Nel mese di marzo, la Federal trade commission (Ftc) americana ha ammonito ufficialmente 45 persone, tra celebrità e influencer, per la pubblicazione sui propri profili Instagram (il famoso social di condivisione immagini), di foto che li ritraggono con prodotti di marca senza specificare quando si tratta di pubblicità. Per lo stesso motivo l’Unione nazionale consumatori ha segnalato all’Antitrust il comportamento ambiguo di alcune celebrities italiane. Il problema, come Il Fatto Alimentare ha già raccontato, riguarda anche food blogger che promuovono in modo ambiguo prodotti e piccoli elettrodomestici da cucina sui loro siti di ricette e sui canali social.
Per arginare il fenomeno della pubblicità mascherata l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria nel 2016 ha pubblicato la “Digital chart”, un documento che approfondisce “gli strumenti per una adeguata applicazione del codice di autodisciplina” a siti web, blog e social media. Nonostante l’esistenza di regole, nelle pagine dei food blogger spesso risulta difficile distinguere un contenuto pubblicitario sponsorizzato da un consiglio spontaneo, frutto dell’esperienza dell’influencer di turno. Questo accade perché il codice di autodisciplina “non indica modalità obbligatorie per segnalare agli utenti il fine promozionale del contenuto espresso” e quindi ognuno si comporta come crede. Ecco cosa abbiamo trovato sfogliando siti web e pagine social di alcuni famosi food blogger.
GialloZafferano, il più frequentato sito di ricette in Italia (Mondadori)
Sul sito GialloZafferano le ricette sponsorizzate sono collocate in un apposito riquadro nella colonna a destra della home page, dove appare anche il logo dell’azienda e la scritta “sponsored by”, come si nota nella foto sopra.
Quando una ricetta è sponsorizzata, il sito lo segnala anche riportando la scritta “contenuto sponsorizzato” (vedi foto sopra) e affiancando la dicitura con il logo dell’azienda e quello del sito, uno accanto all’altro. Oltre a ciò il prodotto pubblicizzato compare anche in fotografia (in questo caso la foto della pasta Barilla).
Sonia Peronaci raccoglie tutti i suoi sponsor in un’apposita pagina del sito web chiamata “I miei partner” (vedi foto sopra), dove indica l’elenco degli inserzionisti, come ad esempio i marchi di elettrodomestici Kenwood e DeLonghi o i prodotti ittici norvegesi Norge. In più, per ogni sponsor vengono riportate le ricette speciali, frutto della collaborazione.
In home page, il sito fa una netta distinzione tra le ricette sponsorizzate, posizionate nella colonna di destra con il logo dell’inserzionista, e quelle senza inserimenti pubblicitari (vedi foto sopra). C’è di più: in diversi articoli che descrivono la preparazione di un piatto è evidenziato in modo chiaro il contributo dello sponsor alla fine del racconto.
Nelle foto pubblicate sul profilo Instagram di Sonia Peronaci, come nel caso della foto sopra, il prodotto dell’azienda è ben visibile nell’immagine e l’inserzionista è taggato nella descrizione (@nomeazienda), dove è presente anche l’hashtag della campagna (#nomecampagna) in cui si inserisce il post della blogger.
Nel blog Farina, lievito & fantasia gli inserzionisti con cui la blogger collabora sono raccolti in un’apposita sezione, chiamata “collaborazioni”. Tuttavia, a una veloce esplorazione del blog, la lista degli sponsor non sembra completa. Come si può vedere nella foto sopra, la blogger ha realizzato alcuni articoli in collaborazione con la Coca-Cola oltre che una serie di videoricette (una web serie) pubblicata sul sito dell’inserzionista. In questo caso lo slogan della campagna pubblicitaria è presente nel titolo del post preceduto da un hashtag (#nomecampagna) e il prodotto è sempre rappresentato nelle immagini e nella ricetta. Inoltre nel testo dell’articolo la collaborazione con l’azienda viene sempre dichiarata in maniera esplicita.
Nel caso rappresentato nella foto qui sopra, la blogger di Farina, lievito & fantasia, non dichiara in maniera esplicita la presenza di un accordo commerciale, ma nomina il prodotto di un’azienda, protagonista e lo mostra anche nella fotografia.
Il sito Misya.info, nella versione Magazine, raccoglie le ricette e gli articoli sponsorizzati nella sezione “collaborazioni”. C’è di più, in ogni ricetta è visibile la dicitura “collaborazioni” posizionato sotto il nome (nella foto sopra). Il prodotto sponsorizzato spesso è presente in fotografia o è nominato nel titolo, oltre che nel testo, come si vede nell’immagine qui sopra.
Nel blog Un tocco di zenzero gli articoli che contengono un’inserzione pubblicitaria sono raccolti nella categoria “collaborazioni”, all’interno della sezione “ricette”. Inoltre, come si vede nella foto sopra, ogni post sponsorizzato è anche etichettato con il termine “collaborazioni” posizionato sotto il nome. Tuttavia, nel testo della ricetta non si dice che il prodotto sponsorizzato, più volte nominato e rappresentato in foto, è stato fornito dall’azienda o che l’articolo è frutto di un accordo commerciale.
Il sito Jul’s kitchen non ha una sezione dedicata agli inserzionisti o alle ricette sponsorizzate. La blogger segnala il contenuto sponsorizzato mostrandolo in bella vista in una delle fotografie che accompagnano la ricetta (vedi foto sopra) e dichiarando apertamente nel testo di aver ricevuto dall’azienda il prodotto che utilizza.
La famosa food blogger Chiara Maci sul sito non ha una sezione dedicata agli sponsor e nelle ricette non dice se è presente un contenuto pubblicitario. Il prodotto sponsorizzato però è spesso ben visibile nella foto e nella presentazione del piatto e viene nominato nella lista degli ingredienti, come si vede nella foto qui sopra. La presenza di una collaborazione con un’azienda può risultare palese agli addetti ai lavori e a una parte del pubblico, ma non è certo sufficiente. Per correttezza la blogger dovrebbe indicare chiaramente la sponsorizzazione, come fanno altri.
Sul suo profilo Instagram la blogger Chiara Maci, invece, dichiara la natura pubblicitaria del post taggando l’inserzionista (@nomeazienda) nella descrizione della foto ed è presente l’hashtag della campagna pubblicitaria (#nomecampagna). Tuttavia nel caso qui riportato il prodotto sponsorizzato non è chiaramente riconoscibile in fotografia.
Nel sito Gnambox le ricette sponsorizzate non sono raccolte in un’apposita sezione, come fanno altri blogger. Gli autori si limitano a inserire il nome e la marca del prodotto sponsorizzato nel testo, nell’elenco degli ingredienti e nel procedimento fotografico, come si può vedere nell’immagine qui sopra, senza però metterlo bene in vista al centro della scena nella foto principale del piatto, come fanno altri food blogger.
Sul blog Dolcezze di Nonna Papera non c’è una pagina dedicata ai post sponsorizzati. Si trovano, però, articoli in cui è difficile capire se il prodotto di cui si parla è presente per un accordo pubblicitario o meno. Ad esempio, nel caso della foto qui sopra, la blogger dedica un intero articolo alla camomilla Bonomelli senza inserirla in una ricetta e senza dichiarare l’esistenza di un eventuale accordo commerciale.
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.