Continuano a giungere conferme sull’utilità di sostituire i fornelli a gas con quelli a elettricità. L’utilizzo delle prime provoca infatti l’emissione di diversi gas e particolati nocivi per la salute, e dovrebbe essere scoraggiato, soprattutto nelle case di nuova costruzione. Inoltre, i gas emessi contribuiscono in misura rilevante al totale di quelli che causano l’effetto serra. Secondo alcune stime, l’uso residenziale (come la cucina, il riscaldamento, il raffreddamento e l’acqua calda) rappresenta il 15% del consumo di gas degli Usa.
Inoltre, tra quelle specifiche, spicca il metano, un gas che, rispetto alla CO2, è 80 volte peggio, come effetto serra, e resiste integro in atmosfera per più di 120 anni. Ciò spiega perché nel 2023 la città di New York abbia introdotto un regolamento che obbliga a utilizzare, per le nuove costruzioni, dispositivi elettrici sia per la cucina che per il riscaldamento dell’acqua, e lo stesso abbia fatto lo Stato della California nel 2022. E ora uno studio realizzato a New York conferma i benefici, e indica una strada per ampliare il numero di coloro che possono avere fornelli a induzione senza per questo creare discriminazioni su base economica e sociale, dal momento che sostituire i fornelli a gas con quelli elettrici è costoso, e non tutti possono permetterselo.
Lo studio del Bronx
Nella grande metropoli opera un’associazione chiamata WE ACT for Environmental Justice, che lavora per consentire a tutti l’accesso alle modifiche legate alla transizione verde. I ricercatori della Mailman School of Public Health della Columbia University l’hanno coinvolta e con essa hanno condotto un test tra ottobre 2021 e luglio 2022 in venti abitazioni pubbliche, popolari, situate nel Bronx. Come illustrato su Energy Research & Social Science, metà sono state lasciate così com’erano, con i fornelli a gas, mentre nell’altra metà questi ultimi sono stati sostituti in modo del tutto gratuito con fornelli a induzione.
A quel punto, in tre occasioni, e con misurazioni durate ogni volta 168 ore consecutive (cioè sette giorni, e quindi sia in momenti di assenza di cottura sia durante la preparazione dei pasti), sono state quantificate le concentrazioni di biossido d’azoto (NO2), monossido di carbonio (CO) e polveri sottili PM2,5 (le più piccole e insidiose). Il risultato è stato che i fornelli a induzione hanno causato una diminuzione dell’NO2 del 56%, mentre CO e PM25 non sono cambiati in misura statisticamente significativa. Durante la cottura dei cibi, poi, lo stesso NO2, che in condizioni di assenza di cottura era attorno alle 18 parti per miliardo (ppb), dopo la preparazione dei cibi in cucine a gas era in media salito a 197 ppb, mentre in quelle a induzione non era cambiato, se non in misura irrilevante.
I commenti dei partecipanti
Lo studio, fino dalla sua impostazione, aveva un approccio incentrato anche sulla giustizia sociale e sulla reale fattibilità di progetti che prevedano una sostituzione sistematica. Per questo i ricercatori hanno costituito dei focus group con le persone che vi avevano preso parte, e alle quali erano capitati i fornelli a induzione. I partecipanti hanno dichiarato di essere molto soddisfatti, come dimostra il fatto che nessuno di loro ha voluto – pur avendone la possibilità, e in modo del tutto gratuito – tornare alla cucina a gas. Non solo. Chi aveva usato le piastre ha dichiarato un miglioramento della qualità di vita legato sia al fatto che la cottura era mediamente più breve e più facile da controllare, e provocava meno sporcizia, sia al fatto di non provare più ansia o preoccupazione per possibili fughe di gas in casa o incendi.
L’importanza dei risultati
Secondo le stime ufficiali, i bambini che vivono nel Bronx e in generale nei quartieri più disagiati hanno un rischio di essere ricoverati per attacchi di asma triplo rispetto a quello dei loro coetanei che vivono in zone più ricche; per i bambini afroamericani il rischio di accesso in Pronto Soccorso per un attacco di asma è addirittura quadruplo, quello di ricovero triplo, e il rischio di morte generale è circa di otto volte quello dei bambini caucasici.
Ciò dipende anche, in misura significativa, dal fatto che i bambini afroamericani o ispanici vivono mediamente in abitazioni piccole e malsane, spesso vecchie e con ventilazioni insufficienti, oltre a fornelli anch’essi vecchi, soggetti a perdite, non di rado con cappe di aspirazione che non funzionano. Per questo – concludono gli autori – le persone che abitano in alcuni tipi di palazzi e in alcuni quartieri non solo non dovrebbero essere lasciate indietro nella transizione, ma dovrebbero essere le prime destinatarie di progetti pubblici per il miglioramento delle dotazioni.
