grom espresso
In un servizio pubblicato l’11 luglio sull’Espress a Federico Grom l’imprenditore dichiara di produrre il gelato più buono del mondo !

“Il nostro gelato è più caro degli altri ma oggi nessuno usa ingredienti di qualità come noi. Non per niente come abbiamo detto fin dall’inizio il nostro gelato è il più buono del mondo”.

È  la frase riportata in un servizio pubblicato l’11 luglio sull’Espresso in un’intervista di  Stefania  Rossini a Federico Grom, uno dei due imprenditori prodigio che hanno esportato il gelato italiano nel mondo e che oggi gestiscono 65 punti vendita.

Senza nulla togliere ai due imprenditori di successo, forse la frase è stata detta in un momento di eccessiva euforia. Ho conosciuto diverse gelaterie artigianali e penso di sbagliarmi poco quando dico che Grom vende un cono buono ad un prezzo esagerato. Pagare per due palline 3 euro mentre a Milano lo scontrino medio è di 2,50 è una forzatura non correlata a riscontri qualitativi. Trovare un gelato migliore non è difficile, la gelateria sotto casa mia a Lambrate costa meno ed è sicuramente migliore.

 

grom additivi
Grom non utilizza coloranti, aromi, conservanti e additivi chimici, è la frase che appare sui muri delle gelaterie. Ma è propro vero?

Utilizzare ottimi ingredienti – come dichiara Grom – non vuol dire necessariamente fare il gelato migliore, questa equazione non ha senso. Basta  ricordare che la miscela viene preparata a Mappano in Piemonte, congelata è trasferita nei vari punti vendita per essere mantecata e messa in vaschetta. Chiunque conosca il gelato artigianale sa che Grom è una catena molto efficiente quando bisogna fare marketing, ma che si tratta  di una struttura industriale in grado di produrre  il migliore gelato simile a quello artigianale. C’è un altro elemento che considero una forma di pubblicità scorretta. La frase  scritta a caratteri cubitali sulle pareti di alcune gelaterie (Grom non utilizza coloranti, aromi, conservanti e additivi chimici. Non lo  abbiamo mai fatto e non lo faremo mai) non credo sia veritiera.

Chi legge quelle parole pensa che sia possibile fare il gelato senza coloranti e senza aromi senza additivi.  Non è vero. Il gelato si può fare senza coloranti e senza aromi, ma alcuni additivi sono necessari altrimenti la miscela non diventa cremosa.

 

Grom listino
Pagare per due palline di gelato 3 euro mentre a Milano lo scontrino medio è di 2,50 è una forzatura non correlata a riscontri qualitativi

 

La farina di semi di carrube che usa  Grom e centinaia di gelaterie artigianali è un additivo classificato a livello europeo nella categoria degli addensanti. Grom dice di usare  la vera farina mentre le altre gelaterie usano l’additivo ottenuto con processi aggressivi! Si tratta di un’interpretazione fantastica e curiosa che farebbe fatica ad essere accettata da un professore di tecnologie alimentari. La farina di semi di carrube si ottiene solo dal frutto dell’albero e, secondo l’Unione europea, è un additivo da indicare con il nome oppure con la sigla E 410. Non esistono altre interpretazioni ammissibili.

A questo punto ci sono altri interrogativi che vorremmo capire. Ci piacerebbe sapere se tra gli ingredienti di alcuni gelati di Grom si trova la pectina (E440), l’acido ascorbico come antiossidante e l’acido citrico nell’amarena (E330). Perchè il “gelato migliore del mondo” utilizza delle furberie per screditare il vero gelato artigianale che usa gli stessi suoi additivi?

 

P.S: Un anno fa Grom aveva proposto a Il Fatto Alimentare di fare una prova cieca di degustazione, ma poi il progetto non è andato avanti.

