Alimenti poco sani: patatine fritte, hamburger da fast food, pizza, pop corn, donut al cioccolato

junk foodAbitudini alimentari sbagliate, si sa, aumentano il rischio di numerose malattie come diversi tipi di tumore, patologie cardio- e cerebrovascolari e metaboliche. Ma in che modo, esattamente, si esplica il rapporto tra dieta e patologie? La domanda non ha una risposta semplice né unica, ma lo studio pubblicato dai ricercatori dell’Helmholtz Zentrum di Monaco su Nature Metabolism inizia a fornire qualche elemento utile, anche per eventuali cure non invasive.

Gli autori hanno alimentato due popolazioni di topolini con due diete molto diverse, una considerata standard di controllo e una obesogenica, ricca di zuccheri e grassi. Quindi sono andati a osservare che cosa era successo negli intestini dei due gruppi. A tal fine hanno analizzato nel dettaglio ben 27 mila cellule, servendosi anche dell’intelligenza artificiale, e hanno così fatto emergere una differenza fondamentale, che potrebbe spiegarne molte altre. Infatti, gli animali nutriti con la dieta che riproduce quella ricca di junk food, mostravano una proliferazione decisamente superiore delle cellule staminali intestinali e un incremento delle cellule che producono certi mediatori (chiamati peptidici), con un aumento del ricambio cellulare. Parallelamente si è verificata una diminuzione del numero di un’altra tipologia di cellule, quelle ricche di serotonina. Inoltre, le dimensioni stesse dell’intestino sono risultate diverse: negli animali alimentati con la dieta obesogenica erano nettamente superiori.

close up of fast food snacks and drink on table alimenti ultra.trasformati
Lo studio ha suggerito un rapporto tra dieta, intestino e malattie che passa attraverso le cellule staminali

Tutto ciò ha ripercussioni, tra l’altro, sul metabolismo e sulla sintesi degli acidi grassi, e può spiegare anche perché ci sia un aumento del rischio di tumori: cellule che si riproducono molto in fretta, che nascono e muoiono con un ritmo superiore al normale (già elevato, nel distretto intestinale), possono sfuggire al controllo e iniziare a riprodursi indefinitamente. In più, alterazioni che ricadono sulla serotonina e sugli acidi grassi, possono ostacolare la motilità intestinale e modificare il metabolismo, favorendo l’accumulo di peso e predisponendo a molte altre malattie.

Avere descritto questi effetti, però, ha una conseguenza positiva: permette infatti di intuire quelle che potrebbero essere nuove strategie terapeutiche non invasive per malattie quali il diabete e l’obesità. Una volta che gli equilibri tra le diverse specie di mediatori intestinali e tra questi e la dieta saranno definite meglio, si potrà testare l’effetto di una loro somministrazione nel mantenimento di un buon equilibrio, per giungere, forse, a nuovi farmaci che aiutino a rimediare ai guasti di un’alimentazione sbagliata.

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gianni
gianni
14 Dicembre 2021 19:51

Una strategia terapeutica non invasiva e per giunta anche preventiva ci sarebbe già per una gran parte dei casi di queste patologie, anche senza ricorrere a farmaci, ma sembra non susciti molto interesse.

gianni
gianni
15 Dicembre 2021 22:03

Articolo molto interessante e altrettanto utile ad esporre un enorme problema della nostra epoca.
Il cibo sano sarebbe disponibile per quasi tutti se il tessuto sociale fosse più etico e meno speculativo—–le conoscenze di cosa fa bene e cosa fa male ci sarebbero alla stessa maniera—–le persone sarebbero in grado di migliorare la loro salute in maniera consapevole se non fossero manipolate alla stessa maniera.
Disgraziatamente siamo già rassegnati a tutte e tre le condizioni ineluttabili, e la soluzione a riparo della salute le cerchiamo ormai solo nelle ricerche riduzionistiche, invero molto interessanti, lo dico senza malizia, certamente scopriremo il funzionamento metabolico completo, la difficoltà risiede nella evidenza che non esiste una legge che vada bene per tutti, ma accantoniamo l’obiezione.
Sempre più in profondità si spingerà la scoperta di come funziona il corpo umano regolato fino a poco fa dalle leggi della selezione naturale e ci convinceremo che alcune modifiche, inserimenti, stravolgimenti potrebbero migliorare la nostra vita, sfamare tutti trasformando sostanze dannose in utili, forse……. un mantello scintillante di scienza che ricopre spesso affarismo-ignoranza.cattive abitudini e un sacco di sostanze manipolate di cui sappiamo ben poco, vi va bene così?
Il vecchio rasoio di Occam si è arrugginito e giace inutile, se una soluzione non è complicata e di ultima generazione non viene più accettata e sponsorizzata, ma quelle attuali sono fatalmente contraddittorie e non risolvono i problemi…li spostano solo un pò più in là.
Così sia.

Giorgio
Giorgio
8 Gennaio 2022 14:45

Articolo molto interessante, ma la ultima frase lascia perplessi parecchio: non si può continuare a dire alla gente ‘ mangia quel che vuoi’ perché tanto poi c’è la medicina che ti mette a posto tutto’ !
E questo è il senso della ultima frase, dove si dice che tali ricerche permetteranno di trovatre nuove medicine… magari a carico del sistema sanitario nazionale

Doriana
Doriana
8 Gennaio 2022 17:54

Veramente strana l’ultima frase. “Medicinali nuovi che aiutino a rimediare ai guasti di un’alimentazione sbagliata”.
Non sarebbe meglio preparare medici che conoscano bene l’intestino, come lavora, le sue patologie e aiutino le persone sia con consigli alimentari sia con integratori buoni ed efficaci? Che esistono, ma noi non sappiamo quali sono e come usarli se non lo indica uno specialista bravo, preparato e non dipendente dalle case farmaceutche.