dieta chetogenica

La dieta chetogenica negli ultimi anni ha conosciuto una popolarità crescente, perché può essere efficace per perdere peso: solo negli Stati Uniti, si calcola che un cittadino su cinque ne segua i principi in modo più o meno stringente. L’idea di fondo è semplice: poiché l’organismo ricorre ai grassi quando non può utilizzare i carboidrati come fonte primaria di calorie, se si assumono pochissimi carboidrati, per generare energia si consumano grassi, compresi quelli immagazzinati nel corpo, e quindi si perde peso. Questo regime alimentare, basato sulla formazione dei corpi chetonici nel fegato (che originano dalla disgregazione dei grassi), ha sempre incontrato i dubbi, quando non l’autentica opposizione, di nutrizionisti e medici perché è altamente sbilanciata, e non in senso positivo. Ora poi c’è un motivo in più, per evitare di affidarsi a essa: un grande studio presentato a uno dei congressi più importanti del settore, quello dell’American College of Cardiology, svoltosi dal 4 al 6 marzo a New Orleans, che dimostra, su grandi numeri, quanto la dieta chetogenica sia pericolosa per il cuore. 

I cardiologi e i ricercatori della Healthy Heart Program Prevention Clinic del St. Paul’s Hospital di Vancouver, in Canada, hanno infatti analizzato i dati contenuti nel database britannico noto come UK Biobank (che contiene le informazioni sanitarie, i campioni biologici, i sequenziamenti genici e i dati sullo stile di vita di circa mezzo milione di cittadini britannici, seguiti ormai da più di dieci anni) e hanno selezionato 70mila persone delle quali erano presenti le risposte ai questionari relativi all’assunzione di cibo nelle 24 ore, i valori di colesterolo e degli altri grassi del sangue e le informazioni sulle patologie. Tra tutti questi, poi, hanno identificato circa 300 persone che seguivano una dieta simil-chetogenica, cioè assumevano non più del 25% delle calorie giornaliere dai carboidrati e più del 45% dai grassi: valori più ampi di quelli considerati classici per una dieta chetogenica (10% di carboidrati, al 60-80% di grassi e al 20-30% di proteine), per tenere conto delle oscillazioni che si riscontrano nella vita reale, in un arco di tempo così lungo. Questi 300 individui sono stati messi a confronto con oltre 1.200 persone, simili per età, sesso e condizioni di partenza, ma che avevano abitudini alimentari più bilanciate (definite ‘standard’). In entrambi i gruppi, le donne erano la maggioranza, avevano un’età media di 54 anni e un indice di massa corporea pari a 27,7 per il gruppo della dieta chetogenica e 26,7 per quello di controllo (30 è considerato il valore soglia per l’obesità, mentre tra 25 e 30 si è sovrappeso).

Ketogenic low carbs diet concept.
Secondo lo studio, seguire una dieta simil-chetogenica potrebbe aumentare il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari

Andando a verificare gli indicatori di rischio, gli autori hanno subito visto che chi seguiva la dieta chetogenica avevano valori nettamente più elevati sia di LDL (il colesterolo cosiddetto cattivo), sia di ApoB, la componente proteica delle LDL che, secondo gli studi più recenti, è un indicatore di rischio cardiovascolare ancora più affidabile. E l’effetto di queste dislipidemie (squilibri di grassi nel sangue) si è manifestato in modo evidente nei tassi delle cosiddette patologie maggiori, come ostruzioni delle arterie che cioè richiedono interventi quali l’inserimento di uno stent, infarto o arteriopatia periferica: dopo un follow up medio di 11,8 anni, tra chi aveva seguito la dieta chetogenica c’era stata un’incidenza del 9,8%, più che doppia rispetto a quella di chi aveva seguito una dieta equilibrata (4,3%). Inoltre, sono emerse grandi differenze individuali, perché l’accumulo di colesterolo e degli altri grassi è diverso, a parità di quantità di grasso assunta con la dieta, a seconda dell’assetto genetico della persona: un’associazione che i cardiologi canadesi vogliono ora approfondire. 

La conclusione è un richiamo a tutti coloro che pensano di provare questa dieta: poiché la sua pericolosità per il cuore e i vasi è evidente, prima di iniziare è opportuno rivolgersi al medico, per comprendere il proprio rischio cardiovascolare di partenza, decidere quale rischio aggiuntivo si possa eventualmente affrontare e quali aggiustamenti alla dieta mettere in atto.

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Roberto
Roberto
22 Marzo 2023 10:04

Ma che la dieta chetogenica non sia adatta all’uomo va ancora ripetuto e dimostrato?

E’ davvero ancora così popolare e diffusa?

Lelio Morricone
Lelio Morricone
11 Aprile 2023 14:47

La dieta chetogenica , da me MAI PRESCRITTA (specialità in scienze dell’alimentazione ed endocrinologia con lode, nonchè socio fondatore della società italiana Obesità)) oltre ad aumentare il rischio CV è profondamente diseducativa: uno schema che si basa su privazioni e totale squilibrio assoluto tra i nutrienti non potrà mai essere mantenuto nel lungo termine, ed è quindi destinato a fallire. Lasciamo la ketogenica alla diet industry e lavoriamo per la prevenzione e la cura appropriata dell’obesità, principale rischio di morte nelle “civiltà” occidentali.