Roberto La Pira

 

 

 

 

 

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Sophia
Sophia
10 Luglio 2013 20:47

Mi sembra l’ennesimo articolo del Fatto Alimentare contro Grom. E’ vero ci saranno gelatierie migliori non lo metto in dubbio, ma quella sotto casa, generalmente, usa preparati industriali decisamente peggiori di Grom. E poi la maggior parte non espone correttamente l’elenco degli ingredienti usati.
Quando ne ho sfogliato uno in una gelateria blasonata della mia città mi è saltato subito agli occhi la scritta “grassi vegetali idrogenati” e sono scappata via.
Grom parla di non usare additivi chimici, non additivi in genere, ovvio che il gelato ha bisogno di un addensante!
Il gelato di Grom è buono e non costa 3,00 per due palline, nella mia città per due gusti ci vogliono 2,20 euro ed è giusto come porzione, non mi sembra così caro rispetto alle altre gelaterie valide.
Per me in giro ci sono tante, troppe gelatiere mediocri, non è così facile trovare quella artigianale vera e valida.

Spero si faccia prima o poi la prova cieca, sarei molto curiosa del risultato.

io
io
Reply to  Sophia
11 Luglio 2013 10:50

3 euro per 2 palline di gelato è seriamente un furto, non vivo in capo al mondo, ma da me per 2 euro si prende già una quantità superiore, con 3 euro si fatica quasi a finirlo un buon gelato.
quello che fa la suddetta azienda è trarre in inganno il consumatore sensibile, ma informato relativamente. scrivono no coloranti CHIMICI, no addensanti CHIMICI, no conservanti CHIMICI ecc.. a parte che tutte le sostanze sono chimiche, non cambia niente che l’acido ascorbico si estratto da un frutto o sia prodotto industrialmente, è sempre acido ascorbico, scrivono vitamina C per dare una parvenza di “naturale” al prodotto, ma questa ha una classificazione ed è prodotta a livello industriale, semplicemente non è di nuova invenzione, fa solo un’impressione diversa leggere gli ingredienti in termini di Exxx, perchè negli ultimi anni il naturale tira molto, questione di marketing…

Giovanni
Giovanni
Reply to  Sophia
13 Luglio 2013 11:50

Concordo in tutto e per tutto con Sophia !! e dico a chi ha scritto l’ articolo , che prima di attaccare cosi’ violentemente Grom che magari avrà anche un pò esagerato ma sicuramente, rispetto alle pseudogelaterie artigianali che vendono mix di grassi idrogenati e almeno una decina tra coloranti conservanti e dolcificanti salvo poi prenderci per i fondelli aggiungendo del latte fresco e magari non esponendo e non esibendo gli ingredienti, rimane sicuramente un gelato sano. Quindi Sig. Li Pira faccia bene il suo lavoro e faccia la guerra ai grassi idrogenati(trans) per i quali non c’ è un livello minimo che faccia bene alla salute ,vietati in Danimarca, Australia, Israele , Canada e con obbligo di identificazione in tutte le confezioni statunitensi!! E che dire dell’ aspartame? Lei si mangi pure il gelato sotto casa sua!

Marco Pagliotta
10 Luglio 2013 21:52

Salve, mi congratulo con voi per i vostri articoli sempre interessanti. Vorrei aggiungere una nota a quanto detto: sarebbe il caso di premiare anche quei gelatai artigianali quali mio zio Egidio Pagliotta che da 30 anni nel centro di Barcellona fa gelati artigianali senza uso di conservanti ecc. e con frutta di stagione e ed é insieme ad un’altra gelateria la miglior di Barcellona!

Come dice lui: ormai è consentito per legge anche ai gelatai artigianali adottare quelle tecniche quale utilizzo di semilavorati e conservanti tipiche dell’industria e ormai il suo lavoro, è un lavoro in via d’estinzione, sprecato poiché anche gli stessi clienti non ne capiscono la differenza da un gelato artigianale da uno semiartigianale.

Marco Pagliotta

Gabriele
Gabriele
11 Luglio 2013 00:16

dimenticavo dietro i Martinetti ed i Grom ci sono gli Agnelli Marchionne etc etc con persone così diventa tutto più facile fatevi una bella ricerca e rimarrete di stucco

alessio
alessio
11 Luglio 2013 01:01

E lo slogan”non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo mai”lo hanno preso in prestito da Coca Cola.

Deniz
Deniz
11 Luglio 2013 01:05

Io penso che poca gente è onesta oggi come oggi. E il prezzo a me sembra assurdo!!!!! E se un giorno passerò davanti alla loro gelateria preferisco cambiare strada. E di gelati artigianali buoni ce ne sono e come. Io poi preferisco farlo da sola il gelato usando frutta fresca di stagione biologica, e anche il gelato con latte di soia per mia sorella che è vegana.

