Negli ultimi anni, lungo le coste italiane e in particolare lungo quelle del Nord Adriatico, si è diffusa l’abitudine di consumare i crostacei crudi, soprattutto scampi e gamberetti, che possono essere fonte di tossinfezioni, per la presenza di tossine o microrganismi patogeni per l’uomo. Tra questi, alcuni vibrioni (Vibrio cholerae, Vibrio parahaemolyticus e Vibrio vulnificus) sono responsabili di episodi anche gravi, che si verificano quando si consumano i prodotti ittici poco cotti o crudi, causando generalmente gastroenteriti acute.
Una ricerca condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha indagato quali specie di Vibrio in grado di causare enteropatie siano presenti nei crostacei maggiormente commercializzati nella regione Veneto. Tra febbraio 2011 e luglio 2013, al Mercato Ittico all’ingrosso di Venezia sono stati raccolti 143 campioni, di cui 81 freschi e 62 congelati, delle specie di crostacei maggiormente consumate in Veneto: gamberetti, gamberi grigi, cannocchie, scampi e granchi.
La specie di Vibrio patogena per l’uomo più rilevata è stata il Vibrio parahaemolyticus, che nei crostacei freschi refrigerati ha registrato la percentuale più alta (41% sul totale dei prodotti risultati positivi). Le specie più contaminate dal patogeno sono risultate essere i gamberi grigi (58%), seguiti da granchi (48%) e gamberetti (32%). La maggior positività (35%) è stata registrata nella zona Nord del Mar Adriatico. Il consiglio dell’Istituto Zooprofilattico è di cuocere pesci, molluschi e crostacei, per eliminare il rischio di infezione da vibrioni.
Forse è una domanda da ignorante. Ma ciò vale anche se i prodotti ittici vengono sottoposti ad abbattimento?
Grazie. Saluti
purtroppo sì.