Nella settimana n°19 del 2018 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 71 (10 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende sei casi: presenza di tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in polvere di erba di grano dalla Germania; Salmonella in salame refrigerato dall’Italia; presenza oltre i limiti consentiti di glicidil esteri in olio vegetale usato come ingrediente per prodotti a base di cioccolato, dal Belgio, tra cui i cioccolatini a forma di cuore “Hearts Cupid Amor” (in confezione da 65g; lotto: 92275; TMC 17/07/2019; venduti dal: 23/04/2018); mercurio in tranci di pesce spada (Xiphias gladius) congelato, dall’Indonesia, con materie prime provenienti da Taiwan; mercurio in fette di verdesca (Prionace glauca) congelata dal Portogallo; contenuto troppo elevato di semi di ambrosia (Ambrosia spp.) in miglio dalla Germania e dall’Ucraina.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: infestazione parassitaria (Anisakis) in nasello (Merluccius merluccius) refrigerato, dalla Spagna; carne di cavallo dalla Polonia inadatta al consumo umano; presenza di Solanum nigrum e nuovi ingredienti alimentari non autorizzati (Cassia occidentalis, Achillea millefolium e Tamarix gallica) in due lotti di integratore alimentare dall’India, via Lettonia e via Spagna; infestazione parassitaria in tracina drago (Trachinus draco) dalla Francia; infestazione parassitaria (Anisakis) in sgombro (Scomber scombrus) dalla Spagna; norovirus (GI) in ostriche vive (Crassostrea gigas) dai Paesi Bassi; mercurio in lombate di pesce spada (Xiphias gladius) refrigerate, dalla Francia.
Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: aflatossine (B1) in noccioline con guscio dall’Egitto; aflatossine (B1) in noccioli provenienti dall’Azerbaijan, via Georgia.
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, la stessa Italia segnalala presenza di Salmonella in salame già citato sopra.
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione