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effetto serra metano
Milioni di bovini presenti sulla terra emettono enormi quantità di metano

Il metano, gas normalmente presente nell’atmosfera, responsabile di una parte importante dell’effetto serra, sta pericolosamente aumentando, dopo decenni di stabilità. La colpa non sembra essere dovuta alle emissioni provenienti dai combustibili fossili e dalle lavorazioni industriali, ma da quelle biologiche, cioè derivanti da luoghi quali paludi, colture e risaie e, in proporzione non trascurabile, dagli allevamenti animali.  È questa la conclusione di uno studio pubblicato su Global Biogeochemical Cycles, l’organo ufficiale dei geofisici americani, dai ricercatori del Royal Holloway dell’Università di Londra. Gli esperti hanno misurato la composizione dell’atmosfera in luoghi molto lontani tra di loro, e significativi: il Mare Artico Canadese, l’isola di Ascensione, nell’Oceano Atlantico del Sud, e Cap Point in Sudafrica.

Come hanno spiegato gli autori, il metano non è tutto uguale: a seconda della sua origine, contiene percentuali diverse di isotopi del carbonio, e per questo è possibile risalire all’origine.  Quello presente oggi nell’atmosfera, a differenza di quanto osservato nel Novecento, si distingue  per la crescita del metano di origine naturale, per lo più batterica, proveniente da microrganismi posizionati in grandi estensioni acquatiche. Si parla infatti di zone paludose e lacustri, risaie e altri allevamenti intensivi che impiegano molta acqua, così come di quelli presenti nelle emissioni dei bovini e degli altri animali da allevamento. Il metano di oggi ha quindi tutt’altre caratteristiche rispetto a quello generato dalle benzine e dai combustibili, anch’esso in aumento, ma non in misura così vistosa.

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Le zone palustri emettono più metano, accrescendo l’effetto serra

Il dato che più inquieta è quello relativo alla recente impennata: se infatti la situazione è rimasta relativamente stabile per anni, fino al 2007, da quell’anno al 2014, periodo delle ultime rilevazioni, la stessa ha fatto registrare una crescita costante, che ha portato il metano a valori doppi rispetto a quelli degli anni precedenti appunto il 2014.

L’aumento si è visto in misura maggiore nelle zone tropicali, ma sta interessando tutto il pianeta, e tende ad autoalimentarsi: l’incremento delle temperature favorisce infatti l’estensione delle zone palustri, le quali, a loro volta, emettono più metano, accrescendo l’effetto serra. Ma la responsabilità è anche – e in parte rilevante – degli allevamenti intensivi: i milioni di bovini presenti sulla terra emettono quantità di metano che alterano le concentrazioni di questo gas nell’atmosfera e che, a loro volta, fanno salire le temperature. Ed è su questo che, secondo i biofisici inglesi – dovrebbe concentrarsi almeno parte delle azioni volte a contenere il surriscaldamento globale, dal momento che intervenire sulle paludi non è possibile se non in minima parte. Un altro ottimo motivo per ripensare fino dalla sua impostazione alla catena alimentare attuale e, soprattutto, al consumo di carne e al ruolo degli allevamenti e delle colture intensive necessarie per mantenerli.

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luigi
luigi
13 Ottobre 2016 15:19

ripensare al consumo di carne praticato oggigiorno. un impegno fondamentale per cercare di contrastare il trend in crescita.

Sandro kensan
13 Ottobre 2016 18:11

Si chiama feedback positivo e si pensa valga pure per l’Artide dove risiedono enormi giacimenti di metano congelato.

Alberto Malivo
Alberto Malivo
17 Ottobre 2016 11:06

Ricordiamoci che il cosidetto permafrost si sta sciogliendo sempre più rilasciando in atmosfera enormi quantità di metano e lo stiamo anche agevolando visto quello che stanno facendo i cinesi ed americani in siberia.

Giuliano
22 Ottobre 2016 13:12

Il modello di zootecnia bovina da carne italiano è il più sostenibile in assoluto!! Cercate i dati! Se non li avete siamo a vostra disposizione per informarvi.

Roberto Contestabile
24 Ottobre 2016 00:03

Ma neanche una parola in merito a miliardi di Animali uccisi ogni anno per un bisogno di nutrizione non indispensabile?!

Costante
Costante
24 Ottobre 2016 18:04

Alberto, cosa farebbero i CINESI e gli AMERICANI nella Siberia che è territorio della Russia ?? Cosa gli autorizza di fare Putin ? Non mi è molto chiaro, forse sono rimasto indietro.

Dario
Dario
24 Ottobre 2016 21:11

La colpa non è certamente dei bovini. Se emettono metano nell’atmosfera dobbiamo puntare il dito contro gli allevamenti intensivi che bombardano i ruminanti con i cereali facendoli gonfiare e andare incontro a problemi digestivi. I bovini devono mangiare erba non cereali. Lo fanno per la ovvia ragione di farli ingrassare di più per farli crescere prima. Ma vi rendete conto che anche i pesci d’allevamento vengono nutriti a cerali. Queste sono idiozie che paghiamo e pagheremo care.

Riccardo
Riccardo
26 Ottobre 2016 14:24

Come fa a crescere il metano dagli allevamenti intensivi che è anni ormai che stanno calando di numero e di consistenza?
Perché non si parla mai di quanto effetto serra provocano gli aerei?
Perché l’uomo continua a commettere l’errore di deforestare. Ci sono esempi storici in piccolo e insistiamo a farlo su scala sempre più vasta.

Roberto Contestabile
Reply to  Riccardo
27 Ottobre 2016 12:59

Caro Riccardo l’effetto serra è provocato da vari fattori, in primis (più veloce e dannoso) dall’essere Umano e dalle sue operazioni industriali. Un singolo stabilimento provoca poche conseguenze, ma miliardi di Animali costretti a nascere e a sopravvivere in condizioni innaturali…è ovviamente devastante per l’intero ecosistema! Stiamo parlando di vere e proprie catene di montaggio viventi in cui ogni pratica sostenibile viene estromessa! La produzione di metano è un fattore, oltre all’inquinamento del terreno e delle falde, senza dimenticare tutti gli effetti collaterali di una produzione intensiva altamente deleteria. Non mi risulta che la percentuale degli Animali da reddito sia in discesa! Hai fonti certe da segnalare?