Alle imminenti elezioni per il Parlamento Europeo che si terranno in Italia l’8 e 9 giugno 2024 si presenterà anche l’avvocato Dario Dongo, candidato nella lista Pace, Terra e Dignità del Nord Est. Dario Dongo è cofondatore del sito Il Fatto Alimentare e da 14 anni prezioso collaboratore. È uno dei grandi conoscitori della legislazione alimentare europea e italiana e si è sempre battuto per interessi dei consumatori. Insieme a Il Fatto Alimentare ha portato avanti diverse campagne, come quella contro contro l’invasione dell’olio di palma utilizzato dalla quasi totalità dell’industria alimentare e conclusa con l’abbandono pressoché totale dell’olio tropicale da parte delle aziende italiane.
Il movimento Pace, Terra e Dignità costituito da Michele Santoro – sulla base dei valori condivisi nel programma qui allegato – nutre la speranza di poter portare a Strasburgo le voci della popolazione che in questi anni né l’Unione Europea né gli Stati membri hanno voluto consultare, prima di assumere decisioni di enorme impatto sulla vita e l’esistenza di noi tutti. A seguire, alcune proposte concrete, per quanto riguarda il tema “Terra”.
La sovranità alimentare – intesa come diritto al cibo e alla terra, autodeterminazione e controllo dei mezzi di produzione, valore del lavoro, transizione ecologica sostenuta da aiuti pubblici – è il nostro punto di partenza, in linea con i valori e gli obiettivi condivisi a livello internazionale dal movimento La Via Campesina.
È importante riformare le politiche agroalimentari europee anzitutto nei provvedimenti che seguono:
Prezzo equo
La direttiva UE 2019/633 sulle pratiche commerciali sleali deve venire riformata in modo da garantire la stima esatta dei costi effettivi di produzione delle derrate agroalimentari in ogni fase della filiera, nei singoli distretti, la trasparenza delle borse telematiche e il divieto di vendite sottocosto (da inserire nella ‘black list’ delle pratiche sempre vietate). I consumatori devono poter conoscere i prezzi riconosciuti agli agricoltori e alle imprese di trasformazione. I controlli devono venire affidati alle autorità deputate ai controlli fiscali .
Agricoltura familiare e contadina
Le aziende agricole familiari e contadine rappresentano il 94,8% del totale, a livello europeo, ma le loro esigenze vengono tuttora ignorate in nome degli interessi (in conflitto) delle oligarchie agroindustriali, che divorano la gran parte della politica agricola comune, e dei monopolisti di sementi e pesticidi. La Dichiarazione ONU sui diritti dei contadini e dei lavoratori in aree rurali deve trovare applicazione nella PAC mediante redistribuzione sostanziale degli aiuti e semplificazione burocratica sulle (irrinunciabili) condizioni sociali e ambientali. Per consentire loro di curare la terra, i paesaggi e le persone.
Agroecologia
La produttività dei suoli, la riduzione dei rischi in agricoltura e di quelli idrogeologici devono venire promosse con aiuti diretti e sostegno al reddito di agricoltori, allevatori e pastori europei. Tali aiuti devono venire precisamente mirati alla conversione delle monocolture in policolture, le rotazioni e le pratiche agronomiche tradizionali, la sostituzione di sostanze chimiche tossiche con i pesticidi e i fungicidi ammessi in agricoltura biologica (con particolare attenzione ai biostimolanti, es. alghe, microalghe e tannini, micorrize), l’economia circolare e il benessere animale. Senza azzardare la deregulation dei nuovi OGM, e la schiavitù dai loro brevetti.
Stop al consumo di suolo
L’impermeabilizzazione dei suoli (es. cemento, asfalto) è una causa primaria di perdita di biodiversità e servizi ecosistemici, nonché di aumento dei rischi idrogeologici. Il cemento continua a divorare terreni agricoli e aree naturali, anche per nutrire il business oligarchico dei pannelli solari – che devono invece venire installati su capannoni e altre costruzioni, inclusi i margini di strade e ferrovie – e delle pale eoliche (che devono piuttosto venire installate in mare, a miglia dalle coste). L’Unione Europea deve attuare la strategia di protezione del suolo, dispersa nella legislatura ora al tramonto, con il rigore più assoluto.
Informazione al consumatore
Il regolamento (UE) 1169/11 deve venire riformato in modo da garantire l’informazione al consumatore sul Paese ove gli alimenti sono realizzati e quello/i da cui provengono gli ingredienti primari (>50%) e significativi (cioè caratteristici), senza nessuna deroga. È altresì necessario rafforzare e armonizzare le tutele nei confronti dei consumatori allergici e intolleranti, con riguardo sia all’informazione su alimenti venduti sfusi, preincartati e serviti nei pubblici esercizi, sia alle tolleranze nei casi di contaminazioni accidentali.
Accordi di libero scambio
I ‘free trade agreement’ ultra-liberisti devono venire cambiati, nelle parti che riguardano gli scambi di derrate agricole e alimentari. Bisogna introdurre una clausola di reciprocità a garanzia del rispetto degli standard di sicurezza alimentare, i diritti e l’equo compenso dei lavoratori, la tutela di ambiente e biodiversità. Oltre a una ‘carbon tax’ sui trasporti intercontinentali. I contingenti tariffari devono venire sempre aggiornati ogni anno, tenuto conto delle produzioni agricole e delle esigenze delle singole filiere produttive.
“Mi impegno, – spiega Dario Dongo – per la prima volta nella vita, in un movimento politico che si presenta alle elezioni. Un movimento dal basso, composto da chi da anni è in prima linea nell’ascolto e lo studio dei problemi – oltreché nella battaglia per proporre le soluzioni – può aiutare il cambiamento. La missione è ardua poiché adobbiamo raggiungere la soglia del 4% dei voti in Italia, senza alcun finanziamento. Né ci aspettiamo il seguito del ‘mainstream media’, perché i valori che proponiamo sono in antitesi agli interessi dei loro grandi inserzionisti e dei gruppi di potere che li controllano.
La rivoluzione è nelle mani di tutti noi e deve venire esercitata, pacificamente, in ogni sede possibile. Anche all’interno delle istituzioni ove troppo si decide senza badare ai diritti delle popolazioni, le loro volontà e il bene comune. E proseguirà, in ogni caso, su questi siti come nelle piazze.”
© Riproduzione riservata
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Impossibile rimanere indifferenti dopo le parole di Raniero La Valle.
Impossibile non votare per la Speranza.
Grazie per rappresentare una Vera alternativa.
Un programma serio e competente, e sommamente auspicabile!