Vegetables grown under solar photovoltaic panels

agricoltura di precisione tablet Green dealRiprendiamo questo articolo di Silvia Tombesi pubblicato sul sito Food Hub, che descrive in dettaglio il programma previsto nel progetto Green Deal europeo promosso dalla Commissione.

Il 1° dicembre 2019 si è insediata la nuova Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen [1]. In uno dei suoi primi discorsi, la Presidentessa ha dichiarato di voler attuare un programma ambizioso e innovativo per rendere l’economia dell’Unione Europea più sostenibile. Il Green Deal è andato così a delinearsi. Lo scorso 22 maggio la Commissione europea ha ufficialmente lanciato la strategia per la biodiversità (la cosiddetta “Biodiversity Strategy) e la strategia “dal produttore al consumatore” (la cosiddetta “From Farm to Fork Strategy). Il tutto alla presenza del Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo Frans Timmermans, al Commissario per la Salute e la Sicurezza Alimentare Stella Kyriakides e del Commissario per l’Ambiente, Oceano e Pesca Virginijus Sinkevičius [2]

La strategia comprende una serie di atti legislativi e non, che verranno spacchettati da qui al 2025 in azioni per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Insieme a queste due strategie, sono state anche pubblicati una serie di documenti a supporto che definiscono determinate questioni e valutano possibili scenari. In particolare:

  • Tabella di marcia (cosiddetta “Roadmap”) per il controllo dell’adeguatezza della legislazione in materia di benessere degli animali [3]
  • Una relazione sull’attuazione della direttiva concernente l’utilizzo sostenibile dei pesticidi [4]
  • Relazione sulla valutazione REFIT della legislazione sui pesticidi [5]
  • Una relazione sull’etichettatura nutrizionale da apporre sulla parte anteriore dell’imballaggio [6]
  • Documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla valutazione del regolamento relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute [7]
  • Documento di lavoro dei servizi della Commissione sul legame tra la riforma della PAC e il Green Deal [8]

In linea con il Green Deal europeo, le due strategie sono complementari e intendono spingere tutta l’economia verso sistemi innovativi e virtuosi, a impatto climatico zero. Ambizione e sostenibilità sono le nuove parole chiave della Commissione, che dovrà presentare per approvazione il programma al Parlamento europeo e al Consiglio, per poi indicare proposte concrete entro il 2021.

La strategia From Farm to Fork comprende 27 obiettivi da raggiungere entro il 2030 attraverso una serie di azioni legislative e non, revisione di atti legislativi o la presentazione di nuovi progetti regolatori e/o comunicazioni. Il documento si sviluppa in quattro sezioni, ognuna focalizzata su differenti aspetti di sostenibilità della filiera agricola e alimentare, nelle quali vengono fissati dei target, tra cui:

  • La riduzione dell’utilizzo di pesticidi entro il 2030 del 50%.
  • La riduzione di perdite di nutrienti di almeno il 50%, al fine di evitare il deterioramento della fertilità del suolo. Per poter attuare questo obiettivo, si dovrà di conseguenza diminuire l’uso di fertilizzanti del 20% entro il 2030.
  • Un calo del 50% delle vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l’acquacoltura entro il 2030.
  • Assegnare almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica entro il 2030.

È evidente che questa strategia non sia attuabile senza l’aiuto di agricoltori, pescatori, acquacoltori e degli operatori di tutta la filiera alimentare. Secondo il testo, è intenzione della Commissione premiare tutti coloro che hanno già attuato misure di sostenibilità e di aiutare nella transizione quelli in difficoltà. Lo strumento designato a compiere questa spinta è la Pac, ossia la Politica agricola comune [9], la cui proposta è in fase di definizione.

In linea generale, la Pac è il programma di politica agricola comune a tutti i paesi membri dell’Unione europea. Questa è gestita e finanziata a livello europeo con risorse del bilancio dell’UE con l’obiettivo di consolidare il ruolo dell’agricoltura nella società e rafforzare la competitività del settore agricolo. Si prevede che il 40 % del budget della Pac sia destinato alle azioni legate all’ambiente.

La strategia per la biodiversità analizza le principali cause della continua perdita di quest’ultima, ne affronta le problematiche proponendo 39 azioni da intraprendere entro il 2030. Per poter preservare il nostro continente – sostiene la Commissione – è necessario che i target presentati siano chiari e legalmente vincolanti. Ripristinando gli ecosistemi danneggiati sulla terraferma e in mare, migliorando gli habitat delle specie protette nel territorio dell’Unione, e riducendo l’inquinamento. Allo stesso tempo, si potrà riportare gli insetti impollinatori, essenziali per la riproduzione delle piante, nei terreni agricoli e rafforzare l’agricoltura e tutte le pratiche agricole, inclusa quella biologica.