Antonio
Antonio
11 Luglio 2013 07:41

L’articolo è condivisibile e opportuno.
Solo una precisazione sul gelato “artigianale”:
1. ho cercato ma sembra che Grom non sostenga di fare un gelato artigianale;
2. gelato artigianale è il gelato prodotto da un’impresa iscritta all’albo imprese artigiane. Praticamente associare il termine “artigianale” al gelato non aggiunge nulla rispetto alle modalità e alle procedure di produzione, perché l’artigianalità si riferisce alla natura dell’impresa.

Marco
Marco
Reply to  Antonio
12 Luglio 2013 19:35

Il “Gelato Artigianale” non è un gelato fatto obbligatoriamente da un artigiano, ma è un gelato fatto con certi prodotti ben definiti e con certe metodologie.

Paola Emilia Cicerone
Paola Emilia Cicerone
11 Luglio 2013 09:51

Io trovo molto buono il gelato Grom, certo ci sono altre buone gelaterie ma complessivamente la qualità dei loro prodotti e’ eccellente. I prezzi mi pare che varino leggermente da città a città . Però a Milano la coppetta “piccola” da 2,50 non è così minuscola e contiene due gusti

Ciccio
Ciccio
11 Luglio 2013 11:09

#Antonio
Effettivamente la legislazione per quanto riguarda il gelato artigianale non è così precisa e ben definita sul significato del termine artigianale ma neanche così banale da riferirsi solamente alla denominazione dell’azienda.

fabrizio
fabrizio
11 Luglio 2013 11:35

Grom è una catena, e come tutte le catene è necessariamente serializzata ed impersonale a differenza dell’unicità di una gelateria con produzione in loco. L’enorme attenzione mediatica (positiva e negativa) che creano attorno a loro stessi è il veicolo del loro successo. Passaggi televisivi, interviste mirate, polemiche…fanno parte integrante del prodotto Grom che è di per sé paragonabile ad ogni altro prodotto serializzato (avete mai pensato che Mc Donald’s non faccia una selezione di ingredienti accorta dal punto di vista della qualità? Non ha coinvolto grandi nomi della cucina nei suoi menu? I negozi non sono sempre pieni?). Il far pagare un prezzo alto fa parte del marketing di prodotto: se mi posiziono in fascia alta e racconto che sono il migliore il consumatore ci crederà. Anzi, se gli dico che il pistacchio è siriano (costo circa un terzo del siciliano) e ci racconto dietro una favoletta (per noi non ce né abbastanza!) magari creo anche un trend. Si era già parlato di una loro battuta che diceva che il prezzo del loro gelato a Milano era più alto delle altre città perché la città lo giustificava. Non per gli affitti, badate bene, ma per il potenziale di acquisto.
Ammettiamolo: Grom è il prodotto industriale che ci sembra artigianale e quindi ci rassicura. E andare da Grom, dati i costi, fa un po’ chic. Poi il buono è soggettivo, inutile parlarne.

fabrizio
fabrizio
11 Luglio 2013 11:45

Artigianale significa fatto da un artigiano. La demonizzazione dell’uso dei semilavorati è tipica dell’industria e su questo Grom ci marcia pesante. Pensate che un sarto si tessa i tessuti? O un falegname prenda la legna dai boschi? Le realtà che possono permettersi di non usare semilavorati sono solo le grandi industrie che hanno tempi, mezzi e tecnologia per non farlo. Lo stesso Grom, che grande industria non è, ammette di comprare paste di nocciola, di pistacchio…che sono gli stessi semilavorati che usano le gelaterie. La differenza è come il gelataio declina il gelato. Provate a chiedere una torta ad un banconista di Grom, ordinare degli stecchi di pistacchio ricoperti di cioccolato bianco e granella pralinata. O chiedetegli di farvi un gusto speciale, per una cena. Vi dirà che non può, perché l’industria è seriale mentre l’artigiano esprime il suo saper fare proprio nel prodotto. A volte lo fa meno buono e a volte più buono. Verissimo. Ma non è proprio questo che cerchiamo dall’artigianalità? Vale la pena di guardarsi attorno e premiare chi sa veramente fare il proprio mestire. Ci vuole un po’ più tempo, forse non saremo in centro storico, ma avremo dato a Cesare quel che è di Cesare.

