Dopo Zuegg, Rigoni e Vis, anche la Giuliani è stata oggetto dei provvedimenti dell’Autorità Garante della Concorrenza (scarica la Sentenza dell’agcm n.18 2013) e del Mercato per la dicitura senza zucchero e senza zuccheri aggiunti riportate sulle confezioni di alcuni prodotti.
La vicenda ha preso origine da una inchiesta di Altroconsumo che ha controllato più di 100 prodotti caratterizzati dalla scritta sull’etichetta “senza zuccheri”. Il 40% sono stati segnalati all’Antitrust perche secondo l’associazione dei consumatori si trattava di diciture ingannevoli. Per il regolamento europeo sui claim, le indicazioni relative all’aggiunta di zuccheri proposte sull’etichetta e nella pubblicità devono corrispondere a precise caratteristiche sia per quanto attiene la composizione, sia per gli ingredienti. Un alimento confezionato non può vantarsi di essere “senza zuccheri” o “senza zuccheri aggiunti” quando contiene ingredienti di per sé zuccherini, come ad esempio il succo d’uva concentrato, o il malto. Può riportare la scritta “senza zucchero” quando contiene al massimo 0,5 g di saccarosio (zucchero) in 100 grammi.
Gli alimenti esaminati e censurati dall’Antitrust sono: biscotti, marmellate, croissant, creme, ma anche dolci natalizi e pasquali della linea “GIUSTO senza zucchero” della Giuliani spa. Si tratta di dolci per “coloro che vogliono limitare il consumo calorico e controllare il consumo di zuccheri” ma anche di prodotti formulati “specificatamente per diabetici”.
Leggendo le etichette dei prodotti esaminati dall’Autorità garante (vedi tabella in fondo all’articolo) si scopre che la maggior parte dei dolci contiene ingredienti aggiunti con la funzione di dolcificanti. Tra quelli più presenti ricordiamo il succo d’uva, il malto e l’estratto di malto, l’amido di mais e l’inulina tutte sostanze che hanno la funzione di aumentare il potere dolcificante. La noma però dice che quando ci sono questi ingredienti la scritta “senza zucchero” non deve apparire.
In realtà le contestazioni fatte all’azienda sono state anche altre. Innanzitutto c’è il nome del marchio ritenuto scorretto perché la Giuliani ha inserito la frase “senza zucchero” proprio nel nome della linea di prodotti chiamata appunto GIUSTO senza zucchero. Il regolamento europeo 1924/2006) non consente infatti di usare un’indicazione nutrizionale nel nome del prodotto a meno che l’alimento non corrisponda chiaramente a quanto fa presagire. Ma questo non è il caso.
Infine nell’indicazione “senza zuccheri aggiunti” la Giuliani non aveva utilizzato la stessa grandezza dei caratteri, lasciando più grande e quindi in maggior rilievo la scritta “senza zuccheri” mentre la parola “aggiunti” appariva in caratteri ben più piccoli. Anche questa scelta grafica è stata considerata fuorviante dall’autorità.
La storica azienda del settore farmaceutico, quella dell’amaro Giuliani, per interderci, da tempo ha varcato il confine tematico e produce (e commercializza) prodotti alimentari con connotazioni nutrizionali precise venduti solo in farmacia.
La scelta della vendita in farmacia è stata considerata un’aggravante dall’Antitrust, perché spinge il consumatore a credere che le referenze siano adatte non solo a chi vuole limitare l’apporto calorico, ma anche e più pericolosamente, per chi ha problemi col diabete. La società Giuliani è già stata censurata più volte dall’Autorità per pubblicità ingannevole e per questo motivo l’ammenda è stata maggiorata a 90 mila euro.
Lorena Valdicelli
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