Il 22 novembre è stato pubblicato il nuovo regolamento europeo sulle diciture delle etichette alimentari. Si tratta del REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione.
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Soddisfazione generale per le nuove regole di etichettatura che ogni commentatore "interpreta" a suo piacimento. Sembrano contenti anche i più integralisti tra i rappresentanti degli agricoltori ma molte cose scritte nel Regolamento sono soltanto la riscrittura più ordinata di regole già in vigore. Erano molti a lamentarsi della "nazionalizzazione" delle materie prime importate e si citavano, ad esempio, i "prosciutti italiani" fatti con cosce importate dall’Olanda o dal Belgio. Bene. Il nuovo regolamento li ha consacrati definitivamente. Leggete bene il significato di "Paese d’origine o luogo di provenienza". Le materie prime asiatiche, africane o nord europee diventeranno il fiore all’occhiello del "made in Italy".
Buon appetito!
certo è che se le cose stanno come dici tu Gianfranco siamo messi proprio bene…ci faranno mangiare il pangasio che allevano in Asia in mezzo alla fogna come made in Italy? Si perché se viene lavorato qua è made in Italy, no?