Tre cucchiai neri con capsule, compresse e capsule molli di integratori o farmaci; concept: integratore, farmaci, probiotici, antibiotici

Da qualche tempo, uno spot televisivo mette in allarme chi si prepara a un pranzo ricco di carboidrati: “Se vuoi mangiarti un panino – scandisce la voce – ti serve un aiutino”. È la pubblicità di Glicoper, un integratore a base di foglie di gelso – o meglio di un estratto di foglie di gelso bianco denominato Reducose® – prodotto da Pharmaluce, del gruppo Erbozeta. 

A generare qualche dubbio non è la validità del principio attivo: diversi studi confermano che le foglie di gelso contengono sostanze utili per controllare la glicemia. Il problema è il messaggio, che sembra identificare il picco glicemico come un pericolo da scongiurare e l’integratore come uno strumento per riuscirci. Un tema su cui il sito del Glicoper insiste presentando il prodotto come l’alleato di chi ama i carboidrati e insistendo sulla necessità di ridurre il picco glicemico.

Glicoper integratore Pharmaluce

Il picco glicemico

“Il picco glicemico dopo un pasto si verifica se si mangia una forte dose di carboidrati, ma è legato a diverse circostanze”, spiega Livio Luzi, ordinario di Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento di Endocrinologia, Nutrizione e Malattie Metaboliche del Gruppo Multi Medica. “Per esempio si riduce se prima dei carboidrati si consuma un’insalata o un abbondante piatto di verdura, ma anche se si è appena conclusa un’attività fisica, perché l’apparato muscolo scheletrico assorbe zuccheri, in particolare glucosio, e se si assumono carboidrati dopo un’attività sportiva il picco glicemico è comunque ridotto”.

I carboidrati inoltre non sono tutti uguali: per capirlo si deve tenere conto dell’indice glicemico (IG), un valore che esprime la rapidità con cui gli alimenti contenenti carboidrati fanno aumentare la concentrazione di glucosio nel sangue. Il riso, per esempio, ha un indice glicemico particolarmente elevato, mentre pasta e farine integrali ricche di fibre lo hanno più contenuto, ma anche la combinazione di alimenti ingeriti contribuisce a determinarlo. “Più fibre mangiamo, per esempio abbinando le verdure ai carboidrati, e più l’indice glicemico si riduce, – ricorda il docente, – senza contare che si riduce anche se si accompagnano i carboidrati con proteine e grassi. E comunque c’è una variabilità individuale che va considerata caso per caso”. 

L’integratore

Quanto al Reducose®, contiene un principio attivo naturale – 1-deossinojirimicina (DNJ) – presente in dose maggiore rispetto ad altri integratori a base di foglie di gelso disponibili sul mercato. “Si tratta di una sostanza che riduce l’assorbimento dei carboidrati agendo sugli enzimi che li trasformano in zuccheri, in particolare l’α-glucosidasi e l’amilasi”, spiega Luzi.

Contenitori bianchi con dentro diversi derivati dei cereali, come pane, riso, pasta, patate; concept: carboidrati, indice glicemico, picco glicemico, glicemia
Il picco glicemico dopo un pasto si verifica se si mangia una forte dose di carboidrati, ma è legato a diverse circostanze e caratteristiche degli alimenti

Sul suo sito, l’azienda segnala undici studi clinici che confermerebbero l’efficacia e la sicurezza del principio attivo. Il più interessante – anche se coinvolge solo trentotto pazienti – è apparso nel 2021 sulla rivista Nutrition&Metabolism. I ricercatori specificano però che lo studio valuta gli effetti a breve termine dell’estratto di gelso, in base alla somministrazione di una singola dose, e non fornisce quindi valutazioni in merito a possibili effetti collaterali. Anche altre ricerche cliniche coinvolgono un numero limitato di soggetti, mentre in alcuni casi si tratta di studi su animali per valutare la sicurezza del prodotto. Bisogna tra l’altro notare, che uno degli studi, realizzato nel 2023 su pazienti diabetici, è stato finanziato da Nestlé Health Science, il centro ricerche della multinazionale, a dimostrare l’attenzione delle aziende per questo tipo di integratori.

Serve davvero un integratore per il picco glicemico?

A essere in discussione, comunque, non è l’efficacia del prodotto ma il modo in cui questo è presentato. C’è da chiedersi poi se il Reducose® aiuti a dimagrire, come l’azienda dichiara sul sito, “e in teoria potrebbe essere così, visto che riduce l’assorbimento dei carboidrati, ma di questo non abbiamo conferme”, spiega Luzi.

E anche sul modo di misurare il picco glicemico – che deve preoccupare solo se particolarmente elevato o in soggetti a rischio – il dibattito è ancora aperto. “Si sta discutendo se considerare la glicemia nella prima ora dopo il pasto, come oggi si fa solo per scopi di ricerca, o valutare la glicemia a digiuno e dopo due ore dal pasto, insieme all’emoglobina glicata che misura il valore medio della glicemia negli ultimi mesi, – prosegue il docente, “– in ogni caso si tratta di esami che hanno senso per pazienti diabetici o quando si sospetta che l’iperglicemia possa causare danni”.

E per prevenire che il picco glicemico sia troppo frequente in genere basta fare attività fisica, scegliere una dieta ricca di fibre e vegetali, “e magari rinunciare al fumo, – aggiunge Luzi, – in molti casi uno stile di vita corretto basta a controllare la glicemia”. Gli integratori possono servire se non si riesce a mangiare bene e fare sport, “ma dobbiamo fare attenzione a non usarli per metterci a posto la coscienza, – conclude Luzi, – se c’è davvero un problema, è il caso di rivolgersi a uno specialista per farsi prescrivere la terapia adeguata”.

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Claude Crispis
Claude Crispis
3 Febbraio 2024 05:24

Spiegazione chiara e precisa!

Maria Teresa
Maria Teresa
3 Febbraio 2024 07:11

Articolo chiaro e interessante.

Santini Ilvano
Santini Ilvano
3 Febbraio 2024 09:22

Articolo,a differenza di altri,molto esplicativo.

Roberto
Roberto
3 Febbraio 2024 11:00

Vi ho scoperto adesso, finalmente un sito dove le spiegazioni sono chiare e senza secondi fini. Complimenti

Pietrino Poma
Pietrino Poma
3 Febbraio 2024 18:48

Complimenti ,spiegazione semplice e chiara ,compressibile dà tutti