Più negozi di frutta e verdura per incentivarne il consumo nella dieta quotidiana, ma l’esperimento non dà i risultati sperati. Sconti sostanziosi funzionano di più
Più negozi di frutta e verdura per incentivarne il consumo nella dieta quotidiana, ma l’esperimento non dà i risultati sperati. Sconti sostanziosi funzionano di più
Agnese Codignola 10 Aprile 2014Tra i molti provvedimenti sperimentati per incrementare il consumo di alimenti sani vi è l’apertura di negozi e supermercati che diano a questo tipo di prodotti un ruolo primario, favorendone l’acquisto, a discapito di altri cibi meno salutari. Non è detto che sia sempre così.
Uno studio pubblicato su Health Affairs dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania insieme con i colleghi della London School of Hygiene and Tropical Medicine ha dato un esito opposto. Oggetto dell’osservazione è stata una zona della periferia di Philadelphia dove sono aumentati i negozi che vendono cibo sano grazie a un programma pubblico, la Pennsylvania Fresh Food Inititiave, presente all’interno dell’Obama Care.
L’iniziativa ha lo scopo di incrementare i punti vendita grazie a specifiche forme di incentivi e vincere quello che viene chiamato food desert, cioè l’assenza di negozi diversi dai supermercati di grandi dimensioni: fatto che ha come conseguenza la diminuzione del consumo di frutta, verdura e alimenti freschi.
Nella zona in esame negli ultimi quattro anni sono stati aperti 88 tra negozi e supermercati che rispondevano ai requisiti, ma la situazione non pare cambiata in maniera sostanziale. 650 tra gli abitanti della zona sono stati seguiti e monitorati nelle loro scelte per tutto il periodo, e il risultato è stato che solo il 27% di loro ha eletto uno o più dei nuovi negozi a fornitore preferito, mentre il 51% del totale vi ha fatto ricorso più o meno saltuariamente.
Non solo: l’apertura dei nuovi punti commerciali non sembra aver avuto effetti significativi sugli acquisti di frutta e verdura né sul tasso di obesità della zona. In altri termini non c’è stato l’effetto sperato.
I coautori britannici che hanno partecipato a indagini simili studiando il comportamento degli inglesi, hanno riscontrato situazioni paragonabili e i dati sono molto simili. «Questo tipo di intervento – hanno commentato gli autori – può essere positivo, ma da solo non basta: funziona solo se inserito in un contesto specifico nel quale siano prese molte e diverse misure per migliorare la dieta quotidiana e combattere sovrappeso e obesità».
Tra i provvedimenti più efficaci, concludono gli autori, vi sono le riduzioni sostanziose di prezzo e la pubblicità mirata verso i residenti della zona, per far conoscere i nuovi esercizi commerciali e la merce proposta.
Agnese Codignola
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Giornalista scientifica