Da Eataly un milione di euro per il “restauro ambientale” dell’Ultima Cena di Leonardo. Altri 1,2 milioni dal Ministero dei beni culturali
Da Eataly un milione di euro per il “restauro ambientale” dell’Ultima Cena di Leonardo. Altri 1,2 milioni dal Ministero dei beni culturali
Giulia Crepaldi 8 Maggio 2017Un milione di euro in due anni da Eataly per il “restauro ambientale” dell’Ultima Cena, il celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci. Altri 1,2 milioni sono stati messi sul piatto da enti statali per realizzare un nuovo sistema ambientale nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, progettato dal Ministero dei beni culturali in collaborazione con l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, CNR, Politecnico di Milano e Università Bicocca.
Il progetto è stato presentato a Eataly Smeraldo da Oscar Farinetti il 19 aprile con lo slogan “Una cena così non la puoi perdere”. Il nuovo impianto consentirà un ricambio d’aria superiore – dagli attuali 3.500 metri cubi di aria al giorno a 10 mila – nella sala e di conseguenza un maggiore afflusso di visitatori senza i rischi per il capolavoro legati alle polveri sottili.
La catena del cibo Made in Italy è l’unico finanziatore privato del progetto. In cambio del finanziamento, in tutti i negozi Eataly sarà possibile prenotare una visita speciale al Cenacolo della durata di 50 minuti. Tuttavia l’associazione dei consumatori Codacons non vede di buon occhio i possibili vantaggi per l’azienda di Farinetti e si prepara a salire sulle barricate, presentando un’istanza a Ministero e Soprintendenza milanese “per visionare l’accordo siglato con Eataly e verificare tutte le condizioni.”
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Il “non finito” è la caratteristica del genio. Come il “non luogo”, il “non nome”, ecc… L’astuto Ulisse crea un “non nome”, Nessuno, per ingannare Polifemo, e un “non luogo”, il cavallo di legno, per ingannare i troiani. Queste entità frutto di processi ricorsivi, inclusivi, speculari sono state usate anche da Gesù e Michelangelo. Quest’ultimo nella scultura diede origine al termine. L’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci è un “non finito” e non un opera incompleta, perché l’autore si ritrasse sul bordo destro (per chi guarda), mentre si dirigeva a Milano. Si rappresentò mentre usciva dal quadro e da Firenze. Cfr. Ebook/Kindle. Leonardo e Michelangelo: vita e opere.
Guarda caso il Codacons non è d’accordo!