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In Germania e Norvegia sono state ritirate torte con frutti di bosco contaminante dal virus dell’epatite A distribuite in ristoranti, bar e mense

Il sistema di allerta alimentare tedesco ha diffuso una nota il 17 aprile in cui annuncia il ritiro cautelativo di una torta ai frutti di bosco per sospetta contaminazione dal virus dell’Epatite A. La torta non è in vendita nei supermercati ma è abitualmente distribuito nei bar, nei ristoranti e nelle collettività  (ospedali, scuole, mense aziendali…). L’azienda coinvolta nella vicenda (Erlenbacher Backwaren GmbH)  ha ritirato immediatamente il prodotto e ha diramato un comunicato invitando  bar, ristoranti e altre strutture a non usare la torta ancora presente nei freezer trattandosi di un prodotto surgelato). A distanza di un mese  è uscito un comunicato in cui si dice che  in un campione di torta esportato dalla stessa ditta in Norvegia è stato riscontrato il virus dell’epatite A e quindi si conferma la validità dell’allerta e del ritiro.

 

Questa vicenda conferma la diffusione dell’epidemia causata dai frutti di bosco surgelati contaminati oltre che in Italia dove sono stati accertati oltre 1000 casi anche a livello europeo dove due mesi fa si contavano oltre 240 episodi accertati (*). Ma l’aspetto su cui vale la pena focalizzare l’attenzione è che stiamo parlando di torte e dolci serviti in bar e ristoranti e mense. Il Ministero della salute in Italia  ha avvisato in maniera poco chiara e con sei mesi di ritardo la popolazione  senza precisare che il problema potrebbe riguardare i dolci consumati fuori casa. Anche se nel mese di settembre Roma un gruppo di religiosi si è ammalato proprio consumando un dolce surgelato con frutti di bosco destinato al circuito della ristorazione collettiva.

frutti bosco germania
In Germania il ritiro delle torte sospettate di essere contaminate è scattato prima che arrivasse la conferma dalle analisi di laboratorio

Nessun dolce o gelato con frutti di bosco è mai stato richiamato in Italia e non ci sono informazioni sulle eventuali indagini in corso su dessert destinati a bar, ristoranti e collettività. La stragrande maggioranza dei prodotti sono sicuri, ed è proprio la mancanza di informazioni a non rassicurare.

 

Il consiglio diffuso dal Ministero della salute è sempre stato quello di fare bollire i frutti di bosco surgelati, dimenticando che la maggior parte delle persone li consuma quando va in pizzeria o al ristorante e o comunque  fuori casa. C’è stato un invito del Ministero rivolto ai produttori artigianali e ai pubblici esercizi di prestare attenzione, ma è risultato probabilmente insufficiente. L’avvertimento doveva essere destinato anche ai consumatori che dovrebbero evitare i dolci con frutti di bosco proposti nei pubblici esercizi o fuori casa, visto che sono in commercio partite contaminate 8 come ha sempre ammesso il Ministero della salute).

 

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L’avviso del Ministero diffuso a dicembre 2013 non accenna a torte e dessert a base di frutti di bosco surgelati che potrebbero essere contaminati

Un altro elemento da sottolineare è che le autorità tedesche, e prima quelle norvegesi, hanno ordinato i richiami dei prodotti sospetti, prima di avere le conferme dalle analisi di laboratorio. E’ lecito domandarsi se con una situazione epidemica di questo tipo non sarebbe stato meglio per i consumatori (ma anche per le aziende) eliminare oltre alle partite contaminate anche gli alimenti sospetti per risolvere definitivamente il problema. Vorremmo concludere questa nota dicendo che l’epidemia in Italia iniziata un anno fa è in fase di esaurimento, ma i dati non sono ancora disponibili. Il consiglio che Il Fatto Alimentare ha dato sin dall’inizio di questa brutta storia è sempre lo stesso, non consumare frutti di bosco surgelati se non previa cottura. Per quanto riguarda le torte al ristorante o in pizzeria conviene sempre chiedere se sono stati preparati con materia prima surgelata.

 

(*) Secondo quanto diffuso dal Ministero della salute all’inizio di aprile 2014,  i casi segnalati in Europa dal primo gennaio 2013 sarebbero 1.315. La maggioranza (1.075) sono stati registrati in Italia, mentre 240 hanno coinvolto soggetti che non hanno avuto contatti con l’Italia e risiedono in: Francia, Germania, Irlanda, Norvegia, Paesi bassi, Svezia e Regno Unito.

