Le linee guida dell’Emilia Romagna per l’offerta di alimenti e bevande salutari nella scuola parlano chiaro: nelle scuole d’infanzia della Regione si può fare merenda con una fetta di torta soltanto una volta al mese, non di più. Un’indicazione che promuove il benessere dei più piccoli, riducendo l’apporto di zuccheri e grassi in una dieta che spesso ne è già molto ricca, ma che rischia di far perdere fascino ai tanti compleanni dei bambini festeggiati all’asilo.
Che compleanno è, senza una torta con le candeline? Alla Scuola dell’Infanzia e Primaria presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia non si sono persi d’animo e, di fronte al vincolo, bambini, insegnanti e pedagogisti hanno trovato una soluzione alternativa a base di frutta, che nulla toglie al divertimento della festa.
«All’inizio dell’anno scolastico abbiamo provato a ragionare con i bambini sul significato della festa di compleanno, al di là della torta» spiega Maddalena Tedeschi, pedagogista del Centro. «È emerso che quello che importa davvero ai piccoli è mantenere il momento di convivialità e di divertimento con gli amici, ma anche la possibilità di frequentare le cucine». A Reggio Emilia, infatti, le scuole d’infanzia comunali possiedono una cucina interna, spesso aperta ai bimbi proprio in occasione del compleanno, quando possono (o meglio, potevano) aiutare le cuoche, insieme agli amici, a preparare la torta. E allora come mantenere tutti questi aspetti rinunciando alle calorie dei dolci? Semplice, sostituendo la classica torta con della frutta, come hanno deciso di fare proprio i bambini, che si sono lanciati in una vera ricerca gastronomica, con l’obiettivo di preparare qualcosa gradevole al gusto, ma anche esteticamente bello.
Via libera, allora, a spiedini multicolori, a vassoi ed alzatine in cui i pezzetti di frutta sono combinati secondo raffinati giochi cromatici, e a vere e proprie sculture. Tra una fetta di mela e una di banana possono trovare posto anche piccoli pezzetti di formaggio e, a volte, il tutto è spolverato di spezie, sempre su input dei bambini. «E la ricerca del bello si estende anche all’allestimento dei tavolini per la festa» sottolinea Tedeschi. «I bimbi curano ogni particolare, preparando origami e composizioni luminose o disegnando soggetti particolari sulle tovaglie».
Risultato? I festeggiati non sentono per nulla la mancanza della torta e anche i genitori, dopo qualche perplessità iniziale, si dichiarano conquistati dall’iniziativa. «Qualcuno addirittura nota che da quando ci sono queste feste a base di frutta, i figli consumano la frutta più volentieri anche a casa» afferma la pedagogista. Certo, non stiamo parlando di scuole qualsiasi, ma degli asili di Reggio Emilia, i più famosi e apprezzati del mondo. Dove si lavora molto sulla stimolazione sensoriale, dove i bambini possono assistere alla preparazione dei pasti e dove spesso trovano posto atelier artistici e del gusto. Però, in fondo, questa è la dimostrazione che a volte basta davvero poco per trasformare un vincolo in un’opportunità e per sostituire un’abitudine consolidata ma poco salutare con un’alternativa sana e divertente.
Valentina Murelli
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giornalista scientifica
Che tristezza. Privare un bambino della torta di compleanno in nome della “salute” mi sembra un atteggiamento con risvolti orwelliani, con il grande fratello che tutela e vigila sul nostro benessere. Imponendocelo.
Già mi vedo le povere creature assaggiare clandestinamente una cucchiaiata del dolce di nonna, sentendosi magari in colpa per aver violato le regole della “buona salute”…
Maurizio: non esageriamo i dolci ci sono sicuramente anche a casa dei bambini
Sono convinto che i bambini che partecipano all’iniziativa richiamata, proprio perchè soggetti attivi di un gioco costruttivo, apprezzino valore e risultato di quanto costruito assieme. Certo, per tanti (troppi) genitori, è più comodo nasconderi dietro la pigra comodità della torta, tortina, merendina, acquistata sull’onda della pubblicità più accattivante.
Ma come che tristezza? E’ giustissimo, se una cosa fa male, fa male, a prescindere da quanto ti hanno abituato a considerare un dolce una cosa “buona quindi buona”. Una volta al mese basta e avanza.
