Greenpeace ha inaugurato il network ‘Voci per il clima’ per diffondere un’informazione corretta e veritiera sulla crisi climatica per arginare notizie e articoli caratterizzati da greenwashing. La rete è composta da 60 persone che operano in modo indipendente. Questo gruppo fa parte del mondo della scienza, dell’imprenditoria, della comunicazione, dell’arte e dell’attivismo . ‘Voci per il clima’ è presieduto da un board di cinque figure di spicco della scienza e della cultura italiana: Alessandro Gassman, attore, regista, scrittore e sceneggiatore; Giorgia Lupi, information designer e partner dello studio Pentagram di New York; Elisa Palazzi, fisica del clima dell’Università di Torino; Antonello Pasini, primo ricercatore all’Istituto sull’Inquinamento atmosferico del Cnr; Telmo Pievani, filosofo della scienza dell’Università di Padova.
Il greenwashing è uno dei fenomeni più subdoli e pericolosi del nostro tempo, perché consente alle aziende inquinanti di nascondere le proprie responsabilità e di ritardare gli interventi di cui abbiamo urgente bisogno per salvarci dal riscaldamento globale. Gli esperti e le esperte si impegnano a offrire un’informazione indipendente e corretta sul clima, aiutando giornalisti, istituzioni, insegnanti e cittadini a riconoscere e smascherare il greenwashing. I casi più eclatanti – come la condanna di Eni per pubblicità ingannevole nel 2020 – sono solo la punta dell’iceberg delle strategie sempre più sofisticate con cui aziende inquinanti e governi compiacenti cercano di ostacolare la transizione energetica. A questo si aggiungono le carenze di giornali e tv nel raccontare la crisi climatica, anche a causa dell’influenza che l’industria dei combustibili fossili esercita sui più importanti mass media italiani. Il contributo delle voci libere per il clima sarà necessario per contrastare questa disinformazione.
Per saperne di più vai su vociperilclima.it
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Benvenuti. I miei auguri a questa rete di esperti e studiosi, alcuni molto conosciuti per il loro coerente impegno, che non fa sconti a nessuno quando si tratta di riportare i dati finora acquisiti dalla scienza.
Si chiama onestà intellettuale, in ambito accademico. Declinato all’applicazione, come in ambito imprenditoriale, si chiama approccio etico.
Ne abbiamo bisogno.