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Giornalista scientifica
Buongiorno, scusate la mia ignoranza ma ho letto che NO2 si forma a temperature superiori ai 1200°C.
Il limite in italia è 40microg/m3 che sono 0,04ppb quindi i 18ppb di base nel bronx per l’Italia sono da galera.
Ho sbagliato qualcosa?
In realtà, siccome stiamo parlando di inquinanti gassosi la conversione da µg/m3 a ppb non si effettua in questo modo. Per comodità 1 ppb di NO2 = 1.88 μg/m3, quindi 40 µg/m3 di NO2 equivalgono a 21,28 ppb. I 18 ppb base misurati nelle case del Bronx rientrebbero quindi nei limiti italiani.
Ottima traduzione di uno studio americano, forse un altro articolo potrebbe analizzare la situazione italiana? Io mi sono sempre trattenuto dal pensare alla sostituzione nella mia cucina a gas perchè avendo solo 3 kw mi salterebbe sempre la corrente.. ed avendo chiesto quanto costi alzare la mia capacità a 6kw non mi sembra che abbia economicamente senso. Ogni paese ha regole diverse per la gestione dell’energia elettrica.. forse serve armonizzare l’accesso, invece l’Europa per il momento ha pensato solo al libero mercato, obbligandoci a togliere il mercato tutelato ( e noi paghiamo di più invece che meno).
abbiamo “solo” 3kW, ma riusciamo a gestire la piastra senza problemi: ci vuole solo un po’ di attenzione, sapendo quanto consumano i singoli “fuochi”, evitando di fare funzionare contemporaneamente induzione forno lavatrice aspirapolvere
io ho messo una spina con fusibile , le vendono, che sopra i 1500W scatta. Non è MAI scattata…
Hai un fornello portatile o quello da 4 “fuochi” da incasso? perchè il secondo da specifiche dei produttori ha assorbimento tra i 1500W e i 2200W a seconda di quale “cerchio” accendi. il che significa che se accendi un piccolo al massimo e uno grande a metà settagio già superi i 1500W di sicuro… non mi torna…
2 “fuochi” accesi e il condizionatore + il “metabolismo basale” elettrico e credo che si superino i 3kwh. l’innovazione deve portare un miglioramento, altrimenti è altro stress e non fa bene… non trovi?
L’Europa poteva obbligare ma, l’Italia poteva opporsi o, cambiare le cose dopo aver ricevuto la tranche PNRR per cui Draghi aveva promesso l’introduzione obbligata del mercato libero.
Francia e Germania, due dei paesi più grandi e principali dell’UE, hanno ancora il mercato tutelato (non ricordo in quale dei due, ma addirittura è in maggioranza…), e non credo che ad un obbligo come avvenuto in Italia la popolazione avrebbe reagito senza battere ciglio, anzi, decisamente il contrario!
ho 3kw e uso induzione da anni veramente…. dovresti forse informarti meglio. avendo una cucina senza finestre alla fine, per sicurezza, ho messo un fornello ad induzione. Certo. all inizio ho dovuto cambiare quasi tutte le pentole ma non tornerei MAI indietro e non ci penso neanche a passare a 6Kw. per quale motivo ?!?!
hai il gruppo a 4 “cerchi” o un fornello singolo portatile? Quali info migliori di quello che leggo nelle varie schede tecniche?
Potenza zona cottura anteriore sx: (W)/dimensione 2200/2400W/210mm; Potenza zona cottura posteriore sx: (W)/dimensione 1400/1500W/145mm; Potenza zona cottura anteriore dx: (W)/dimensione 1400/1500W/145mm; Potenza zona cottura posteriore dx: (W)/dimensione 1700/1800W/180mm;
Se non interpreto male significa che se accendi i due “cerchi” piccoli al massimo sei già a 2800/3000W… sbaglio?
Sinceramente a leggere i commenti sul consumo mi creo la domanda su come cuciniate voi. Io ho al momento una macchina a gas ( e sto valutando l’induzione) ma per cucinare uso sempre più di due fornelli tra pasta sughi ,secondi e varie. Quindi diventa di default utilizzare una potenza elettrica non indifferente. Non a caso tutti i venditori ma anche case madri consigliano il potenziamento del contatore.
l’articolo non dà l’informazione più importante, quale è la percentuale di consumo di gas per la cucina rispetto al consumo di gas residenziale (come la cucina, il riscaldamento, il raffreddamento e l’acqua calda), non dà nemmeno la differenza di costi sia di acquisto che di consumi energetici dei 2 sistemi di cucina. Ritengo quindi che l’articolo è pressochè inutile.