Renata
Renata
Reply to  fabrizio
12 Luglio 2013 04:10

Sarebbe davvero bello se i consumatori, dopo tanti anni di ‘pubblicità’ avessero sviluppato un pochino di anticorpi ed avessero imparato di nuovo ad usare la propria testa ed il proprio gusto ed a fidarsene.
Purtroppo non è sempre così, ma io ci spero sempre. Sono quasi certa comunque che Grom ha dei consulenti di marketing che sanno molto bene stare al limite delle normative. Sta a noi fare le nostre scelte intelligenti.

Mattia
Mattia
11 Luglio 2013 14:09

Mi sembra un articolo senza un grande fondamento.

Anna
Anna
11 Luglio 2013 14:32

Il costo del gelato Grom è assurdo, l’ho preso qualche volta ma per 3 euro a mala pena ti bagni la lingua. E’ buono ma gelaterie buone ce ne sono tante, e magari per una certa cifra ti danno effettivamente un gelato, non un assaggino

Paola Emilia Cicerone
Paola Emilia Cicerone
Reply to  Anna
11 Luglio 2013 16:43

Anna, non so dove è abituata a comprare lei il gelato…il gelato da 2,50 di Grom non è piccolissimo, quello da 3 è decisamente voluminoso, non ho mai preso le coppe più grandi perché non riuscirei a mangiarle tutte…

Anna
Anna
Reply to  Paola Emilia Cicerone
12 Luglio 2013 12:31

Mi riferivo al negozio di Genova, vicino al Duomo di San Lorenzo

giulia
giulia
Reply to  Anna
17 Luglio 2013 09:50

Anna, vada in quello di Via san Vincenzo, ho notato che quello da 2.70 si fa fatica a finirlo, fanno porzioni più grandi ed è molto più buono (a parità di gusto) rispetto a quello di Via san Lorenzo, sembra strano, ma l’ho sperimentato!

Serena
Serena
11 Luglio 2013 17:04

Noto dai commenti – non solo su questo articolo, parlo anche in generale – che se una cosa è buona al gusto, automaticamente per molti consumatori chi la produce e la vende è il massimo dell’onestà.
Di fronte a evidenti abusi come gettare discredito sulla concorrenza o fare disinformazione sugli ingredienti e la lavorazione dei prodotti, il consumatore soffre spesso di partigianeria; se un’azienda fa disinformazione o forse non è la migliore in quel che fa, il “fan” automaticamente si sente (senza motivo alcuno) screditato nelle sue scelte di vita. E che fa? Invece di informarsi e aprire un po’ le proprie vedute, indossa il paraocchi e parte con la difesa cieca, magari appellandosi ad argomenti come “fate questi articoli perché vi sono antipatici” o altri motivi non supportati da argomentazioni realmente valide…
I consumatori hanno bisogno di cultura alimentare e di informazione, Dott. La Pira, continui così.

barbara
barbara
Reply to  Serena
15 Luglio 2013 08:43

Serena, condivido appieno ciò che ha scritto.
Non siamo più un popolo di cittadini/persone ma di fan/consumatori.
Ahinoi

simona
simona
11 Luglio 2013 17:52

a Cuneo il cono piccolo costa 2.20…Il gelato di Grom è secondo me davvero buono…la panna poi almeno da queste parti è straordinaria. Additivi? Conservanti? mah…. resta il fatto che secondo me è davvero superlativo …

Z.M.
Z.M.
Reply to  simona
11 Luglio 2013 23:58

Ciao Simona

Io capisco che al suo palato piaccia il gelato Grom
con o senza additivi ma non credo che valga la stessa cosa per il tuo stomaco e fegato,
a lei magari non importa ma perfortuna a molti importa.

Alessandro
Alessandro
Reply to  Z.M.
12 Luglio 2013 12:53

Io non ho mai visto una gelateria Grom, quindi non ho mai potuto leggere gli ingredienti dei loro prodotti. Si può sapere cosa c’è dentro di così dannoso per stomaco e fegato rispetto a concorrenti analoghi?

