Coronavirus, l’infezione provoca una specie di influenza nell’80-90% dei casi. Solo il 4% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva
Coronavirus, l’infezione provoca una specie di influenza nell’80-90% dei casi. Solo il 4% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva
Roberto La Pira 22 Febbraio 2020L’Italia in queste ore sta assistendo alla comparsa di un focolaio dell’infezione da coronavirus denominata Covid-19. Al momento ci sono 16 casi in Lombardia, concentrati in un’area limitata del Lodigiano e 3 casi in Veneto. C’è stato anche il decesso di una persona anziana già ricoverata per altre patologie e che purtroppo non ha superato la crisi. Due sono i problemi che il sistema di sorveglianza sta affrontando: identificare la fonte dell’infezione e limitare la diffusione del virus.
L’Istituto superiore di sanità conferma in un comunicato precisa che un focolaio analogo si è verificato in Germania ed è stato contenuto in tempi relativamente brevi. Le misure di controllo adottate dal ministero della Salute prevedono oltre all’isolamento ospedaliero dei pazienti malati e alla quarantena dei contatti, anche misure di distanziamento sociale nelle zone colpite. Una priorità è rappresentata dalla individuazione della fonte d’infezione sulla quale però non ci sono certezze. Da questa verifica dipenderanno eventuali altre misure. Il livello di allerta è molto alto e le autorità locali hanno già attuato indagini e controlli.
“Per evitare eccessivo allarmismo – spiega Giovanni Maga dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche – è bene ricordare che 19 casi su una popolazione di 60 milioni di abitanti, rendono comunque il rischio di infezione molto basso. Solo nelle zone attualmente interessate rischio è superiore e i cittadini devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Secondo i dati epidemiologici disponibili rilevati su decine di migliaia di casi – prosegue Maga – l’infezione, provoca sintomi lievi/moderati (una specie di influenza) nell’80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva. Il rischio di gravi complicanze aumenta con l’età, e le persone sopra 65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono più a rischio, così come lo sarebbero per l’influenza. Il paziente deceduto rientrava quindi in una categoria a particolare rischio”.
Le persone che ritengono di avere avuto contatti con soggetti attualmente sotto sorveglianza o provenienti dalla Cina, soprattutto se manifestano sintomi influenzali, dovrebbero segnalarlo al 112 o al 1500 per essere presi in carico dagli operatori specializzati. Non serve correre al pronto soccorso né chiudersi in casa. Ricordiamo che al momento parliamo di un gruppo (cluster) di pochi casi localizzati e i cui contatti sono tracciati attivamente. Regno Unito, Germania, Francia hanno avuto episodi simili senza conseguenze. “Non c’è un’epidemia in Italia– continua Maga – il quadro potrebbe cambiare nei prossimi giorni, ma il nostro sistema sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire anche la eventuale comparsa di altri piccoli focolai. È importante ribadire che, al di fuori dell’area limitata in cui si sono verificati i casi, i cittadini possono continuare a condurre una vita normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto lavandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate”.
Per conoscere il numero di persone colpite nel mondo in tempo reale clicca qui.
Ma cosa fare si chiede la gente? Ecco le dieci regole da seguire diffuse dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità hanno. I dieci punti che spaziano dal lavarsi spesso le mani o pulire le superfici cercando così di contrastare le fake news che girano in rete e sui social. Il manifesto ha raccolto l’adesione degli ordini professionali medici e delle principali società scientifiche (*) e viene proposto anche come poster.
1 ) Lavati spesso le mani
2 ) Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3 ) Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
4 ) Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
5 ) Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
6 ) Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
7 ) Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
8 ) I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
9 ) Contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni
10 ) Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24