Delle emissioni delle centrali che bruciano metano o peggio gasolie e carbone per produrre energia elettrica ne vogliamo parlare?
Quando uno studio è tirato dalla parte che conviene alla narrazione dominate …
Il problema è il lato economico, non so se è mai stato fatto uno studio ma con quello che costa l’elettricità in Italia penso che i costi passando all’elettrico siano molto più alti rispetto al metano. E’ giusto pensare al lato ecologico ma se la gente non arriva a fine mese non più dirgli metti i fornelli ad induzione e “paga”
un altro pregiudizio. io uso induzione e incide pochissimo sulla bolletta luce. mi costava molto di piu il gas.
Buongiorno, mi chiamo Gianfranco, ho letto con grande curiosità l’articolo e vorrei commentare questo : sono perfettamente d’accordo sul miglioramento della qualità dell’ aria, anche perché non essendoci combustione, non ci sono i prodotti della combustione e c’è molta più sicurezza per le persone. Ma tutto questo va molto bene se l’energia elettrica è prodotta da fonti rinnovabili, ma se invece la si produce con centrali a combustione, gli inquinanti si spostano soltanto, e pet l’atmosfera terrestre non cambia nulla. Un caro saluto
Sarebbe interessante un confronto dei consumi.
Grazir
Scusate l’ignoranza. Fino a qualche decennio fa il metano veniva propagandato come un gas pulito, la cui combustione produceva solo vapore acqueo (grandi quantità di auto e bus convertiti al metano…). Personalmente apprezzo le cucine a induzione, più facili da tenere pulite. ecc. Sarebbe interessante sapere quanto vengono a costare effettivamente i due metodi di cottura, tenendo conto anche del costo dell’energia elettrica prodotta con il gas. Grazie
Sarebbe interessante per me questa prova:
– una pentola con un litro di acqua
– quanto gas metano serve a farla bollire
– quanto gas metano serve per produrre l’elettricita’ che serve a farla bollire
Credo infatti che la piastra a induzione sia piu’ efficiente (oltre che piu’ salutare), ma l’inefficienza risieda nella trasformazione di fonte energetica: da gas (o da petrolio) a elettricita’.
Dipende dalla fonte di energia utilizzata per produrla, se fossile come il termoelettrico da carbone, petrolio, metano o pulita/rinnovabile
Buongiorno
oltre la parte ambientale 8inquinanti) che avete esposto nell’arti, lo studio ha anche valutato i costi di acquisto, manutenzione ed energetici tra i due sistemi di cottura?
Grazie
No, lo studio confronta solo l’aspetto ambientale di fornelli a gas e piastre a induzione
Grazie Grazie al Fatto Alimentare che ci propone nuove interessanti indagini.
Mi sorge un dubbio. I fornelli a induzione necessitano di una fornitura elettrica a 3KW ? oppure a 4,5 Kw? oppure a 6 KW ? Come incide ciò sui costi?
Dipende: per utilizzare una piastra a induzione da sola è sufficiente una potenza di 3 kW. Tuttavia se si ha l’abitudine di utilizzare più elettrodomestici energivori contemporaneamente (forno, lavatrice, asciugatrice, lavastoviglie, ecc) è meglio aumentare la potenza a 4,5 kW, altrimenti si rischia un sovraccarico.
Ne parla in dettaglio Altroconsumo (anche dei costi) in questo articolo: https://www.altroconsumo.it/casa-energia/elettricita-e-gas/news/cambio-potenza-contatore
se l’impianto è nato a 3kW, portarlo a 4,5 kW senza modificarlo, a mio parere costituisce un pericolo
su un’utenza c’è un contratto a 9 kW: solo per dare una quantificazione, qui ho dei cavi di 25 mm2, su un 3 kW ci sono cavi da 6 mm2
da anni uso induzione con 3Kw senza problemi. informatevi, ci sono modelli che consumano poco.
un articolo veramente interessante, in quanto non avevo mai considerato gli aspetti riportati
ho già una buona esperienza con l’induzione, ma non ho ancora capito se, una volta in opera la piastra, cambiate pentole e padelle per renderle compatibili con l’induzione, quale sia il bilancio in confronto al metano
Buongiorno, l’articolo è molto interessante. È sempre una buona idea combattere contro gas pericolosi per l’ambiente e la salute umana, ma per coprire il fabbisogno di elettricità a livello cittadino, mi sembra che non basti il fotovoltaico. Già il troppo uso di condizionatori manda in tilt l’erogazione di energia elettrica di interi quartieri. Quindi la domanda che mi faccio è questa: da dove ricavare energia elettrica? La risposta che mi do è che, purtroppo, sarà sempre da combustibili fossili o nucleare, dal momento che non possiamo più far tanto conto sulle centrali idroelettriche… Non se ne esce…
Grazie del bell’articolo.
