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economia circolare cibo ellen mcarthur foundationUna produzione alimentare malsana rende impossibile un’alimentazione sana. È quanto sostiene il rapporto Cities and Circular Economy for Food, presentato dalla Ellen MacArthur Foundation al World Economic Forum di Davos. Il rapporto evidenzia l’enorme danno ambientale causato dalla produzione alimentare, che è attualmente responsabile di quasi un quarto delle emissioni globali di gas serra ed è caratterizzata da concimi sintetici, pesticidi e letame mal gestito, che esacerbano l’inquinamento atmosferico e contaminano il suolo e l’acqua. Anche quando tentano di fare scelte alimentari sane, i consumatori sono a rischio a causa del modo in cui il cibo è stato prodotto, che non è solo estremamente dispendioso e dannoso per l’ambiente ma sta anche causando seri problemi di salute.

L’uso eccessivo di pesticidi e di antibiotici nell’allevamento di bestiame, oltre che una cattiva gestione dei fertilizzanti, potrebbe causare cinque milioni di morti all’anno a livello mondiale entro il 2050, il doppio rispetto al numero attuale di morti causati dall’obesità e quattro volte il numero a causa di incidenti stradali, prevede il rapporto.

Per questo la Fondazione MacArthur propone un nuovo sistema di produzione alimentare basato sui principi dell’economia circolare, in cui il cibo viene coltivato localmente e in un modo che rigenera le risorse naturali, i rifiuti vengono eliminati attraverso una migliore selezione e la produzione di sottoprodotti, gli alimenti sani vengono prodotti senza necessità di pratiche dannose.

Secondo il rapporto, l’eliminazione degli sprechi e il miglioramento della salute attraverso l’economia circolare potrebbero valere 2,7 miliardi di dollari l’anno per l’economia globale. I costi sanitari causati dall’uso dei pesticidi diminuirebbero di 550 miliardi di dollari l’anno e la resistenza antimicrobica, l’inquinamento atmosferico, la contaminazione delle acque e le malattie di origine alimentare si ridurrebbero in modo significativo. Le emissioni di CO2 potrebbero diminuire di 4,3 miliardi di tonnellate, equivalenti alla riduzione di un miliardo di automobili circolanti. Verrebbe evitato il degrado di 15 milioni di ettari di terra coltivabile l’anno e sarebbero risparmiati annualmente 450 miliardi di litri di acqua.

Per questo il rapporto sottolinea l’urgenza di riprogettare il sistema di produzione alimentare, in modo che sia disponibile ovunque del cibo che sia nutriente e che sia coltivato, prodotto e distribuito in modo da favorire la salute, l’ambiente e l’economia.

Fonte immagineCities and Circular Economy for Food, Ellen MacArthur Foundation

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Antonia Tosi
Antonia Tosi
12 Febbraio 2019 09:13

Buon giorno, mi chiamo Antonia Tosi sono una biologa esperta in educazione alimentare consapevole, i miei progetti a filiera circolare e molto corta dimostrano chiaramente il bisogno di una maggior chiarezza e serenità’ nel assunzione di cibo…saper da dove viene.. e come viene fatto. Il mio scopo e’ quello di soddisfare il bisogno del cosumatore di cibo sano. Grazie