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Il rapporto sbagliato con l’azione di mangiare genera disturbi alimentari che portano all’obesità

È l’azione di mangiare che può creare uno stato di dipendenza, non gli alimenti contenenti specifici nutrienti, come zucchero o grassi. Lo sostiene una ricerca condotta da varie università, in cui si sottolinea che questa forma di dipendenza è diversa da quella dalle droghe, perché il cervello risponde alle sostanze nutritive in un modo diverso rispetto agli stupefacenti.

Nel caso del cibo, le persone possono sviluppare una compulsione di tipo psicologico, indotta dalle sensazioni piacevoli che il cervello associa a questo atto. Quindi, nell’affrontare il problema dell’obesità, l’attenzione andrebbe spostata dal cibo al rapporto della persona con l’attività di mangiare.

 

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L’attenzione andrebbe spostata dal cibo al rapporto della persona con l’attività di mangiare

Gli autori dello studio osservano che la dipendenza dall’atto di mangiare non rientra nell’attuale classificazione dei disturbi mentali, e ipotizzano  una rivistazione dei criteri per permettere la diagnosi formale di questo disturbo, anche se sarebbero necessari ulteriori studi. La ricerca, pubblicata dalla rivista Neuroscience & Biobehavioral Reviews, è stata condotta dalle Università Edimburgo, Aberdeen, Gothenburg, Essen, Utrecht e Santiago de Compostela. I ricercatori sono coinvolti nel consorzio NeuroFAST, un progetto finanziato dall’Unione europea, finalizzato a studiare la neurobiologia del comportamento alimentare, della dipendenza e dello stress.

 

Beniamino Bonardi

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

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Emanuela
19 Settembre 2014 11:13

Utilissimo e attualissimo articolo! Si osserva quasi sempre in chi soffre di obesità che non abbia una origine endocrina un rapporto conflittuale con il cibo che crea ansie e insicurezze profonde e radicate..la cura non è solo una dietoterapia adeguata ma un supporto psicologico consistente per evitare fallimenti inevitabili.

Andrea Tibaldi
24 Settembre 2014 16:22

Molto interessante. A riprova del fatto che, se indubbiamente esistono legami tra il tipo di cibo e la risposta endocrina, questi siano perfettamente controllabili, in modo relativamente semplice e naturale.
In parole povere, è molto difficile controllarsi nel consumo di droghe, mentre è relativamente semplice assumere cibi anche molto ricchi di sostanze incriminate come zuccheri semplici e grassi, ma riuscire a controllarsi nelle quantità e nella frequenza di assunzione. Alla faccia di chi è convinto che lo zucchero, i cereali raffinati, i cibi ad alto indice glicemico siano veri e propri veleni o “droghe” e che sia impossibile gestirli in un’alimentazione sana.