Cordiali saluti,
Lucia Ballarin
Grazie Grazie al Fatto Alimentare che ci propone nuovi spunti interessanti. Mi sorge una domanda. I fornelli a induzione necessitano di un allacciamento elettrico a 3 Kw ? oppure a 4,5Kw? oppure 6 Kw ?. E come si riflette questo fatto sui costi?
Dipende: per utilizzare una piastra a induzione da sola è sufficiente una potenza di 3 kW. Tuttavia se si ha l’abitudine di utilizzare più elettrodomestici energivori contemporaneamente (forno, lavatrice, asciugatrice, lavastoviglie, ecc) è meglio aumentare la potenza a 4,5 kW, altrimenti si rischia un sovraccarico. Scrivo per esperienza personale: ho una piastra a induzione, cucino molto, spesso usando contemporaneamente il forno e ho aumentato la potenza a 4,5 kW.
Ne parla in dettaglio Altroconsumo (anche dei costi, che dipendono dal gestore) in questo articolo: https://www.altroconsumo.it/casa-energia/elettricita-e-gas/news/cambio-potenza-contatore
Al di là dell’articolo interessante in sè, mi sembra lo tesso “giochino” fatto molti anni fa con l’obbligo di passare le centrali termiche dal gasolio al metano che allora costava la metà. quanto la maggioranza ha effettuato il cambio il metano è aumentato a tal punto che adesso per scaldare un appartamento si spende la stessa cifra del gasolio. Certo noi piccoli inquiniamo di meno, ma il minore inquinamento lo stiamo pagando di tasca nostra. Già adesso l’elettricità in Italia è cara, già ci ono dei blackout per le punte di consumo estive legate alle alte temeprture e conseguentemente all’uso dei condizionatori. Se poi passiamo tutti alle piastre elettriche… i prezzi dell’elettricità schizzeranno ancora più in alto e forse rischiamo pure di non poter far bollire l’acqua per la pasta ad agosto!!!
Non dimentichiamo che gli USA hanno il petrolio e costa molto meno che da noi. Di conseguenza la produzione di energia elettrica è sicuramente meno cara!!!
Interessante sapere il confronto dei 2 sistemi grazie
Gli Stati Uniti sono praticamente indipendenti dal punto di vista energetico, in paesi come l’Italia le cose sono diverse.
Considerando che comunque le centrali vanno a combustibili fossili, con relativo inquinamento, probabilmente ciò che non arriverebbe dai fornelli aumenterebbe nelle centrali, con medesimo risultato…
Sarebbe certamente vantaggioso con pannelli solari, o comunque energia verde (in casa come da fonti nazionali).
Senza considerare che, in caso di blackout/mancanza di corrente, non si cucina.
Comunque, prendere in considerazione l’induzione è uno dei miei pensieri ricorrenti, soprattutto quando devo pulire il fornello, decisamente più scomodo quello a gas, ahahah.
Questa è una ricerca-intervento sul campo, interessante e meritoria. Ha una forte valenza sociale; a mio parere, il suo punto di forza consiste nel coinvolgimento popolare, Cioè nella scelta dei destinatari (venti abitazioni pubbliche, popolari, situate nel Bronx); l’altro punto di forza risiede nel coinvolgimento – in qualità di soggetto attuatore del progetto – di un’associazione di promozione sociale, operante nel settore della promozione di attività riconducibili alla transizione energetica.
Per tutto il resto – contatori adeguati o meno, come viene prodotta l’energia, i costi del cambiamento e forse persino i dati di laboratorio emersi (lessi tempo fa di un impatto positivo anche su monossido di carbonio e particolato) – aspetto pazientemente ulteriori ricerche prma di farmi un’idea definitiva.
Per l’Italia potrebbe essere interessante valutare l’uso delle cucine elettriche a infrarossi, che non richiedono la sostituzione del pentolame.
Certo è un problema sostiutuire parte del pentolame ma gli infrarossi non hanno neanche lontanamente l’efficienza energetica dell’induzione!
Tutto belle tutto giusto tutto condivisibile in termini di principio. Maaa…….. comparazione dei costi di acquisto e di ordinario consumo? Non può essere un aspetto da considerarsi irrilevante