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Il Ministero della salute ha pubblicato la relazione annuale del Piano nazionale integrato per la sicurezza alimentare

Come ogni anno, il Ministero della salute fa il punto sui controlli e le analisi svolti sugli alimenti nel nostro paese. Nei giorni sorsi è stato pubblicato il rapporto 2016 del Piano nazionale integrato (PNI) per la sicurezza alimentare, uno strumento nato per tutelare e garantire la salute dei consumatori. La relazione (qui in forma integrale) è stata realizzata con la collaborazione del Ministero per le politiche agricole, il Ministero dell’ambiente, le Regioni e tutti le autorità che si occupano dei controlli. Ecco un riassunto della situazione.

Il grosso dei controlli lo effettuano le Asl, attraverso i Servizi di igiene degli alimenti e quelli veterinari, che in tutto il 2016 hanno ispezionato oltre 275 mila tra impianti produttivi, attrezzature e mezzi di trasporto rilevando più di 54 mila infrazioni. I laboratori, poi, hanno effettuato poco meno di 99 mila analisi su quasi 40 mila campioni di alimenti, bevande e materiali a contatto con gli alimenti: solo 931 di questi sono risultati fuori legge, meno dello 0,25% del totale.

Buone notizie anche dalle analisi mirate per la ricerca di residui negli alimenti di origine animale e nel miele: le analisi su oltre 41 mila campioni hanno identificato solo 49 prodotti contaminati, pari a una percentuale dello 0,12%. Le categorie di residui che sono stati individuati più spesso sono gli antibiotici e altri farmaci veterinari, con 18 campioni contaminati ciascuna.

Solo lo 0,12% degli alimenti di origine animale contengono residui contaminanti, come antibiotici e farmaci veterinari

Per quanto riguarda i controlli svolti dai Carabinieri del Nas, nel 2016 sono state svolte più di 33 mila ispezioni nell’ambito della sicurezza alimentare, che hanno individuato ben 11 mila irregolarità. Il nucleo Repressione frodi del Ministero per le politiche agricole, invece, ha svolto più di 21 mila controlli su oltre 12 mila operatori del settore agroalimentare e 30 mila prodotti.

Le Capitanerie di Porto, invece, hanno scoperto ben 2600 illeciti nel settore dei prodotti ittici, su oltre 25 mila controlli effettuati nell’arco dello scorso anno. Per quanto riguarda la tutela della salute e le frodi a danno dell’Unione europea, il Corpo Forestale nel corso dei suoi oltre 9 mila controlli ha denunciato 165 persone per reati accertati e ha notificato più di mille illeciti, per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro di sanzioni.

Per quanto riguarda l’agropirateria, cioè la contraffazione dei prodotti agroalimentari, i Carabinieri hanno ispezionato più di 700 aziende e sequestrato oltre 800 tonnellate di prodotti falsi, per un valore di quasi 5 milioni di euro. La Guardia di Finanza, inoltre, ha sequestrato altre 215 tonnellate di cibo e quasi 336 mila litri di bevande e alimenti liquidi, che erano oggetto di frodi alimentari o sofisticazioni.

Oltre ai prodotti italiani vengono controllati anche tutti gli alimenti importati in Italia

I controlli non si limitano solo agli alimenti prodotti in Italia, ma ovviamente sono rivolti anche a cibi e bevande importati dall’estero. Ad esempio, nel corso del 2016 i Posti di ispezione di frontiera (Pif) hanno svolto 40 mila ispezioni documentali su prodotti di origine animale destinati al consumo umano, di cui poco meno della metà (oltre 19 mila) sono stati fisicamente ispezionati e 1774 campionati. Oltre 1400 campioni riguardavano pesce, molluschi e crostacei (86%). La seconda categoria più controllata dai Pif è quella della carne bovina.

Mentre i Pif controllano gli alimenti di origine animale, gli Usmaf (Uffici di sanità marittima area di frontiera) ispezionano i prodotti vegetali e i materiali a contatto con gli alimenti. Nel 2016 sono stati effettuati quasi 150 mila controlli documentali (100% delle partite), mentre le ispezioni fisiche sono state oltre 7 mila e i campioni inviati ai laboratori quasi 5 mila.

Infine, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha realizzato quasi 20 mila controlli su alimenti importati e presso i suoi laboratori ha analizzato oltre 24 mila campioni, scoprendo più di 400 criticità. Le dogane si occupano anche dei controlli su cibi e bevande introdotti nel paese da viaggiatori internazionali e nell’ambito di questi controlli ha scoperto quasi 3 mila alimenti che non rispettavano le norme italiane, con il sequestro di oltre 60 tonnellate e 264 litri di prodotti di origine animale (carne e prodotti a base di carne, latte e latticini).

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Dino
Dino
1 Agosto 2017 17:45

L’unico vero modo per combattere la contraffazione è la serializzazione dei prodotti. Servizi come my-validactor offrono tutto ciò a prezzi vicini allo zero se non addirittura gratuitamente. Secondo me la contraffazione viene protetta altrimenti se si volesse sarebbe facilmente contrastata.