La realtà è leggermente diversa. “Il cane – scrive Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Istituto superiore di sanità – non presenta sintomi di malattia. Come comunicato dall’OMS, si sta lavorando per capire se la debole positività al test diagnostico riscontrata nell’animale sia dovuta a una reale infezione oppure a una contaminazione occasionale.
Non si può escludere che all’origine della positività dell’animale vi sia la malattia della proprietaria. Infatti, a scopo puramente precauzionale, il Centro per il controllo delle malattie degli Stati Uniti, suggerisce alle persone contagiate dal coronavirus SARS-CoV-2 di limitare il contatto con gli animali, analogamente a quanto si fa con le altre persone del nucleo familiare, evitando, ad esempio, baci o condivisione del cibo. Al momento non esistono prove in grado di dimostrare che animali come cani o gatti possano essere infettati dal virus né che possano essere una fonte di infezione per l’uomo.”
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