chicken Burger Findus, Montana e Sadia. Pronti all’uso e versatili, ma sono troppi gli ingredienti aggiunti
Valeria Torazza 19 Gennaio 2015L’hamburger surgelato rappresenta il classico prodotto pronto, facile da preparare e adatto a tutta la famiglia. Il prodotto surgelato offre inoltre il vantaggio di poter essere conservato a lungo e può costituire un prodotto di riserva per i consumi di emergenza. Il Fatto Alimentare ha analizzato quattro tipi di hamburger venduti in un supermercato Carrefour Market.
Sugli scaffali abbiamo trovato due prodotti a marchio Findus: il Beef Burger Classico a base di carni rosse (recentemente è stato introdotto anche il Big Burger di cui abbiamo parlato su Il Fatto Alimentare) e il Big Burger Chicken Burger, una novità dell’azienda leader dei surgelati. Le altre due marche sono Montana –nota per la carne in scatola- a base di carne rossa con l’aggiunta di bacon, e Sadia, hamburger di pollo prodotto da Plusfood Italia di Verona. Siamo di fronte ad un assortimento che comprende carne rossa e carne bianca.
Gli hamburger hanno un costo variabile da 1,00 a 1,50 euro, con Sadia che appare come il più conveniente solo perché ciascun pezzo pesa 75 grammi. In realtà il tipo di carne è poco influente tant0 che il prodotto più economico è Montana preparato ocn carne di bovino adulto, mentre il più caro è Sadia. I prezzi variano da 11,48 €/kg a 13,30 €/kg. Passando al contenuto, le indicazioni in merito alla genuinità, bontà e ricchezza di nutrienti abbondano. Montana scrive gli hamburger sono “Ricchi di proteine e fonte naturale di vitamina B3 e Fosforo”, piuttosto scontato considerando che si tratta di carne. Sadia sottolinea la qualità dei prodotti e l’impegno dell’azienda nei confronti dell’ambiente, ma è tuttavia la marca con le “dichiarazioni” più scarne. Findus riporta sulle confezioni il nuovo marchio Forever Food Together, legato alla sostenibilità del processo produttivo e dei consumi. Findus aggiunge molte spiegazioni sintetiche agli ingredienti, garantendo: “Petto di pollo selezionato responsabilmente da aziende certificate”, “conservato con la sola azione del freddo”, “usiamo solo ingredienti di alta qualità, proprio come faresti a casa tua”.
Quest’ultima frase desta qualche perplessità visto che nel caso di Chicken Burger Findus contengono olio di colza e grasso di pollo (che rappresentano complessivamente il 21% del prodotto contro il 16, 13 e 12% degli altri). Chicken Burger Findus è invece diverso dagli altri hamburger per la panatura a base di riso soffiato, ragione per cui la percentuale di carboidrati è la più alta. Beef Burger Findus e Montana hanno rispettivamente al terzo e secondo posto come ingrediente l’acqua, che in genere non è previsto in una preparazione casalinga. Se il prodotto più complesso come ingredienti è il Chicken Burger il più semplice è forse Sadia: non c’è l’acqua non ci sono grassi aggiunti, ma in compenso troviamo lo sciroppo di glucosio e lo zucchero caramellato.
Sono tutti prodotti con un elevato grado di servizio, ossia ci fanno comodo per avere un secondo piatto in pochi minuti, ma per avere la garanzia di ingredienti semplici è meglio cucinare da sé, tempo permettendo.
Valeria Torazza
© Riproduzione riservata
Foto: iStockphoto.com
Le donazioni si possono fare:
* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare
analisi di mercato