Nella settimana n°24 del 2020 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 58 (3 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). Anche il Rasff, a causa della crisi mondiale da coronavirus che ha portato alla chiusura di ristoranti, bar e negozi, ha visto diminuire le proprie segnalazioni (58 notifiche contro, solitamente, più di 60) anche se tutte le attività di controllo sulla sicurezza alimentare proseguono.
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende un solo caso: rischio di soffocamento a causa dell’eccessiva viscosità delle gelatine in vari formati, per la presenza degli additivi E410 (farina di semi di carrube) ed E407 (carragenina) non autorizzati, da Taiwan, attraverso i Paesi Bassi (Vedi qui i prodotti).
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: Salmonella in petto di tacchino congelato dalla Polonia; aflatossine (B1) in pistacchi sgusciati provenienti dall’Iran, spediti dagli Emirati Arabi Uniti.
Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: aflatossine (B1) in pistacchi dall’Iran, spediti dalla Turchia.
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato il Regno unito segnala condizioni di trasporto inadatte (presenza di viaggiatori clandestini) per farina proveniente dall’Italia.
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Non c’è da fidarsi