 

Luca Bucchini e Roberto La Pira

©Riproduzione riservata

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Paoblog
22 Maggio 2014 16:18

un articolo che conferma i dubbi che avevo espresso tempo fa.
*
Scrivevo nel novembre 2013: “…è evidente che sono moltissime le persone disinformate dei fatti, grazie anche alla pessima gestione dell’emergenza da parte delle Autorità sanitarie), ma soprattutto sono gli addetti ai lavori che sembrano essere all’oscuro dell’epidemia in corso.
*
I primi di novembre eravamo al ristorante e la Signora K stava per prendere un dessert con frutti di bosco, ma ripensando a quanto le ho raccontato, al momento dell’ordinazione ha chiesto se erano frutti surgelati; alla risposta affermativa del ristoratore ha detto: “allora no…” ed ha cambiato dolce.
*
Va da sè che se il il ristoratore aveva in lista dessert con frutti surgelati, sta a significare che non era al corrente dell’epidemia.

Fabrizio Giudici
22 Maggio 2014 18:23

Salve.

Vale sempre quello che avete scritto tempo fa, che non ci sono problemi per gli yoghurt ai frutti di bosco in quanto pastorizzati?

Grazie.

Lola
Lola
23 Maggio 2014 12:01

E per i mirtilli essiccati?

Lola
Lola
Reply to  Roberto La Pira
23 Maggio 2014 12:56

Il problema è che non lo so e non lo sa neanche colui che me li ha regalati, cos’è meglio fare secondo lei?
Mi permettono di chiederle anche se i goji possono essere mangiati tranquillamente?

Valeria Nardi
Reply to  Lola
23 Maggio 2014 13:49

Fino ad aggi le uniche allerta per presenza di epatite A riguardava i frutti di bosco congelati. nessuna segnalazione per prodotti freschi o essiccati

Bruno Stucchi
Bruno Stucchi
26 Maggio 2014 12:36

Ah, l’importantissimo mercato tedesco dei frutti di bosco! Ma quante migliaia di tonnellate ne vengono vendute al mese?
E voi quanti kg ne consumate al mese?

Bruno Stucchi
Bruno Stucchi
Reply to  Roberto La Pira
27 Maggio 2014 22:41

Mille casi in Italia? Bum! In Italia ci sono sicuramente più casi di varie indisposizioni, non sempre catalogabili, dovuti a maionese “fatta a mano” del ristorante, a cozze di dubbia moralità, eccetera. E a mio parere il consiglio di far bollire i frutti di bosco surgelati per 2 minuti è comico: si ottiene una marmellata. Allora, tanto vale comprare una marmellata, no?

Costante P.
Costante P.
26 Maggio 2014 16:45

Nonostante tutto quanto abbiamo (tutti) osservato e dibattuto, il problema è ancora sotto traccia: le domande rivolte spesso al ristorante, alle pasticcerie e ai gelatai lasciano delusi, poiché ancora molti non ne sanno nulla, usano frutti surgelati e li dichiarano freschi (fammeli vedere, e sono in freezer in imballi preconfezionati). E poi i frutti di bosco surgelati non erano freschi prima del surgelamento? Quali i risultati sul prodotto fresco?
Penso che sia necessario uscire dai blog per appassionati ed esperti e andare sui quotidiani nazionali a caratteri cubitali (ora che le elezioni son passate)con una scrematura delle osservazioni già a noi note, e per conoscenza ai ministeri interessati, ai NAS etc.. Forse qualcuno chiamato in causa di correità dovrà muoversi! VOGLIAMO ARRIVARE ALL’EXPO CON IL PROBLEMA ANCORA DA DIBATTERE ??

Lola
Lola
28 Maggio 2014 14:50

Certo che confrontare una indisposizione con l’epatite è assurdo!
Anche se esistesse una sola persona che possa evitare di ammalarsi varrebbe la pena di informarla, e se si trattasse di lei o me o una persona a cui vogliamo bene lei che scelta farebbe?

Elisa
Elisa
10 Giugno 2014 13:50

Ieri al ristornate vicino al mio ufficio c’era una bellissima crostata ai frutti di bosco fatta dal cuoco del locale. Mi ha detto che aveva usato i frutti di bosco surgelati e che non sapeva NULLA della questione!!