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finti gamberi new wave food paninoDopo la carne, il pesce è il grande settore nel quale si stanno affacciando sempre più aziende che propongono succedanei vegetali: tutti dall’aspetto invitante, e soprattutto accompagnati dalla garanzia di avere un impatto ambientale molto inferiore sia a quello delle acquacolture, che a quello del pesce pescato in mare. Ne fa una rassegna lo Smithsonian Magazine, a cominciare dai finti gamberetti di New Wave Foods, start up californiana che è riuscita a ottenere una finta carne rossa utilizzando proteine vegetali, più alcuni tipi di alghe (le stesse da cui molti gamberi ottengono il colore).

La disponibilità di ‘gamberi’ vegetali è molto importante, visto che il consumo di questi piccoli crostacei ha conosciuto negli ultimi anni un vero e proprio boom, e che molto spesso quelli venduti in occidente provengono da allevamenti tailandesi e di altri paesi nei quali lavorano soprattutto bambini (perché le loro piccole dita sono ideali per sgusciare i gamberi) in condizioni di schiavitù, come ha dimostrato una famosa inchiesta dell’Associated Press del 2015. La New Wave Foods ha sviluppato diverse varietà di gamberetti, ed è recentemente entrata in affari con Tyson Foods, il colosso delle carni, per la distribuzione dei suoi prodotti in ristoranti e hotel.

La seconda azienda citata è Good Catch, di stretta osservanza vegetariana (i proprietari hanno anche una catena di ristoranti vegani e vegetariani), che lavora già con Whole Foods (a cui vende i suoi prodotti) e con la catena Tesco per lo sviluppo di nuovi prodotti a base vegetale. Al momento propone tre tipi di finto tonno (al naturale, alla mediterranea e con erbe) a base di un mix di sei legumi (piselli, ceci, lenticchie, soia, fave e fagioli bianchi) aromatizzato con olio di alghe. L’azienda nei prossimi mesi dovrebbe lanciare anche prodotti surgelati.

Punta invece al mercato enorme del sushi e del sashimi la Ocean Hugger Foods, che utilizza solo pomodoro, salsa di soia, zucchero e sale per realizzare il suo finto pesce crudo, in vendita anch’esso da Whole Foods. In sviluppo c’è il salmone a base di carote. Non mancano poi le salse, usatissime nella cucina orientale, per esempio quella tailandese o vietnamita. Tra le altre, lo Smithsonian Magazine segnala quella di Tofuna Fish, in vendita su Amazon, realizzata principalmente con alghe.

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Ocean Hugger Foods è entrata nel merca del sushi vegano con il finto pesce a base di pomodori

La start up californiana Sophie’s Kitchen offre inoltre diversi prodotti, dal salmone affumicato ai molluschi, al tonno, tutti realizzati con proteine di piselli e radice di konjac, una pianta del genere Amorphophallus che conferisce una consistenza gelatinosa, molto usata nella tradizione orientale con cui, tra l’altro, si fanno gli spaghetti shirataki. L’idea è nata al fondatore dell’azienda dopo che la figlia Sophie ha scoperto di essere allergica ai molluschi. Infine, anche il grande produttore di carne senza carne Gardein vende le sue polpette di granchio vegetale e i suoi filetti di pesce fritto senza pesce.

Molti di questi prodotti non sono ancora in vendita in Europa se non su Amazon, ma c’è da scommettere che presto proveranno a conquistare anche il mercato europeo o che altre start up e aziende proveranno a proporre prodotti simili anche al di qua dell’Atlantico.

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Fonte immagini: New Wave Food, Ocean Hugger Foods

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