cartone uovaIn questi giorni è salita alla ribalta della cronaca la questione delle uova contaminate da fipronil, con conseguente allarmismo da parte del consumatore finale che si ritrova ad acquistare e consumare il prodotto. Sull’argomento abbiamo intervistato la dott.ssa Angelamaria Allegra, Veterinario dirigente del Servizio di igiene e assistenza veterinaria area B (Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati) – Dipartimento di prevenzione dell’ASL di Novara.

Milioni di uova risultate contaminate dall’antiparassitario Fipronil sono state ritirate dagli scaffali dei supermercati in Belgio, Olanda e Germania nelle ultime settimane e successivamente sono state distrutte. Il Fipronil è un insetticida utilizzato come antiparassitario contro pulci, pidocchi, zecche, scarafaggi e acari. È di uso comune (anche in Italia) sugli animali da compagnia, mentre è vietato l’impiego sugli animali negli allevamenti zootecnici destinati alla produzione di alimenti. Il Fipronil è stato utilizzato illegalmente per controllare le infestazioni parassitarie negli allevamenti di galline ovaiole olandesi (dove sono stati bloccati dalle autorità sanitarie 180 allevamenti) e forse anche in Belgio, Paese dal quale è partito l’allarme. Fipronil non è irritante per la pelle o per gli occhi e non causa alcuna allergia cutanea e, secondo gli ultimi studi scientifici, non è classificato come mutageno o cancerogeno.

Secondo l’Agenzia per la salute pubblica tedesca, utilizzando il livello più alto misurato fino ad oggi, un bambino con un peso corporeo di 16,5 kg potrebbe mangiare 1,7 uova (ognuna con un peso individuale di 70 g), mentre un adulto con un peso corporeo di 65 kg potrebbe mangiare fino 7 uova in un solo giorno (tutte in una volta o nell’arco di 24 ore), senza superare i valori di sicurezza, espressi come dose acuta di riferimento (ARfD). Se l’assunzione massima giornaliera rimane al di sotto del valore di sicurezza è improbabile che vi sia un pericolo per la salute, mentre un superamento di tale valore non significa automaticamente che esista un rischio di salute concreto, indica semplicemente che, secondo le ultime conoscenze disponibili, è possibile un rischio per la salute dei consumatori che hanno mangiato le uova contaminate.

Due lotti di uova contaminate individuati in Italia dai controlli del Ministero della salute

Gli attuali livelli di contaminazione non rappresentano un rischio immediato per la salute dei consumatori che abbiano consumato le uova contaminate o prodotti realizzati con le uova stesse, essendo improbabile che siano stati raggiunti o superati i limiti per la Dose acuta di riferimento. Quindi si può affermare che il rischio per il consumatore è basso.

Per monitorare la situazione nazionale, il Ministero della salute ha predisposto, l’11 agosto scorso, un piano di campionamento straordinario su uova e ovoprodotti italiani esteso a tutte le Regioni per un totale di 181 campioni: al 21 agosto le analisi risultavano terminate per 114 campioni con due positività (Roma e Ancona). Ieri a Milano è stata sequestrata una partita di omelette surgelate, prodotte con uova contaminate e commercializzate da una ditta tedesca. Il Piano di monitoraggio è stato affidato ai Servizi veterinari delle ASL (Aziende sanitarie locali), e ha coinvolto anche la Regione Piemonte alla quale sono stati assegnati 14 campioni, già tutti effettuati ed ancora in fase di analisi. Contestualmente sono stati effettuati 60 controlli analitici su partite di pollame, uova e ovoprodotti provenienti dai Paesi europei interessati dall’allerta, mentre i Carabinieri per la tutela della talute (NAS) hanno prelevato nei negozi e supermercati 42 campioni su prodotti trasformati contenenti uova o derivati. Nella nostra ASL al momento non risultano essere pervenute partite di uova, ovoprodotti o carni avicole contaminate; siamo in attesa di ricevere gli esiti dei campioni da noi effettuati.

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