Tra le proposte troviamo, la conversione in zona protetta di almeno il 30% della superficie terrestre e delle acque europee per garantire una maggiore protezione della biodiversità. Il ripristino delle zone degradate – per questo punto, è previsto uno studio di valutazione di impatto che servirà da base per l’elaborazione di una proposta legislativa. La definizione di una nuova governance per la biodiversità che permetterà di tracciarne i progressi e gli ostali e delineare le linee guida. L’obiettivo è assicurare una maggiore collaborazione tra gli operatori e fornire allo stesso tempo supporto nello sviluppo delle capacità amministrative necessarie. L’allocazione del 10% del bilancio alla tutela della biodiversità.

La comunicazione presenta anche un piano ambizioso per rendere l’UE leader mondiale in questa spinta verde. Oltre al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals – SDGs), la politica commerciale dovrà prevedere una piena attuazione delle disposizioni sull’ambiente in tutti gli accordi commerciali, sia esistenti che futuri, rafforzando il dialogo con i paesi partner di tutto il mondo. In tale ottica, gli impegni europei verranno presentati durante la 15° Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite (la cosiddetta CBD COP 15) che si sarebbe dovuta tenere in Cina nel mese di ottobre 2020.

In conclusione, le due strategie sono una grande opportunità per gli agricoltori, l’industria e i consumatori per favore un sistema più sostenibile, equo e competitivo e allo stesso tempo rilanciare e preservare la biodiversità. We will leave no one behind. Non lasceremo nessuno indietro, queste sono le parole menzionate ripetutamente dalla Commissione, che intende rendere partecipe agricoltori, acquacoltori, pescatori e tutti gli operatori della filiera alimentare in questa nuova riforma europea.

Le intenzioni, sì, sono molto belle ma è veramente possibile riuscire a coinvolgerli? Sarà interessante capire se effettivamente l’Unione sarà in grado di mantenere questa promessa e se riuscirà a trasformare queste strategie in un piano realistico che possa fare la differenza per l’ambiente e per i cittadini europei, realizzando un Green Deal efficace.

Silvia Tombesi articolo pubblicato sul sito di Food Hub

Bibliografia

[1]https://ec.europa.eu/italy/news/20191202_la_commissione_von_der_Leyen_entra_in_carica_it

[2] https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/animals/docs/aw_fitness-check_roadmap.pdf

[3] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_20_884

[4]https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/plant/docs/pesticides_sud_report-act_2020_en.pdf

[5] https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/plant/docs/pesticides_ppp_report_2020_swd_en.pdf

[6] https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/safety/docs/labelling-nutrition_fop-report-2020-207_en.pdf

[7] https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/safety/docs/labelling_nutrition-claims_swd_2020-95_part-1.pdf

[8] https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/food-farming-fisheries/sustainability_and_natural_resources/documents/analysis-of-links-between-cap-and-green-deal_en.pdf

[9] https://ec.europa.eu/info/food-farming-fisheries/key-policies/common-agricultural-policy/future-cap_it

© Riproduzione riservata

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Osvaldo F.
Osvaldo F.
8 Luglio 2020 16:30

Non so se è possibile spiegare meglio questa parte dell’articolo, il legame tra causa ed effetto parrebbe all’inverso: cioè, in che modo riducendo i fertilizzanti aumenta la disponibilità dei nutrienti? Forse si voleva dire che diminuendo le perdite dei nutrienti, si potrebbe ridurre l’uso di fertilizzanti? Grazie

La riduzione di perdite di nutrienti di almeno il 50%, al fine di evitare il deterioramento della fertilità del suolo. Per poter attuare questo obiettivo, si dovrà di conseguenza diminuire l’uso di fertilizzanti del 20% entro il 2030

gianni
gianni
9 Luglio 2020 16:08

https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2020/IT/COM-2020-381-F1-IT-MAIN-PART-1.PDF

Ho trovato anche questo link che parla italiano e che descrive a grandi linee il libro dei sogni del Green New Deal europeo dal 2020 al 2030.
Ho cominciato la lettura con grande entusiasmo ma poi mi sono perso dietro ai pensieri sulle difficoltà che ci saranno nell’accordare tante buone idee con le contraddizioni insite esistenti in Europa 2020, con le resistenze delle lobby e con lo stato di avanzamento di accordi transcontinentali come TTIP, CETA ecc.ecc. , certamente mi prenderò un pò di tempo per rileggerlo.
Nel frattempo esprimo il desiderio di esserci nel 2030 per vedere lo stato di avanzamento dei lavori ma temo che nella migliore delle ipotesi si verificherà come per certe grandi opere infrastrutturali europee,in sintesi notevole prolungamento dei tempi e calo dei pretesi benefici ma chissà che non mi stupiscano piacevolmente.

luigi
luigi
31 Luglio 2020 08:11

i primi grandi ostacoli alla realizzazione del green deal, si sa, saranno le multinazionali che, certamente, difenderanno fino allo stremo i loro prodotti. perciò, il risultato di questo scontro, dipenderà dalla trasparenza e dall’integrità dei politici e dei funzionari europei.