I dolcificanti artificiali sono da tempo sotto accusa: sarebbero sostanze tutt’altro che inerti, per l’organismo umano. Tra gli effetti a essi attribuiti vi sono squilibri metabolici, predisposizione al diabete e alterazione del microbiota. Su quest’ultimo aspetto giunge ora un approfondimento che suggerisce come aspartame, saccarina e sucralosio, cioè tre tra le sostanze più utilizzate, possano predisporre a pericolose infezioni, proprio attraverso una modifica delle popolazioni batteriche presenti nell’intestino.
I ricercatori della Anglia Ruskin University di Cambridge (Regno Unito) hanno infatti studiato l’effetto di questi tre prodotti su due ceppi intestinali, Escherichia coli ed Enterococcus faecalis, che in determinate condizioni possono diventare patogenici. In particolare, gli scienziati hanno indagato il loro comportamento sulle cellule di parete intestinale coltivate in vitro (le Caco-2, derivate da esseri umani e usatissime in questo tipo di studi).
Come riferito sull’International Journal of Molecular Sciences, a una concentrazione simile a quella che si rileva nel corpo umano dopo l’assunzione di due lattine di una bibita dolcificata, i cambiamenti sono molto evidenti. Innanzitutto, i batteri tendono ad aderire di più e in modo più serrato alle cellule. Inoltre, formano un biofilm più spesso, cioè si proteggono meglio da eventuali agenti esterni, compresi gli antibiotici, e spesso mostrano una maggiore virulenza. Infine, tendono a entrare nelle cellule e questo, fra tutti, è forse l’aspetto più inquietante. Infatti è noto che questi batteri patogeni possono attraversare le pareti dell’intestino e da lì passare nel sangue, provocando pericolose infezioni, fino alla sepsi. In base ai test in vitro, tutti e tre mostrano questo tipo di effetto tranne la saccarina, che non pare influenzare l’invasione delle cellule intestinali da parte di Escherichia coli, ma solo quella ad opera di Enterococcus faecalis.
Tutto ciò potrebbe portare a infezioni anche mortali. In generale, comunque, a destare preoccupazione è il fatto che questi dolcificanti, sempre più presenti nella dieta occidentale e non solo, abbiano un ruolo così profondo sul microbiota, le cui conseguenze, specie per assunzioni croniche, sono ancora da esplorare. Se da una parte è indispensabile ridurre il consumo di zuccheri, dall’altra non è detto che i dolcificanti sintetici siano la soluzione migliore.
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Giornalista scientifica
Forma cronica di dipendenza dal gusto dolce.
Ma di quali dolcificanti stiamo parlando?
Ormai ce n’è così tanti in commercio… sarebbe giusto fare un elenco.
saccarina
sucralosio
aspartame