La scuola deve educare. Educare alla sana e corretta alimentazione, anche. La torta, se vorranno, potranno averla a casa. Tanto di cappello a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa iniziativa. Ci sono famiglie (come la mia) che si battono ogni giorno per assicurare ai propri figli un’alimentazione adeguata anche a scuola…
Certo che i genitori hanno una torta.
Aggiungendo ulteriore “diseducazione” al danno già fatto.
Con la scuola che alla fine viene percepita come luogo di “divieti”: magari i bambini parteciperanno anche al gioco costruttivo, costruendosi l’idea che a scuola manco una torta si può mangiare insieme …
Una volta al mese la possono mangiare.
Oppure i bambini percepiranno che la scuola è un luogo in cui si scoprono mondi nuovi…in cui si può viaggiare lontano, oltre il conosciuto. In cui ci si può meravigliare di fronte ali colori della natura racchiusi nella frutta, in cui ci si può stupire del gusto dolce di fragole, mele e banane senza dover per forza ricorrere agli inganni dell’industria alimentare. I bambini hanno sensibilità profonde…sono gli adulti a renderli schiavi di certe abitudini, spesso. Come quella della torta piena di pastrocchi per forza!
Oggi ho provato a leggere questo articolo, ma soprattutto alcuni commenti, come se vivessi ancora in Germania, dove la cultura del cibo è un po’ diversa, o in un qualsiasi altro Paese in cui la cultura del cibo ha risvolti più “conviviali” che non “di contenuto” (nel bene e nel male, ma non è questa la sede per disquisirne).
E… avrei sorriso, perché come giustamente evidenziano le pedagogiste, per un bambino non è importante cosa mangia, bensì condividere con tutti un momento speciale.
E mi sono ricordata di un’amica tedesca che mi raccontava che all’asilo il/la festeggiato/a veniva “incoronato/a” con una bella corona di carta colorata, con un bello scettro, tutto fatto dai bambini per quell’occasione speciale, con mantello (che non si portava a casa ma rimaneva a scuola), e lei mi raccontava la gioia che questi bambini provavano:, si sentivano importanti, si sentivano riconosciuti, si sentivano coccolati, si sentivano parte del gruppo.
Il cibo ha l’importanza che noi gli diamo. Ben venga quindi un gesto simbolico, così come una bella torta di frutta, ma ben venga altresì una bella torta di cartone colorata, realizzata insieme ai bambini, dove su ogni fetta magari c’è un pensiero di augurio personalizzato… Anzi, credo proprio che ricorrerò a quest’ultima al prossimo compleanno della figlia;) Ottimo spunto di riflessione come sempre e grazie.
Grazie Monica per la tua interessantissima riflessione!
Io concordo pienamente!! I bambini amano il compleanno come momento in cui essere ‘i protagonisti’ dell’attenzione e del sorriso di tutti i compagni. Bella l’idea della frutta, così oltre che trasmettere loro il concetto ‘ se la mangiano tutti gli altri allora è una cosa buona!!’ tipica dei bambini (anche questo è educazione alimentare)non ci poniamo il problema delle numerose intolleranze o allergie alimentari(glutine, uova, latte etc) che rischierebbero di isolare qualche bimbo affetto da tali patologie. Quindi evviva la frutta, colorata, buona, energetica e adatta a tutti, soprattutto ai più piccini!!!
Volevo astenermi dal commentare ma è più forte di me: si sta “demonizzando” una torta di compleanno (oltretutto fatta “in casa” quindi con la possibilità di scegliere gli ingredienti più idonei) che è un’occasione spot come se fosse quello il problema. E non invece il fatto che gli altri 30 giorni del mese i bambini vengono piazzati dai genitori davanti alla tv con in mano un saccottino o un tegolino…
E’ ovvio che il compleanno per i bambini non significa torta, ma nessuno diventa obeso per le torte che si mangiano ai compleanni come nessuno di questi bambini a casa mangerà frutta se i genitori non gliela daranno.
Il problema non è la torta di compleanno.
È bene moderare l’ingresso di cibi dall’esterno verso la scuola. È persino pericoloso introdurre cibi cotti fuori dalla mensa scolastica per ovvi motivi. si a torte finte o di frutta. È sbagliato pensare che se gli ingredienti sono genuini facciano bene. Le scuole della mia città e dei paesi limitrofi da anni hanno proibito i festeggiamenti che possono essere anche due, tre a settimana. Flora Iole