Dieta mediterranea: quanto è veramente seguita dagli italiani. Fai anche tu la prova con il questionario del Crea, bastano cinque minuti
Dieta mediterranea: quanto è veramente seguita dagli italiani. Fai anche tu la prova con il questionario del Crea, bastano cinque minuti
Giulia Crepaldi 17 Maggio 2017Si sente spesso dire che la dieta mediterranea è una delle migliori del mondo per vivere in salute. Nonostante ciò gli italiani, anche se sono convinti di mangiare ogni giorno “100% mediterraneo”, la seguono sempre meno. Per aumentare la consapevolezza dei piccoli e grandi errori che ci allontanano ogni giorno dal modello alimentare mediterraneo, il gruppo di Stefania Ruggeri, ricercatrice del Crea – Alimenti e Nutrizione ha elaborato un questionario molto semplice che richiede solo cinque minuti per completarlo.
Il test comprende nove domande, una per ogni gruppo di alimenti da portare a tavola: frutta, verdura, legumi, cereali, pesce, carne e salumi, latte e derivati, olio d’oliva e alcol. Per ogni domanda sono possibili tre risposte, a ciascuna delle quali viene attribuito un punteggio da zero a due. Sommando i risultati ottenuti si finisce in una delle quattro fasce previste, da “non adeguata” a “completamente adeguata”.
“Il questionario – spiega Stefania Ruggeri a Il Fatto Alimentare – è nato da un progetto finanziato interamente dal Ministero della salute per elaborare strategie di comunicazione semplici ed efficaci e tutelare la salute in età fertile. Si è visto che la dieta mediterranea è quella con il maggior effetto preventivo in questa fase della vita”. Il test trova le sue basi scientifiche in un altro questionario, quello proposto dal ricercatore Francesco Sofi e collaboratori nel 2013 sulla rivista Public Health Nutrition.
Il gruppo di Ruggeri ha fatto alcune modifiche al modello di Sofi – per esempio nella parte dedicata all’alcol in base alle più recenti raccomandazioni nazionali ed internazionali e nel calcolo di alcune porzioni – e ha validato il questionario su un campione di più di 350 donne, mettendolo a confronto con questionari già in uso, che sono però lunghi ed elaborati. I risultati dello studio sono stati presentati a congressi nazionali e internazionali e saranno presto pubblicati.
Un altro elemento da sottolineare è che le porzioni e le frequenze di consumo del test, non sono esattamente uguali a quelle stabilite dai LARN e dalle linee guida in uso in Italia. “Il questionario è stato costruito sulle basi della validità e soprattutto della facilità d’uso: le porzioni sono derivate dalla meta-analisi di Sofi e dall’ulteriore nostra messa a punto – racconta Ruggeri – per ottenere risultati attendibili e confrontabili con i questionari utilizzati per la valutazione dell’aderenza alla dieta mediterranea.”
Gli alimenti nel questionario sono raggruppati per semplificazione (ad esempio, i salumi sono insieme alla carne). “Abbiamo verificato che non ci sono fraintendimenti con le porzioni ufficiali e – continua Ruggeri – le persone non hanno nessun problema a completare il test, rapportandosi ai loro consumi reali. Sia i raggruppamenti che le porzioni sono ben spiegate a chi fa il questionario”.
Il questionario non è nato per dare consigli sulle corrette porzioni di alimenti da consumare, ma soltanto come strumento per valutare l’aderenza delle abitudini alimentari della popolazione alla dieta mediterranea. “Chi ha provato il questionario durante la Giornata della salute della donna – racconta Ruggeri – lo vede come una descrizione fedele di quello che mangia e capisce che non si sostituisce alle raccomandazioni. In questo modo abbiamo visto che le persone sono maggiormente consapevoli degli errori che commettono”.
Prova il questionario di aderenza alla dieta mediterranea
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Ma… e le uova? Non le considerano proprio? Mi risulta che sia una fonte proteica di tutto rispetto per le esigenze umane.
Chissà perché le uova no? E nemmeno un po’ di formaggio duro, perché solo la mozzarella? L’International Foundation of Mediterranean Diet ha pubblicato la nuova piramide con un consensun internazionale al summit mondiale del 2016 svoltosi a Milano
http://www.ifmed.org/wp-content/uploads/2016/07/CS_CONFERENZA_MONDIALE_IFMED_def.pdf
“questa non è vera dieta mediterranea! e la parmigiana di ferragosto dove la metti?” (Cit.)
Ci sono accoppiate senza senso… tipo vino e birra…. carne e salumi…. irragionevoli…
LA DIETA MEDITERRANEA NON E QUESTA
CI VUOLE TANTO A LEGGERSI QUELLO CHE SCRISSE ANCEL KEIS? SANTO CIELO !!!!!!!!!
Se questa è la famosa Dieta Mediterranea, che secondo alcuni esperti nutrizionisti dovrebbe garantirci il benessere e la longevità, penso siamo fuori strada.
Uso quotidiano di cereali non integrali, carne e salumi, latte e formaggi?
Comunque anche questa mediterranea al ribasso non gode certo di molta diffusione, visto l’alto consumo procapite italiano di pane, pasta, pizza, patate, dolciumi e zucchero ovunque, bevande dolci ed alcoolici.
Ci vantiamo di meriti che forse avevamo quando eravamo poveri, ma dello stile alimentare quotidiano, c’è poco da vantarsi e da sperare per la salute ed una sana longevità prossima futura.