Paola Emilia Cicerone
Paola Emilia Cicerone
Reply to  Z.M.
12 Luglio 2013 13:32

Gli ingredienti sono tutti sul sito, non mi pare ci sia da preoccuparsi: http://www.grom.it/ita/ingredienti.php

Miriam
Miriam
12 Luglio 2013 08:28

Pur condividendo lo spirito dell’articolo confermo che quasi tutte le gelaterie Grom da me visitate servono il cono/coppetta piccolo a 2,50 Euro, non 3,00. E se non si vuole ingrassare la porzione è più che corretta.

Renato
12 Luglio 2013 10:30

Ciao, al di là delle valutazioni sul prezzo, la forma pubblicitaria utilizzata mi pare veramente esagerata! Di fatto vengono vantate proprietà che anche altri gelati hanno e non sono esclusive di Grom, anzi. Valutate ad esempio quanto da me letto in alcune gelaterie: ingredienti pistacchio Siriano e nocciola del Piemonte. Gli addetti ai lavori sapranno che il prezzo del pistacchio Siriano è nettamente inferiore al prezzo del pistacchio di Bronte e che nocciola del Piemonte non vuol dire nocciola del Piemonte IGP, a prezzi nettamente differenziati per cui sig.ri Grom buon gelato sì, ma datevi una calmata!!

Paola Emilia Cicerone
Paola Emilia Cicerone
Reply to  Renato
12 Luglio 2013 12:15

Sicuramente Grom preme l’acceleratore sulla comunicazione: ma fino a quando si tratta di informazioni corrette, non possiamo dare la colpa a loro se altri produttori non sono altrettanto bravi a promuovere il loro prodotto.Mi risulta per esempio che alcune storiche gelaterie fiorentine comprino parte della frutta da piccoli produttori locali 8 è solo un esempio e ce ne saranno tanti) ma non ho memoria di averlo mai visto scritto nei punti vendita.

Miriam
Miriam
12 Luglio 2013 14:01

Andando forse un po’ fuori argomento mi chiedo come mai la maggior parte delle gelaterie non vuole/riesce ad usare al posto degli oli/grassi vegetali/idrogenati la normale panna.
E’ solo una questione di costi? O di incapacità/inesperienza nel produrre un ottimo gelato?
A Milano mi sembra che non esistano gelaterie naturali tranne alcune eccezioni e quasi nessuna di quelle c.d. artigianali conserva i gelati nei tradizionali pozzetti, meno scenografici delle vetrinette ma senza dubbio più igienici.

Ciccio
Ciccio
Reply to  Miriam
13 Luglio 2013 01:24

Scusa Miriam ma dici una fesseria, il “tradizionale pozzetto” ha si dei vantaggi ma soprattutto una volta serviva a coprire i difetti tecnici del gelato. Oggi la tecnologia ha fatto si che possiamo utilizzare la vetrina a vaschette dando modo al cliente di comprare anche con gli occhi. E’ anchesì vero che il gelato in vetrina richiede una cura maggiore e una bilanciatura più “precisa” con accorgimenti particolari. Mi permetto infine di dissentire sulla questione igiene: le vetrine vengono(in teoria) spente e sbrinate tutte le sere per essere lavate e sanificate l’indomani; i “tradizionali pozzetti” essendo in un bagno di glicole vengono staccati e puliti una volta al mese per i più volenterosi o nei casi peggiori una volta a stagione.

Miriam
Miriam
Reply to  Ciccio
14 Luglio 2013 18:50

Appunto Ciccio come dici tu “in teoria”!
Non tutte le gelaterie adottano comportamenti professionali e questo penso lo sappia anche lei.
Facendo spesso il gelato in casa vedo bene che i colori sono meno appetibili… ma preferiamo il gusto all’abbagliamento ottico!
E riguardo mia prima domanda, fesserie anche quelle?

Alessandro
Alessandro
12 Luglio 2013 14:11

Infatti avevo notato che bastava andare sul sito, chiedo venia! Leggendo gli ingredienti credo che gli stomaci e i fegati di tutti quanti possano tirare un sospiro di sollievo!

Roberto
Roberto
12 Luglio 2013 17:17

Perdonate se mi intrometto, ma leggendo tutti i commenti mi viene da pensare che da goloso di gelato sono proprio felice di vivere a Palermo.
Tante gelaterie artigianali con qualità eccellente e, a questo punto, dico anche “economiche” (prima non lo pensavo).
Saluti

paolo caramento
paolo caramento
12 Luglio 2013 19:08

il gelato di grom corrisponde al panino del mac donald