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Gli studenti del Centro per la Biologia integrata dell’Università di Trento, che hanno messo a punto il sistema B. fruity

Presto si potrà accelerare o rallentare la maturazione della frutta a piacimento e in modo ecologico, grazie alla scoperta di un gruppo di studenti del CIBIO (Centro per la Biologia integrata) dell’Università di Trento. Il sistema battezzato B. fruity, sfrutta l’azione di batteri innocui per l’uomo capaci di generare etilene. Si tratta di una sostanza gassosa prodotta anche dalle piante quando la frutta è in fase di maturazione che agisce come un ormone vegetale.

 

 

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I sacchetti di carta sigillabili in cui inserire il pacchettino con i batteri scelti

Per capire le potenzialità di B. fruity, può essere utile ricordare che esistono due tipi di frutti. Il primo comprende quelli non climaterici (o aclimaterici) – come gli agrumi, l’uva e i frutti di bosco – la cui maturazione si arresta dopo la raccolta, mentre nel secondo troviamo i frutti climaterici (tra cui mele, pere, banane, kiwi, cachi e pomodori) che in condizioni adeguate continuano a maturare.

 

In genere agricoltori e distributori sfruttano queste caratteristiche raccogliendo la frutta non ancora matura, che sopporta meglio il trasporto, per poi accelerarne la maturazione utilizzando l’etilene nei locali dove viene conservata. Il metodo si può sfruttare anche a casa, mettendo la frutta ancora un po’ acerba in una pentola o in un sacchetto di carta insieme a delle mele che producono naturalmente una notevole quantità di etilene.

 

Perché quindi la nuova invenzione è rivoluzionaria? «A livello industriale l’etilene viene prodotto per “cracking”, un processo di lavorazione degli idrocarburi che necessita di  risorse fossili, mentre B. fruity rappresenta una fonte rinnovabile. Il gas è anche pericoloso, perché ad alte concentrazioni può esplodere», spiega Michele Pedrotti, uno degli studenti che hanno lavorato su B. fruity, proposto come alternativa ecologica agli attuali sistemi di maturazione.

 

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I ricercatori hanno anche ideato un prototipo di macchina distributrice

I ricercatori hanno modificato geneticamente i batteri per favorire la produzione di etilene e anche un altro gas, il metil salicilato che rallenta la maturazione. In questo modo si è ottenuto il duplice scopo di avere batteri in grado di accelerare e di rallentare la maturazione della frutta a piacimento. «Il sistema – sottolinea Olivier Jousson, uno dei docenti responsabili del progetto – è stato testato su una decina di frutti diversi, con buoni risultati. È importante sottolineare che i batteri non entrano mai in contatto con la frutta. Si sta studiando la possibilità di utilizzare un altro batterio, il Bacillus subtilis, che presenta alcuni vantaggi in quanto è assolutamente innocuo, e può essere mantenuto per lunghi periodi in forma quiescente (spore)».

 

A ulteriore garanzia di sicurezza, il batterio è stato modificato per modulare la produzione di etilene esponendolo a una luce blu. I ricercatori hanno anche ideato un prototipo di macchina dove inserire la frutta acerba da far maturare nei tempi desiderati. In futuro l’innovazione degli studenti trentini potrebbe arrivare nei punti vendita e anche a casa, con sacchetti di carta sigillabili in cui inserire il pacchettino con i batteri scelti. «Questo sistema – conclude Jousson – rappresenta un modello che potrebbe anche avere altri utilizzi in campo alimentare».

 

Grazie a questa scoperta, i giovani ricercatori trentini hanno portato l’Italia alla finale della competizione internazionale di biologia sintetica iGEM, promossa dal Massachussets Institute of Technology, che si terrà a fine ottobre.

 

Paola Emilia Cicerone

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Foto: Photos.com, 2013.igem.org

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ezio
ezio
30 Ottobre 2013 11:15

L’idea è buona, come il fine di migliorare i metodi di conservazione e maturazione della frutta.
Potrà servire anche per la verdura, che anche se la definiamo diversamente, in molti casi si tratta proprio di frutta, anche se con pochi zuccheri?
Quello che mi preoccupa fin da ora, sono le manipolazioni genetiche incontrollate dei batteri preposti, quando ci metterà le mani l’industria conserviera.

costante
costante
30 Ottobre 2013 12:11

Nel commento di Ezio la solita mentalita’ distorta che vede l’industria come il peggior delinquente, mentre grazie ad essa, l’unica in grado di fare controlli sistematici e mirati garantisce al massimo il consumatore. Smettiamola con le bufale ideologiche!!!

ezio
ezio
30 Ottobre 2013 17:33

Più che bufala ideologica, un timore oggettivo e molto preciso da addetto ai lavori, da almeno trenta anni.
Per favore confrontiamoci sui temi proposti senza pregiudizi e guerre di appartenenza.
Un allarme a cose fatte, magari dopo molti investimenti per realizzarle, farebbe molti più danni a tutti.