Per abituare i ragazzi a scegliere più frutta e verdura rispetto agli snack pieni di calorie, grassi e zuccheri, la lettura di fumetti giapponesi manga insegna più di molte lezioni, e sortisce effetti misurabili e significativi.
L’idea di utilizzare un fumetto e, nella fattispecie, un manga, cioè un fumetto giapponese caratterizzato da una miscela unica di testo e figure, è venuta ai nutrizionisti della City University of New York School of Public Health, che hanno condotto uno studio su una popolazione particolarmente a rischio di obesità, quella dei ragazzi ispanici o afroamericani.
Per focalizzare l’attenzione su questi soggetti, gli autori hanno reclutato una sessantina di ragazzini di 11 anni in due dopo-scuola di New York scelti tra quelli nei quali vi era la più alta percentuale di bambini e adolescenti aventi diritto ai pasti gratuiti (nel 79 e nel 96% dei casi). In genere si tratta di persone provenienti dalle famiglie più povere; il 90% dei partecipanti era appunto afroamericano o ispanico, mentre la ripartizione tra sessi era uno a uno, con una leggera prevalenza di ragazze (54%).
I ragazzi sono stati suddivisi in due gruppi, uno dei quali invitato a seguire la lettura di un manga intitolato “Combatti per il tuo diritto alla frutta” e l’altro a una lettura di un racconto lungo quanto un tema non inerente alla salute né all’alimentazione. Quindi sono stati lasciati liberi di scegliere la loro merenda gratuita in un assortimento che prevedeva patatine fritte, biscotti e cracker farciti al formaggio oppure arance, pompelmi, mele o fragole, e il risultato è stato che il 61% dei ragazzi che aveva partecipato alla sessione manga ha scelto una merenda a base di frutta, contro il 35% degli altri.
La merenda rappresenta circa il 27% dell’apporto calorico quotidiano dei ragazzi americani, e la sua qualità è dunque molto importante per tenere a bada il peso. D’altro canto, molti studi hanno mostrato che una delle cause della dilagante obesità infantile negli Stati Uniti e non solo è l’apporto insufficiente di frutta e verdura nella dieta quotidiana. Da questi due elementi è nata l’idea di cercare di incrementare l’assunzione di frutta a scapito di quella di snack poco sani, oggetto dello studio, pubblicato sul Journal of Nutrition, Education and Behaviour. I fumetti in generale e i manga in particolare possono essere un mezzo efficace e molto economico per promuovere una corretta alimentazione anche tra i ragazzi con un livello di istruzione più basso e provenienti dalle famiglie con reddito minore, tradizionalmente più soggetti all’obesità.
Agnese Codignola
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Psicologia e biologia lavorano insieme in maniera mutlidisciplinare!! Questo è il giusto significato di prevenzione!! L’infanzia e l’adolescenza sono tappe cruciali nella educazione alimentare di una persona. E’ vero che spesso solo con l’età adulta ci interessiamo e avviciniamo a culture e abitudini nutrizionali ‘estreme’ e ‘differenti’ (cucina vegana, crudismo etc) ma le abitudini quotidiane che si imparano in famiglia, a casa e a scuola fin dalla tenera età sono fondamentali per un corretto sviluppo psico-fisico. Il bambino imita, si immedesima, crea miti fantastici che sono personaggi quasi ‘reali’ nella sua vita. Ritengo che sia davvero ‘una furbata’, strategicamente vincente, avvicinarli al cibo sano con i fumetti, con i super-eroi, perché diventa un ‘trucco a fin di bene’ per aiutarli a crescere meglio e a prevenire malattie metaboliche (obesità, diabete etc)che hanno la loro origine proprio dai primi anni di vita di una persona!