Varie carni di manzo crude con spezie ed erbe aromatiche, spazio per la copia di sfondo in cemento scuro

Il consumo di carne rossa e processata è associato a un rischio più alto di sviluppare diabete di tipo 2. Lo rivela un grande studio pubblicato su The Lancet Diabetes and Endocrinology, che ha analizzato i dati di quasi 2 milioni di persone. I risultati hanno confermato ricerche precedenti, che già suggerivano, sebbene non in maniera conclusiva, un’associazione tra carne rossa e trasformata e il diabete di tipo 2.

Lo studio su carne e diabete

La ricerca ha coinvolto una sessantina di scienziati e scienziate provenienti da decine di università, dipartimenti e centri di ricerca di tutto il mondo, coordinati dall’Unità di Epidemiologia del Medical Research Council dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito. Ricercatrici e ricercatori si sono serviti del progetto InterConnect (finanziato dall’Unione Europea), che permette di analizzare i dati completi di ogni singolo partecipante agli studi scientifici, anche quelli non pubblicati.

In totale, la ricerca si basa sui dati di 31 studi di coorte svolti in 20 Paesi diversi, tra cui i famosi Nurses’ Health Study e Health Professionals Follow-up Study negli USA ed EPIC in Europa, insieme ad altri provenienti da Nord e Sud America, area mediterranea, sud-est asiatico e Oceania (anche se il numero di studi provenienti da Africa, Medio Oriente, Asia meridionale, e Sud e Centro America è ancora limitato). Ciò ha permesso di ottenere i dati di 1,97 milioni di persone, di differente provenienza geografica, tenendo conto di fattori come età, genere, stile di vita, abitudini alimentari, assunzione calorica e indice di massa corporea.

I risultati

Secondo lo studio, il consumo regolare di 50 grammi di carne lavorata al giorno (una porzione di salumi e affettati, pari a 3 o 4 fette medie di prosciutto) si associa un aumento del 15% del rischio di sviluppare diabete di tipo 2 nei 10 anni successivi. Mangiare 100 grammi di carne rossa al giorno (paria a una piccola bistecca, ovvero una porzione da linee guida), invece, è associato an aumento del 10% di tale rischio.

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Lo studio ha mostrato un’associazione tra consumo quotidiano di carne rossa e trasformata e diabete di tipo 2

Diversi i risultati per quanto riguarda la carne bianca. In un primo momento il consumo quotidiano di 100 grammi di pollame era stato associato a un aumento dell’8% del rischio di diabete di tipo 2. Tuttavia analisi più approfondite hanno indebolito la solidità di tale associazione, e quindi il rapporto tra carne bianca e rischio diabete dovrà essere indagato ulteriormente in futuro, spiegano gli autori.

Trattandosi di uno studio di tipo epidemiologico, ricercatori e ricercatrici non hanno individuato un meccanismo causale che possa spiegare perché il consumo regolare di carne rossa e trasformata sia associato a questo aumento del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Anche per confermare l’associazione e scoprire il nesso causale, quindi, serviranno ulteriori ricerche.

Il rapporto tra carne rossa e diabete

Come accennato sopra, non si tratta del primo studio a suggerire un’associazione tra il consumo abituale di carne rossa e trasformata e rischio diabete. Nell’ottobre 2023, per esempio, una ricerca americana, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, era giunta alla conclusione che è meglio non consumare più di una porzione di carne rossa, trasformata o meno, alla settimana per non aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Insieme, questi risultati rafforzano ancora una volta le raccomandazioni delle istituzioni sanitarie di limitare il consumo di carne rossa e trasformata.

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